Aumento delle tasse sul tabacco in francia e irlanda riduce consumi, italiani favorevoli a prezzi più alti

Aumento delle tasse sul tabacco in francia e irlanda riduce consumi, italiani favorevoli a prezzi più alti

Il dibattito sull’aumento delle tasse sul tabacco si riaccende dopo i successi di Francia e Irlanda, mentre in Italia cresce il sostegno popolare per misure fiscali più incisive e strategie integrate di prevenzione.
Aumento Delle Tasse Sul Tabacc Aumento Delle Tasse Sul Tabacc
L’articolo analizza l’impatto positivo dell’aumento delle tasse sul tabacco in Francia e Irlanda, il sostegno degli italiani a misure simili, e l’importanza di una strategia integrata tra fiscalità, educazione e supporto per ridurre il fumo e migliorare la salute pubblica. - Gaeta.it

Il dibattito sull’aumento delle tasse sul tabacco torna in primo piano dopo i dati recenti raccolti in Francia e Irlanda. Le due nazioni hanno adottato politiche fiscali significative che hanno portato a una riduzione notevole dei fumatori. In Italia, invece, il prezzo dei pacchetti è cresciuto poco negli ultimi anni, ma un’indagine rivela che la maggioranza degli italiani appoggia un aumento più deciso delle imposte. L’attenzione si concentra sulla necessità di adottare una strategia che unisca leva fiscale, educazione e supporto per chi vuole smettere, in vista anche della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità .

Strategie fiscali e impatto sui consumi in francia e irlanda

Francia e Irlanda hanno applicato rincari consistenti sulle sigarette che hanno modificato drasticamente il mercato del tabacco e il comportamento dei fumatori. In Francia, il prezzo medio di un pacchetto è passato da 7,05 euro nel 2017 a quasi 11 euro nel 2023, con un obiettivo di 13 euro entro il 2027. A fronte di questi aumenti, il consumo tra i giovani è calato in modo significativo: i fumatori quotidiani tra i diciassettenni sono diminuiti dal 25,1% al 15,6% in cinque anni. Un simile trend si è osservato in Irlanda, dove l’incremento del prezzo a oltre 15 euro dal 2015 ha ridotto la quota di fumatori dal 23% al 18% in sei anni.

Questi dati sottolineano come una politica fiscale sostenuta possa influire direttamente sulle abitudini di consumo, specie tra i più giovani. Amelia Compagni, direttrice del Cergas presso la Bocconi, evidenzia però un aumento nel consumo di sigarette elettroniche, segno che la tassazione isolata non basta. Serve un intervento complesso, che comprenda educazione e trattamento per creare generazioni libere dal tabacco. L’esperienza di Francia e Irlanda dimostra che alzare il prezzo delle sigarette attraverso le tasse si traduce in una contrazione del tabagismo, ma resta necessario monitorare altri prodotti alternativi.

La percezione degli italiani sull’aumento delle tasse e i comportamenti sul fumo

L’indagine di AstraRicerche, realizzata su oltre mille adulti italiani tra 18 e 65 anni, rivela un ampio sostegno verso un aumento deciso delle imposte sul tabacco. Più del 60% degli intervistati vede positivamente un raddoppio del prezzo del pacchetto, fino a 11-12 euro, cifra in linea con alcuni Paesi europei. Solo circa il 20% si oppone a questa misura. È interessante notare che il consenso non cambia se si include anche la tassazione sulle sigarette elettroniche.

La reazione attesa tra i fumatori sosterrebbe l’efficacia dell’incremento: un terzo dichiara che smetterebbe di fumare, un altro terzo ridurrebbe il consumo. Inoltre non si evidenzia un aumento nella propensione all’acquisto di tabacco da fonti illegali, come il contrabbando. Gli italiani chiedono anche che le maggiori entrate derivanti dalle tasse siano destinate a progetti di educazione scolastica, prevenzione delle malattie collegate al fumo e servizi per chi desidera disassuefarsi.

Questo quadro mostra una popolazione consapevole dei benefici sociali e sanitari dell’aumento del prezzo delle sigarette. La disponibilità a pagare di più si combina con la richiesta di impiegare saggiamente le risorse raccolte, in modo da estendere l’effetto positivo oltre la semplice limitazione del consumo.

Tabacco, salute pubblica e ruolo delle istituzioni italiane

Il tabacco resta la prima causa evitabile di malattia e morte nel mondo. L’Oms conta 8 milioni di vittime ogni anno, di cui oltre un milione di non fumatori colpiti dal fumo passivo. In Europa la mortalità legata al tabacco ammonta a circa 700mila persone ogni anno. In Italia si registrano oltre 90mila decessi annuali attribuibili al fumo, con quasi la metà legata a tumori. Le perdite economiche dirette e indirette superano i 26 miliardi di euro ogni anno. Il grave impatto colpisce maggiormente chi ha minori risorse, accentuando disuguaglianze sociali e limitando l’accesso a diagnosi e terapie.

Giulia Veronesi, direttrice della Chirurgia Toracica dell’ospedale San Raffaele, ricorda che il tabacco è responsabile dell’85% dei decessi per tumore polmonare, bronchi e trachea. Italia però rimane indietro rispetto ad altri Paesi nella lotta efficace contro il fumo, secondo le analisi dell’Oms. Alzare le tasse si rivela una misura capace di ridurre i consumi e, quindi, morti e malattie evitabili. Inoltre, risorse aggiuntive raccolte tramite le accise potrebbero sostenere direttamente il Sistema sanitario nazionale.

Anche l’Associazione italiana oncologia medica sottolinea l’importanza di questa strategia. Il presidente Francesco Perrone lega circa il 40% delle diagnosi di tumore agli stili di vita, con il fumo in testa. Aiom appoggia con decisione la campagna per aumentare le accise sul tabacco, unica misura che dati e studi confermano capace di tagliare il numero dei fumatori. Questo, oltre a potenziare la salute pubblica, potrebbe alleggerire il carico economico sul Ssn.

La giornata mondiale senza tabacco 2025 e le iniziative della fondazione umberto veronesi ets

Il World No Tobacco Day 2025 scelto dall’Oms pone l’accento sulle tecniche utilizzate dall’industria del tabacco per mantenere il prodotto ‘attraente’. Marketing, packaging e lobbying sono strumenti usati per nascondere la pericolosità del tabacco e indurre le persone a fumare. Fondazione Umberto Veronesi Ets è impegnata da oltre vent’anni in attività contro il tabagismo, con campagne di sensibilizzazione rivolte in particolare a giovani e adulti.

Dal 2008 la Fondazione coordina progetti in tutta Italia dedicati alla dipendenza da fumo, alla prevenzione delle malattie collegate e all’educazione nelle scuole. Parallelamente sostiene la ricerca scientifica per migliorare diagnosi e terapie tumorali correlate al fumo. Si occupa anche di promuovere ambienti di lavoro senza fumo, attraverso programmi di well being aziendale. Queste azioni aspettano ora un riscontro nella politica fiscale e sanitaria nazionale, a partire dalla Giornata senza tabacco che si celebra il 31 maggio.

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