Nel periodo da gennaio a luglio 2024, Trentino Alto Adige ha registrato un preoccupante incremento degli infortuni sul lavoro, con un numero complessivo pari a 13.981 incidenti. Questo rappresenta un significativo aumento del 9,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il 2023. I dati, resi noti da ANMIL del Trentino, emergono nella ricorrenza della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, un appuntamento che evidenzia l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo aumento non si limita solamente al totale degli infortuni, ma coinvolge anche gli incidenti mortali e le malattie professionali denunciate, ponendo l’accento su una questione di salute pubblica sempre più urgente e cruciale.
Il quadro degli infortuni sul lavoro nel territorio
Un’analisi approfondita dei dati rivela che, in provincia di Bolzano, sono stati denunciati 8.503 infortuni, con un incremento del 5,3% rispetto agli 8.077 incidenti dello scorso anno. D’altra parte, il Trentino ha registrato un notevole aumento, con 5.478 infortuni, rappresentando un incremento del 17,5% rispetto ai 4.661 incidenti del 2023. Questo allarmante trend indica che la situazione della sicurezza sul lavoro in queste aree richiede attenzione immediata e misure preventive efficaci, per garantire tutelare la salute dei dipendenti e ridurre il rischio di incidenti.
In aggiunta, è eccessivo anche il numero di infortuni mortali. Nel 2024, si sono verificati 19 incidenti mortali, cinque in più rispetto all’anno precedente. I dati sugli incidenti letali sono suddivisi tra Alto Adige, che conta dieci vittime , e Trentino, con un triste bilancio di nove morti . È chiaro che la priorità deve essere orientata verso azioni concrete per prevenire questi tragici eventi.
Aumento delle malattie professionali e necessità di interventi
Un ulteriore aspetto preoccupante è l’aumento delle malattie professionali denunciate, con un incremento significativo del 22,6%, che corrisponde a 54.471 casi per il 2024. Nel 2023, il numero era di 44.433 denunce. Analizzando i dati provinciali, è stato notato un incremento notevole del 40,5% in Alto Adige, dove le denunce sono passate da 74 a 104 nel 2024. In Trentino, però, si è registrato un calo del 4%, con un totale di 216 denunce nel 2024, rispetto alle 225 dell’anno precedente. Questa situazione mette in evidenza come, mentre solo una parte della popolazione lavorativa si fa sentire, ci sia un settore che necessita imperativamente di attenzione e risorse.
L’appello di Roberto Bressanini per una maggiore sicurezza
Roberto Bressanini, presidente di ANMIL di Trento, denuncia la crescente gravità della situazione, sottolineando che la sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare una priorità fondamentale. Secondo Bressanini, la manifestazione in memoria delle vittime deve servire come un’importante occasione di riflessione per le forze politiche, affinché si impegnino concretamente a ridurre infortuni e malattie professionali. “È tempo di superare una normativa che risale al 1965,” spiega, “è necessario adeguarla alle esigenze attuali per non abbandonare famiglie intere, costrette ad affrontare disabilità e difficoltà economiche”. Questa richiesta di rinnovamento si fa sempre più urgente, sottolineando che è fondamentale tutelare le vittime del lavoro e garantire loro il supporto necessario anche in termini legali e normativi.
La situazione attuale è complessa, e il messaggio lanciato da Bressanini deve essere compreso in modo globale, coinvolgendo tutti i livelli della società e sollecitando una risposta adeguata che possa portare a una miglioria delle condizioni di lavoro.