Nel 2024, la Lombardia ha registrato un preoccupante aumento degli infortuni sul lavoro. Con 121 morti tra gennaio e agosto, la regione ha visto un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Questo dato allarmante è emerso dal report “Non sicurezza, quanto mi costi?“, stilato da Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia. La pubblicazione di queste informazioni non è casuale: coincide con la Settimana europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro, che si svolgerà dal 21 al 24 ottobre 2024. Le analisi, basate su dati forniti dall’INAIL, hanno messo in luce anche un costo complessivo di 3,9 miliardi di euro legato agli infortuni sul lavoro nei primi otto mesi dell’anno.
Analisi dei dati sugli infortuni in Lombardia
Dal report emergono incertezze e preoccupazioni riguardo al numero di infortuni professionali. Nel primo semestre del 2024, l’INAIL ha registrato 71.894 denunce di infortunio sul lavoro, con una lieve crescita dello 0,8% rispetto al 2023. Milano si conferma la provincia più colpita, con un totale di 23.798 infortuni, seguita da Brescia con 10.049 casi e Bergamo con 8.451. I dati mettono in evidenza una concentrazione di eventi infortunistici nell’area metropolitana, dove la densità di lavoro è più alta e diversi fattori, come l’urbanizzazione e la variazione dei settori industriali, possono contribuire a questo trend.
La crescita degli infortuni sul lavoro rappresenta un indicatore dell’attuale stato di salute della sicurezza lavorativa nella regione. Le statistiche rivelano anche che oltre la metà degli infortuni si verifica nei settori terziario e industriale. Questo potrebbe riflettere un aumento delle attività economiche in questi comparti o, in alternativa, indicare la necessità di rilevare e trasferire una maggiore attenzione sulla sicurezza in tali ambienti di lavoro.
L’analisi per età e settori a rischio
Il report ha messo in luce anche un’interessante prospettiva demografica riguardo agli infortuni. I lavoratori più giovani, sotto i 20 anni, e i più anziani, over 60, risultano essere categorie particolarmente vulnerabili. Gli under 20 hanno registrato un incremento degli infortuni dell’11,61%, mentre gli over 60 hanno visto un aumento dell’8,56%. Questi dati pongono interrogativi sulla formazione e la protezione in ambito lavorativo per queste fasce d’età, che potrebbero essere maggiormente esposte a rischi.
In merito ai settori più colpiti, le statistiche rivelano un significativo aumento delle denunce: il comparto sanitario e di assistenza sociale ha registrato un incremento del 44%. Anche le costruzioni e il settore dei trasporti e magazzinaggio hanno visto un aumento, rispettivamente del 16% e del 13%. Queste cifre indicano la necessità di implementare misure di sicurezza più rigorose in questi ambiti, che spesso comportano attività ad alto rischio.
Raccomandazioni e misure per una maggiore sicurezza
Marco Daniele Ferri, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia, ha commentato l’analisi dei dati, sottolineando che gli sforzi compiuti finora non sono sufficienti. Ferri ha evidenziato la necessità di un cambiamento nel modo in cui la sicurezza sul lavoro viene affrontata. È fondamentale intensificare i controlli da parte degli organi preposti e adottare un approccio di collaborazione costruttiva con le imprese e i lavoratori.
Il presidente ha proposto di affiancare alla formazione tradizionale, come corsi di sicurezza e attestati di competenza, anche metodologie innovative per sensibilizzare e coinvolgere i lavoratori. Queste potrebbero includere momenti di riflessione e discussioni sui temi legati alla salute e alla sicurezza. L’idea è quella di creare un dialogo aperto che promuova un cambiamento culturale rispetto alla percezione della salute e della sicurezza sul lavoro. L’obiettivo finale è preservare il bene più prezioso: la vita.
Ultimo aggiornamento il 20 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano