Aumentano i femminicidi a roma nonostante il calo degli omicidi complessivi negli ultimi 40 anni

Aumentano i femminicidi a roma nonostante il calo degli omicidi complessivi negli ultimi 40 anni

Il questore Roberto Massucci presenta il progetto “Anche tu puoi essere felice” a Roma, evidenziando la diminuzione degli omicidi ma l’aumento preoccupante dei femminicidi e la necessità di interventi culturali e sociali integrati.
Aumentano I Femminicidi A Roma Aumentano I Femminicidi A Roma
Il questore di Roma Roberto Massucci presenta il progetto "Anche tu puoi essere felice" per contrastare la violenza sulle donne, evidenziando la diminuzione degli omicidi nella capitale ma l’aumento preoccupante dei femminicidi rispetto agli anni Ottanta. - Gaeta.it

Il questore di Roma Roberto Massucci ha commentato l’andamento degli omicidi nella capitale durante la presentazione del progetto sociale “Anche tu puoi essere felice“. I dati indicano una diminuzione dei delitti in generale, ma un incremento significativo della quota di femminicidi rispetto agli anni Ottanta. Il fenomeno solleva ancora molte domande culturali e di sicurezza pubblica.

La diminuzione degli omicidi nella capitale dagli anni ottanta a oggi

Negli anni Ottanta Roma registrava un numero ben più elevato di omicidi rispetto ad oggi. Si parla di una diminuzione netta nel corso di questi quarant’anni, dovuta a molteplici fattori come miglioramenti nelle indagini, innovazioni tecnologiche e una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Il calo, però, non è omogeneo in tutte le tipologie di reato: se da un lato gli omicidi complessivi si riducono, dall’altro alcune specifiche categorie di delitti mostrano dinamiche contrapposte.

Un quadro di maggior sicurezza percepita

La riduzione generale ha portato a un quadro di maggior sicurezza percepita dai cittadini, soprattutto in alcune zone di Roma considerate maggiormente a rischio in passato. Le autorità hanno sottolineato come le strategie di prevenzione abbiano contribuito a questo cambiamento, a partire dal potenziamento dei servizi di intelligence locale fino al contrasto mirato delle attività criminali organizzate. Resta però aperta la questione dell’analisi più dettagliata sugli omicidi motivati da dinamiche di genere, su cui si concentra l’attenzione delle istituzioni e delle associazioni sociali.

L’aumento della percentuale di femminicidi nonostante il calo dei delitti

Il questore Massucci ha evidenziato un dato inquietante: negli anni Ottanta il 10% degli omicidi riguardava donne, oggi quella stessa percentuale è salita fino al 30%. Ciò significa che, mentre i delitti totali sono diminuiti, la quota di femminicidi si è triplicata. Numeri che aprono un dibattito sulle cause di questo peggioramento, legate prima di tutto a fattori culturali.

Un fenomeno sociale complesso

Questo fenomeno riflette la persistenza di atteggiamenti e modelli sociali che alimentano la violenza di genere. La maggior incidenza di femminicidi segnala una difficoltà a contrastare efficacemente le dinamiche di possesso, controllo e violenza nei confronti delle donne. Non si tratta solo di criminalità, ma di una questione complessa che coinvolge educazione, mentalità e relazioni interpersonali.

Le forze dell’ordine continuano a lavorare su più fronti: dalle campagne di sensibilizzazione alle operazioni investigative mirate. La consapevolezza pubblica cresce, ma i risultati sul fronte della prevenzione della violenza domestica e dei femminicidi restano ancora insufficienti. Il dato reso noto dal questore sottolinea la necessità di approcci nuovi e integrati, che coinvolgano comunità, scuole e istituzioni.

Il progetto “anche tu puoi essere felice” e il coinvolgimento delle istituzioni

Durante la conferenza all’interno della questura di Roma è stato presentato il progetto “Anche tu puoi essere felice“, un’iniziativa che punta a intervenire contro la violenza sulle donne attraverso percorsi di supporto e informazione. L’obiettivo è raggiungere non solo le potenziali vittime, ma anche la società nel suo insieme, creando una rete di sostegno e prevenzione.

Una strategia condivisa

Il questore Massucci ha sottolineato come il progetto sia parte di una strategia più ampia, che coinvolge associazioni, enti pubblici e forze dell’ordine. Il coinvolgimento congiunto è considerato indispensabile per contrastare non solo i casi di violenza conclamata, ma anche i segnali precoci di rischio. Le attività previste spaziano da corsi di formazione, a campagne sociali fino a centri di ascolto dedicati.

L’iniziativa ha trovato riscontro anche nell’ambito culturale e sociale romano, con numerose adesioni da parte di operatori e cittadini. Il progetto vuole superare l’idea della risposta emergenziale chiedendo un impegno costante e condiviso. La diffusione di questa sensibilità si traduce in una maggiore attenzione verso chi rischia di diventare vittima, e in una società più consapevole sulle radici della violenza di genere.

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