L’incremento di allergie stagionali, noto come pollinosi, è cresciuto negli ultimi anni in molte zone d’Italia. Questo fenomeno si lega a una combinazione di fattori ambientali e biologici che aggravano le reazioni allergiche, soprattutto in soggetti predisposti. Le cause principali includono la proliferazione di pollini di piante anemofile, l’inquinamento atmosferico e l’uso diffuso di sostanze chimiche. Questo articolo presenta un quadro dettagliato sulle dinamiche in atto e indica le principali terapie consigliate in farmacia per chi soffre di allergie stagionali.
I fattori ambientali e biologici che alimentano la pollinosi
La pollinosi si manifesta in modo più intenso a causa di un’interazione fra diversi elementi. Innanzitutto, il forte aumento di pollini allergenici nell’aria dipende dalla maggiore diffusione di piante che usano il vento per l’impollinazione. Queste specie rilasciano grandi quantità di particelle microscopiche contenenti il gamete maschile, necessarie per la riproduzione, ma che finiscono per disperdersi ampiamente nell’ambiente. L’inalazione di questi pollini da parte di persone sensibili scatena sintomi respiratori e allergici.
A complicare il quadro, c’è l’inquinamento atmosferico, specialmente nelle aree urbane e industriali. Lo smog agisce come un irritante che indebolisce le difese delle vie respiratorie e rende la mucosa più vulnerabile ai pollini. Le sostanze chimiche presenti negli additivi alimentari e nei prodotti di uso comune, in parallelo, possono amplificare la risposta infiammatoria del sistema immunitario. Lo sviluppo delle piante si modifica anche in base a mutamenti climatici, con stagioni più lunghe e temperature variabili che influenzano il periodo e l’intensità di emissione dei pollini.
Di conseguenza, in molte città italiane si registra un aumento progressivo di manifestazioni allergiche e malattie respiratorie associate. La stagione primaverile e quella estiva risultano particolarmente critiche, soprattutto al nord, dove le graminacee spontanee rilasciano pollini che colpiscono molti cittadini. La pollinosi non è più un problema stagionale limitato, ma si può protrarre più a lungo e interessare più soggetti.
Piante responsabili e caratteristiche dell’impollinazione anemofila
Le piante che maggiormente provocano pollinosi sono quelle che si affidano al vento per la diffusione del polline, processo chiamato impollinazione anemofila. Tra queste ci sono specie comunissime nelle campagne e anche nelle aree verdi urbane. La produzione di polline avviene in quantità elevatissime per aumentare la possibilità di fecondare le piante della stessa specie evitando la dispersione inefficace.
Questi pollini sono piccoli e leggeri, facilitando il trasporto su distanze anche molto lunghe. Se si pensa, una singola graminacea può rilasciare migliaia di granuli, e appena vengono sospinti dall’aria, rappresentano un rischio concreto per chi è allergico. Le reazioni a questi pollini includono starnuti continui, naso chiuso o che cola, prurito agli occhi e lacrimazione. Nei casi più gravi, si può arrivare a difficoltà respiratorie e veri propri attacchi d’asma.
In Europa e soprattutto nelle regioni settentrionali italiane, le graminacee sono responsabili di gran parte dei casi di allergia stagionale in primavera e estate, sottolinea Federfarma Verona. La loro estesa presenza, combinata con le variazioni climatiche degli ultimi anni, ha allungato la stagione dei pollini e alzato il numero dei sintomi più pronunciati. In città come Verona, le misure per il monitoraggio dei pollini biologici sono sempre più importanti per fornire avvisi tempestivi agli allergici.
Farmaci e rimedi naturali consigliati per contrastare la pollinosi
Per affrontare la pollinosi, in farmacia si trovano numerosi farmaci antivirali e antistaminici adatti a ridurre i sintomi più fastidiosi. Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona, indica alcuni principi attivi largamente usati come la loratadina, la cetirizina, la fexofenadina e la levocabastina. Questi antistaminici di ultima generazione non provocano sonnolenza in chi li assume, un vantaggio per chi deve restare attivo durante la giornata.
Le formulazioni spaziano dalle compresse ai spray nasali, gocce oculari e soluzioni orali, offrendo un’ampia scelta in base alle esigenze dei pazienti. I farmaci con pseudoefedrina vengono impiegati per alleviare la congestione nasale, mentre le alternative naturali, come il macerato glicerico di ribes nigrum, sono suggerite per rafforzare le difese immunitarie nella fase preventiva.
In caso di attacchi acuti, viene raccomandata la luffa operculata, disponibile in capsule o spray nasale, che aiuta a calmare la reazione. Importante ricordare che gli antistaminici possono causare reazioni indesiderate, come la fotosensibilizzazione, quindi è necessario evitare l’esposizione diretta al sole durante il trattamento. Esistono anche interazioni con altri medicinali, per questo è fondamentale consultare sempre medico o farmacista prima di iniziare una cura.
La combinazione tra farmaci e attenzione alle condizioni ambientali resta il modo migliore per affrontare questa stagione complessa per chi soffre di allergie.
Impatti delle pollinosi sulla salute e le città italiane
La pollinosi impatta soprattutto sulla salute respiratoria di chi ha predisposizioni allergiche. Il contatto con pollini e smog provoca irritazioni che si traducono in fastidiosi sintomi e, in casi peggiori, possono peggiorare patologie croniche come l’asma bronchiale. In molte città italiane con forte inquinamento e vaste aree verdi, le allergie sono un problema in crescita. Le manifestazioni includono spossatezza, difficoltà nella vita quotidiana e, per i soggetti più sensibili, ricoveri ospedalieri.
Il problema si aggrava con i cambiamenti climatici, in particolare le ondate di calore e le variazioni nelle piogge, che modificano il ciclo vegetativo delle piante allergeniche. Questo allunga il periodo in cui i pollini restano sospesi nell’aria.
La prevenzione passa dall’informazione puntuale sulla concentrazione di pollini nelle varie zone e dalle strategie di limitazione dell’esposizione diretta. Per esempio, evitare le attività all’aperto in certi momenti della giornata o durante la fioritura intensa, mantenere puliti gli ambienti domestici e utilizzare adeguati filtri d’aria.
In definitiva, la situazione delle allergie stagionali resta sotto stretta osservazione, soprattutto negli ambienti urbani. Le istituzioni sanitarie e le farmacie giocano un ruolo chiave nel fornire indicazioni e terapie efficaci alla popolazione esposta.