L’appuntamento sportivo benefico La regata per la vita ha visto la sua settima edizione nel 2025, confermandosi come un momento importante per il territorio marchigiano. La manifestazione unisce competizione velica e sostegno alle associazioni impegnate nel campo oncologico, coinvolgendo decine di imbarcazioni e diverse realtà associative locali. La partenza e l’arrivo si sono svolti lungo l’Adriatico, con un percorso che ha preso il via da Senigallia fino a Marina Dorica di Ancona.
La regata per la vita: un evento e una rete solidale lungo la costa marchigiana
La regata è partita alle 12 da Senigallia e ha visto sfidarsi 35 imbarcazioni di varia dimensione, con l’arrivo previsto poco dopo a Marina Dorica di Ancona. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra più soggetti: la Clinica oncologica dell’Aou delle Marche, l’università Politecnica delle Marche, Marina Dorica e il Club nautico di Senigallia, la Lega navale di Senigallia e Falconara Marittima, One Health Foundation, e la Federazione italiana vela X Zona, con il campione e armatore Alberto Rossi come protagonista e promotore. Si sono unite anche numerose associazioni di volontariato della regione, tra cui Marche Marcangola, insieme all’equipaggio delle Dragonesse e altre realtà ospedaliere e sociali.
L’evento va oltre la competizione sportiva
L’evento non si limita alla sola competizione sportiva. Alle 18 presso Marina Dorica si è svolta la cerimonia di premiazione con la partecipazione di istituzioni pubbliche, operatori sanitari, associazioni e cittadini. Il coinvolgimento di molte realtà sottolinea il forte legame tra sport e impegno sociale. La manifestazione si conferma come un appuntamento atteso ogni anno, capace di mobilitare la comunità attorno a un messaggio di speranza e sostegno concreto ai pazienti oncologici.
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Lo sport come strumento di prevenzione e supporto nella lotta contro il cancro
Rossana Berardi, direttrice della Clinica oncologica e presidente di One Health Foundation, ha evidenziato il valore sociale della regata: “grazie a questa iniziativa si può sostenere direttamente chi affronta la malattia oncologica, dalle cure al supporto psicologico per i pazienti e i caregiver.” Il messaggio che arriva è chiaro: lo sport svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e nel rafforzamento della prevenzione.
Recenti studi, come il Trial Challenge presentato a Chicago al congresso americano di Oncologia, hanno dimostrato l’efficacia dell’attività fisica anche dopo l’intervento chirurgico per tumori al colon. Questi dati confermano precedenti risultati ottenuti su pazienti con tumore al seno, mostrando come un esercizio fisico adeguato contribuisca a migliorare le probabilità di guarigione. Berardi ha sottolineato l’importanza di includere lo sport come prescrizione medica, accanto ai trattamenti tradizionali.
La regata e l’impegno della one health foundation
La regata si inserisce all’interno di un impegno più ampio della One Health Foundation, nata per creare una rete di attenzione alla salute che coinvolga non solo le persone, ma anche animali e ambiente. L’evento velico diventa così occasione per ribadire anche la necessità di tutelare il territorio e adottare stili di vita sani e responsabili.
Il ruolo degli organizzatori e il valore di un evento con radici solide
Alberto Rossi ha descritto la regata come un modello di crescita condivisa, diverso da altre manifestazioni sportive. “La regata unisce competizione e coscienza sociale, dove l’importante non è solo arrivare primi, ma dare un supporto tangibile a chi si confronta con la malattia.” Rossi ha ringraziato la squadra organizzativa, composta da medici e volontari che con impegno portano avanti l’iniziativa. La partecipazione crescente degli equipaggi conferma la stabilità e la risonanza dell’evento.
Anche Alessandro Domogrossi, direttore di Marina Dorica, ha voluto evidenziare il valore dell’evento come incontro tra vela e solidarietà. Il coinvolgimento degli armatori e delle istituzioni ha aiutato a far convergere molte barche provenienti da tutta la regione, a cui la regata offre una competizione che si distingue per i suoi contenuti etici più che per la sola performance sportiva.
Testimonianze degli organizzatori
Francesco Pizzuto del Club nautico di Senigallia ha parlato di un evento che guadagna ogni anno importanza, rinnovando accoglienza e supporto agli equipaggi. Elisa Del Zozzo, presidente della Federazione italiana vela X Zona, ha sottolineato il ruolo della vela come strumento di sensibilizzazione e prevenzione, augurando “buon vento all’iniziativa.”
Il sostegno universitario e sanitario al messaggio di prevenzione e solidarietà
Mauro Silvestrini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia all’università Politecnica delle Marche, ha ricordato quanto la regata aiuti a diffondere la cultura della prevenzione oncologica. Il connubio tra ricerca scientifica e iniziative sociali diventa fondamentale per offrire cure migliori e per educare i giovani medici. L’ateneo sostiene questa manifestazione nell’ambito della sua missione sociale, al servizio della comunità.
Armando Gozzini, direttore generale di Aou delle Marche, ha sottolineato la particolare attenzione che la regata dedica alla salute femminile, tema centrale nelle campagne di prevenzione e cura. Gozzini ha ribadito il coinvolgimento costante dell’ospedale nelle attività che sensibilizzano opinione pubblica e pazienti.
I volontari e la rete marcangola
Renato Bisonni, coordinatore della rete Marcangola, ha definito la regata molto più di una gara sportiva: “è un momento di condivisione in cui sport e volontariato si fondono in una rete di supporto e speranza.” Questo abbraccio collettivo aiuta chi combatte nel quotidiano contro il cancro e rafforza i legami tra associazioni e cittadini.
Le voci di equipaggi e organizzazioni nel segno del mare e della vita
Le Dragonesse, equipaggio femminile attivo nella promozione dello sport e del benessere, hanno partecipato sia alla partenza che all’arrivo. Ivonne Rispigliati, capitana, insieme a rappresentanti della Lega navale di Falconara Marittima e della Fondazione Aou delle Marche, ha evidenziato la coesione di un gruppo che crede nei valori legati al mare, alla prevenzione e a uno stile di vita sano.
L’imbarcazione Malupa è stata al centro di attenzione per il proprio messaggio di amore verso il mare e la vita, sostenuto dalla Fondazione ospedaliera. La presenza di queste realtà sottolinea come l’evento sia anche un veicolo di promozione culturale e sociale, capace di unire persone di diversa provenienza attorno a obiettivi comuni.
La sfida tecnica e i risultati della regata
Paolo Cori, yacht designer e commentatore tecnico, ha descritto le condizioni del vento durante la regata, che hanno favorito una partenza veloce e una sfida aperta tra barche di diverse dimensioni. Le imbarcazioni più piccole hanno primeggiato all’inizio, ma poi hanno ceduto il passo alle più grandi, che hanno chiuso la gara a Marina Dorica.
La classifica ha visto al primo posto Chimera di Sandro Menchi, seguito da Morris di Mauro Bellavigna e Interceptor di Luca Mosca. Nel raggruppamento Orc System la vittoria è andata a Rewind di Giorgio Taccalite. Questi risultati sportivi confermano il livello di competizione e il successo della regata nella formula proposta.