Negli ultimi mesi del 2025 l’Italia ha registrato una crescita evidente dei casi di infezione da virus dengue e chikungunya tra la popolazione. Tra gennaio e la fine di giugno, infatti, si sono verificati 68 casi confermati di dengue e 22 di chikungunya, numeri superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Queste malattie, trasmesse da zanzare, rappresentano una sfida crescente per la sanità pubblica, soprattutto considerando la loro origine legata a viaggi internazionali. I dati sono stati diffusi dall’istituto superiore di sanità in occasione di un convegno dedicato al contrasto delle arbovirosi in italia, con la partecipazione di esperti del ministero della salute e altre istituzioni regionali e nazionali.
Incremento dei casi di dengue e chikungunya in italia: analisi dei numeri
Il primo semestre del 2025 mostra un trend in salita per le infezioni umane da virus dengue e chikungunya in italia. L’Iss ha registrato 68 casi di dengue confermati e 22 di chikungunya, un aumento rispetto al 2024 che aveva invece riportato numeri più bassi. Questi dati emergono da casi accertati tramite diagnosi cliniche e laboratoriali, con una precisione controllata dagli enti di salute pubblica nazionale. Tutti i pazienti coinvolti nel periodo considerato avevano viaggiato all’estero, confermando la natura importata delle infezioni.
La dengue e la chikungunya sono entrambe malattie trasmesse principalmente dalla zanzara tigre, presente nel territorio italiano. Tuttavia, non risultano ad oggi casi di trasmissione autoctona . Gli episodi segnalati sono riconducibili a rientri da Paesi dove questi virus sono endemici, soprattutto in aree tropicali e subtropicali. Il numero crescente potrebbe indicare con maggior evidenza l’aumento del traffico internazionale di persone e viaggi soprattutto in alcune stagioni.
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Caratteristiche delle arbovirosi e loro diffusione in italia
La dengue e la chikungunya fanno parte delle arbovirosi, gruppi di infezioni virali trasmesse da artropodi come le zanzare. La chikungunya causa febbre alta, eruzioni cutanee e dolori articolari intensi. La dengue può manifestarsi con febbre elevata, emorragie e forti dolori muscolari. Entrambe possono portare a complicazioni soprattutto in soggetti con condizioni di salute fragili.
In italia, la presenza della zanzara tigre ha portato a focolai di malattie come il virus del Nilo occidentale o altri arbovirus. La soglia per una circolazione endemica però non è ancora stata superata da dengue e chikungunya, ma la presenza dei vettori e i frequenti casi importati richiedono attenzione. Le istituzioni sanitarie monitorano costantemente la situazione, predisponendo strategie di sorveglianza e intervento.
I contagi importati segnalano la necessità di controlli precisi ai confini, ma anche di informazione ai viaggiatori. Il rischio di trasmissione locale non si può escludere nel tempo, soprattutto se condizioni climatiche e presenza di zanzare favorissero la diffusione sul territorio.
Il convegno nazionale per il contrasto delle arbovirosi: obiettivi e partecipanti
Il 2025 ha visto un’importante iniziativa pubblica in italia per affrontare il problema delle arbovirosi. Si è svolto infatti un convegno nazionale che ha riunito esperti e rappresentanti del ministero della salute, dell’istituto superiore di sanità, degli istituti zooprofilattici sperimentali e delle regioni. L’incontro aveva lo scopo di aggiornare, coordinare e migliorare le strategie per la preparazione e il contrasto alle malattie trasmesse da zanzare.
Nel corso del convegno sono stati presentati dati epidemiologici aggiornati, come quelli sui casi di dengue e chikungunya del primo semestre 2025. Si è discusso delle criticità e delle misure da adottare, tra cui la sorveglianza attiva, la diagnosi tempestiva e la gestione clinica dei pazienti. Anche la prevenzione attraverso campagne informative per i viaggiatori è stata messa in evidenza.
Un confronto tra regioni e istituzioni
Il confronto tra le diverse regioni e istituzioni ha permesso di condividere esperienze e migliorare protocolli comuni. La gestione delle arbovirosi resta un tema centrale per la sanità pubblica italiana, viste le caratteristiche climatiche del paese e il flusso di persone che si muove da e verso aree a rischio.