aumento delle morti sul lavoro in liguria: 8 decessi nei primi mesi del 2025 secondo i dati inail

aumento delle morti sul lavoro in liguria: 8 decessi nei primi mesi del 2025 secondo i dati inail

I dati Inail al 30 aprile 2025 evidenziano un aumento degli infortuni e delle morti sul lavoro in Liguria, con sindacati come la Cgil che chiedono interventi concreti e sostengono il referendum sulla sicurezza.
Aumento Delle Morti Sul Lavoro Aumento Delle Morti Sul Lavoro
I dati Inail al 30 aprile 2025 evidenziano un aumento degli infortuni e delle morti sul lavoro in Liguria, suscitando preoccupazione tra sindacati e istituzioni, che chiedono interventi concreti e puntano sul referendum nazionale per migliorare la sicurezza. - Gaeta.it

I dati Inail aggiornati al 30 aprile 2025 mostrano un peggioramento della situazione in Liguria riguardo gli infortuni sul lavoro, con un incremento delle morti. Le cifre destano preoccupazione tra sindacati e istituzioni, che sollecitano interventi concreti per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il dibattito si intreccia con la prossima consultazione referendaria sul tema della tutela del lavoratore.

La situazione degli infortuni in liguria nei primi mesi del 2025

I dati raccolti da Inail indicano che in Liguria i decessi sul lavoro hanno raggiunto quota 8 nei primi quattro mesi del 2025. Questo segna un aumento di 2 casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un numero che rappresenta una tendenza negativa rispetto al passato recente. Oltre ai casi fatali, gli infortuni denunciati sono stati 5.892, con una crescita anche nelle segnalazioni di malattie professionali, che risultano 780 in totale. Rispetto all’anno precedente, queste ultime sono cresciute di oltre il 23%.

Un problema che va oltre i casi estremi

Il bollettino conferma che il problema non riguarda solo i casi estremi ma anche condizioni di lavoro che generano malattie e infortuni meno gravi, ma comunque rilevanti. La crescita degli incidenti e delle patologie professionali suggerisce che non si sta riuscendo a intervenire efficacemente sugli ambienti di lavoro. La situazione ligure, per quanto grave, è rappresentativa di un fenomeno nazionale che registra 291 morti sul lavoro da gennaio a aprile 2025, un numero che allarma chi segue la sicurezza nel mondo produttivo.

La reazione dei sindacati e il ruolo dei referendum sulla sicurezza

Maurizio Calà, segretario generale della Cgil Liguria, ha espresso forte preoccupazione per i dati. Definisce la situazione una «strage» e contesta che le solite parole di circostanza e gli annunci di potenziamenti negli ispettorati non bastino più. Per Calà è urgente introdurre misure concrete per fermare questa escalation di vittime. L’appello riguarda sia la politica sia le imprese, chiamate a rispondere con fatti e non solo con dichiarazioni.

Il tema della sicurezza sul lavoro sarà anche al centro di un referendum nazionale in programma domenica e lunedì successivi alla pubblicazione dei dati. Il segretario Cgil invita a votare sì, sottolineando che «indignarsi non serve più: occorre mobilitarsi e cambiare le norme per rendere i luoghi di lavoro più sicuri». Il quesito referendario mira a rafforzare la tutela del lavoratore e a migliorare gli strumenti di prevenzione.

Referendum nazionale e prospettive

Il voto referendario si presenta come un passaggio cruciale per la politica italiana in materia di sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo di invertire la tendenza negativa evidenziata dai dati.

Il contesto nazionale e l’impatto delle malattie professionali

Sul piano nazionale, i numeri descrivono un quadro preoccupante: oltre 290 vittime in meno di quattro mesi indicano che le condizioni di lavoro rimangono pericolose. La crescita del 23,4% nelle malattie professionali segnala che, oltre agli incidenti improvvisi, molti lavoratori affrontano conseguenze croniche e spesso sottovalutate, legate all’attività svolta. Queste patologie colpiscono settori diversi, richiedendo attenzione e interventi mirati per prevenire ulteriori peggioramenti.

Le malattie professionali possono derivare da esposizione a sostanze nocive, da movimenti ripetitivi o da condizioni di stress elevato. Rilevare e denunciare questi casi è fondamentale per avere una fotografia completa della sicurezza sul lavoro. Solo su questa base sarà possibile adottare programmi di formazione e misure preventive adatte a ogni ambito produttivo.

Analisi dal punto di vista economico

Secondo l’analisi condotta dall’ufficio economico della Cgil di Genova e Liguria, la crescita di queste malattie appare legata a un miglioramento tecnico della denuncia, ma anche a un aumento reale delle condizioni rischiose. L’attenzione non può quindi limitarsi a intervenire solo dopo incidenti o decessi, ma deve focalizzarsi sulla prevenzione a monte.

Le sfide per la sicurezza sul lavoro in liguria nel 2025

L’intero sistema di monitoraggio e controllo deve rispondere a una situazione in peggioramento, non solo in Liguria ma anche nel resto d’Italia. Nel 2025 la sicurezza sui luoghi di lavoro si conferma un tema cruciale che richiede impegno continuo da parte degli enti preposti, delle imprese e dei lavoratori. Questi ultimi svolgono un ruolo attivo nel segnalare condizioni di rischio, ma le risposte devono venire anche da investimenti nelle infrastrutture e dalla verifica costante del rispetto delle norme.

Gli ispettorati devono essere potenziati, come annunciato, ma le azioni devono andare oltre i numeri. Serve una strategia che coinvolga i vari attori e dia priorità alla riduzione degli incidenti, con monitoraggi periodici e formazione mirata. La politica deve fare la sua parte senza rimandare ulteriormente, considerato che i dati attuali fotografano una situazione in cui la vita dei lavoratori continua a essere messa a rischio.

Un’opportunità con i referendum

Le prossime settimane, con il voto ai referendum, potrebbero rappresentare un’occasione importante per imprimere un cambiamento. I dati di inizio 2025 mostrano la necessità di andare oltre il semplice annuncio: le istituzioni e chi rappresenta la forza lavoro devono agire con decisione per invertire questa tendenza.

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