Aumentano i prezzi del gelato in italia, rincari record soprattutto per i confezionati negli ultimi anni

Aumentano i prezzi del gelato in italia, rincari record soprattutto per i confezionati negli ultimi anni

L’aumento record dei prezzi del gelato in Italia colpisce soprattutto i prodotti confezionati, con rincari fino al 24% e riduzioni nelle quantità, mentre le gelaterie artigianali mantengono qualità e porzioni maggiori.
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L’estate 2025 vede un aumento record dei prezzi del gelato in Italia, con rincari fino al 24% per i gelati confezionati, dovuti a costi maggiori di materie prime, energia e riduzione delle quantità. - Gaeta.it

L’arrivo dell’estate spinge il consumo di gelato in tutta Italia. Ma mentre il caldo fa aumentare la domanda, i prezzi segnano nuove cifre record. Federconsumatori ha recentemente diffuso i dati peggiori di questo rialzo, con rincari particolarmente significativi sui gelati confezionati. Di seguito uno sguardo approfondito ai costi, alle cause dell’incremento e alle trasformazioni nel formato dei prodotti più amati della stagione calda.

Il consumo di gelato cresce ma i prezzi raggiungono livelli senza precedenti

Con l’arrivo del sole, aumentano le vendite di gelato in ogni regione italiana. Lo sappiamo: non c’è estate senza gelato, eppure nel 2025 il costo si fa sentire più che negli anni scorsi. Secondo Federconsumatori, nell’ultimo anno il prezzo medio del gelato ha subito un rialzo del 9%. Ma non è tutto uguale: i gelati confezionati, soprattutto quelli a stecca e le vaschette, sono cresciuti rispettivamente del 24% e del 23%. Questi numeri indicano un trend ben diverso rispetto al prodotto tradizionale artigianale, che vede aumenti più contenuti.

L’aumento colpisce soprattutto quelle opzioni che trovano largo consumo nelle grandi catene di distribuzione e negli ambienti familiari, segnalando difficoltà per chi tenta una pausa gelato fuori casa a costi accessibili. L’impennata risulta evidente anche confrontando questi prezzi con quelli registrati nei precedenti anni. Si evidenzia così un rialzo repentino che va oltre il semplice adeguamento legato al periodo estivo.

Confronto storico: il costo del gelato è quasi triplicato in venti anni

Federconsumatori ha messo a confronto i prezzi dal 2002 ad oggi, mettendo in luce dati che fanno riflettere. Dal 2021 a oggi i costi sono aumentati del 42% mediamente. Ma se si guarda più indietro, si scopre che dal 2002 le tariffe del gelato sono salite del 138%. Una crescita forte, quasi tripla rispetto ai valori iniziali.

Questo divario temporale sottolinea come l’incremento non sia frutto solo dell’inflazione o di un anno particolare, ma di un trend consolidato negli ultimi due decenni. Le cause si intrecciano con molteplici fattori economici e produttivi che hanno inciso sui prezzi alla vendita. Certamente, non può essere considerata una semplice questione stagionale, ma piuttosto una trasformazione del mercato che si riflette nella spesa quotidiana degli italiani.

Fattori che spiegano il rincaro: materie prime, energia e variazioni nella quantità

Tra i motivi principali dell’aumento dei prezzi, Federconsumatori individua sostanziali rincari sulle materie prime, direttamente collegate alla produzione di gelato. Latte, zucchero e cacao hanno visto un aumento costante del loro costo negli ultimi anni. A ciò si aggiunge il caro-energia che ha pesato fortemente sulle attività industriali, dai processi di lavorazione fino al trasporto e alla conservazione del prodotto.

Eppure questi fattori da soli non giustificano l’entità del rincaro segnalato. C’é un elemento meno evidente ma altrettanto importante: la quantità di gelato proposta al pubblico. Mentre nelle gelaterie artigianali i coni si sono allargati e arricchiti con ingredienti particolari come cacao o mandorle, determinando un costo più alto, i gelati confezionati hanno seguito una direzione contraria. I gelati a stecca, nello specifico, sono diventati più piccoli di circa il 15% rispetto al 2002. Anche le versioni definite gourmet si sono ridotte nelle dimensioni. Questo significa meno prodotto a fronte di un prezzo superiore.

Questa riduzione nelle quantità, unita al rincaro delle materie prime e dell’energia, rappresenta una doppia spinta verso il rialzo dei prezzi. Consumatori che si trovano a spendere di più e a ricevere meno prodotto rispetto a qualche anno fa.

Gelaterie artigianali e confezionati: due realtà a confronto sotto il segno del prezzo

Il consumo di gelato in Italia si divide principalmente tra prodotti artigianali e confezionati. Le gelaterie mantengono la propria formula di qualità e abbondanza, con coni più grandi, ingredienti selezionati e preparazioni fatte al momento. Questa scelta fa salire il prezzo unitario, ma non si rilevano diminuizioni nelle quantità offerte.

Diverso il caso dei gelati confezionati, che dominano il mercato di grandi magazzini e distribuzione automatica. Qui le spinte al contenimento dei costi hanno portato a riduzioni delle porzioni. Il produttore offre un prodotto più piccolo a un cliente disposto a pagare una somma più alta. La sensazione di meno valore rispetto al passato è confermata dai dati Federconsumatori.

Inoltre, i gusti e le confezioni hanno visto un aumento della diversificazione, con varianti per intolleranze alimentari o versioni premium che modificano ulteriormente il prezzo. Questo crea una situazione complessa per il consumatore che cerca un equilibrio tra qualità, quantità e prezzo.

Il quadro disegnato da Federconsumatori mette quindi in guardia sul cambiamento in atto nel settore del gelato. Tra aumenti rapidi dei costi, riduzioni nella quantità e differenze tra artigianale e confezionato, la spesa per un gelato estivo si fa sempre più impegnativa per molte famiglie italiane.

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