I dati recenti mostrano un incremento nelle violazioni edilizie lungo le coste italiane nel 2024, con particolare pressione sulle aree campane. L’analisi di Legambiente, anticipata nel rapporto Mare Monstrum 2025, evidenzia un aumento dei reati e delle denunce in molte regioni costiere. Nel complesso si contano oltre diecimila infrazioni, segnale di un’attività che mette a rischio ambienti preziosi e paesaggi costieri sempre più vulnerabili.
I numeri dei reati lungo il litorale italiano nel 2024
Nel corso del 2024, le regioni con coste hanno registrato un totale di 10.332 reati legati a costruzioni abusive, un lieve aumento rispetto all’anno precedente . La campania si conferma la regione più interessata, con 1.840 casi accertati, pari al 17,8% del totale nazionale; un dato che supera l’anno precedente, quando si erano registrati 1.531 episodi simili. In questa regione si concentrano anche il maggior numero di persone denunciate e di sequestri , oltre a quattro arresti effettuati nell’ambito delle indagini contro gli abusi edilizi.
Seguono la puglia con 1.219 reati, pur in calo rispetto ai 1.442 del 2023, e la sicilia, dove si sono verificati 1.180 episodi. La toscana occupa il quarto posto con 946 casi, superando la calabria che scende al quinto gradino con 869 infrazioni. Questi dati mostrano come il fenomeno sia diffuso e riguardi tutto il territorio costiero, con alcune aree più esposte, sia per pressione demografica che per fragilità del territorio.
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La concentrazione degli illeciti nelle regioni a forte presenza mafiosa
Le regioni da sempre segnate dalla presenza di organizzazioni criminali rappresentano quasi la metà degli illeciti gravi registrati lungo le coste. Il totale di questi reati in campania, sicilia, calabria e puglia raggiunge 5.108 casi nel 2024, con una quota del 49,4% rispetto alla cifra nazionale. Queste regioni vedono anche il maggior numero di denunce, 5.377, e sei arresti complessivi per abusivismo edilizio e attività connesse.
Illegalità e territorio
Questi numeri sottolineano la difficoltà nella gestione del territorio dove l’illegalità si intreccia con fenomeni criminali radicati. Le costruzioni abusive spesso avvengono in aree a elevata vocazione turistica o di pregio ambientale, aggravando il danno sia sotto il profilo paesaggistico che sociale. La lotta alla cementificazione illegale in queste zone richiede interventi mirati e continui controlli da parte delle forze dell’ordine.
Le altre regioni più colpite e il picco degli illeciti amministrativi nel lazio
Al di fuori delle regioni a maggior rischio mafioso, il veneto si posiziona al sesto posto con 746 reati registrati nel 2024, pari al 7,2% del totale nazionale. Il lazio, posto al settimo, ha avuto 649 infrazioni che però sono associate a una situazione peggiore per quanto riguarda gli illeciti amministrativi. Solo nel lazio si contano ben 7.089 sanzioni amministrative, un aumento drastico rispetto alle 1.110 scaturite l’anno precedente.
Il problema amministrativo
Questo dato riflette le difficoltà nel controllo degli abusi edilizi, che non si limitano soltanto a ordinanze penali ma coinvolgono anche violazioni formali più diffuse. Il fenomeno assume dimensioni diverse a seconda dell’area e delle dinamiche locali, ma conferma la pressione che la cementificazione illegale esercita su gran parte delle coste italiane. La situazione nel lazio evidenzia come il problema non sia circoscritto al sud, ma coinvolga anche regioni del centro-nord con grandi insediamenti urbani vicino al mare.