Attività produttiva in calo per l’industria marchigiana nel primo trimestre 2025, ma torna a crescere il commercio

Attività produttiva in calo per l’industria marchigiana nel primo trimestre 2025, ma torna a crescere il commercio

L’industria nelle Marche registra un calo dell’1,2% nel primo trimestre 2025 a causa di fattori internazionali, mentre il commercio cresce grazie a export e mercato interno; imprenditori chiedono interventi per rilancio.
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Nel primo trimestre 2025 l’industria nelle Marche ha registrato un calo produttivo dell’1,2% a causa di fattori internazionali e tensioni geopolitiche, mentre il commercio mostra segnali di ripresa grazie a mercato interno ed export. Gli imprenditori chiedono interventi mirati per rilanciare il settore. - Gaeta.it

L’industria nelle Marche ha registrato una flessione della produzione nel primo trimestre del 2025. Secondo il centro studi di Confindustria Marche, il calo è stato del 1,2%, segno di una riduzione contenuta rispetto al passato. Un andamento influenzato da fattori internazionali e da tensioni geopolitiche, che pesano sul clima economico della regione. Parallelamente il commercio mostra segnali di ripresa, con un aumento delle vendite sia in Italia che all’estero.

Rallentamento della produzione industriale nel primo trimestre 2025

Nei primi tre mesi del 2025, l’attività produttiva dell’industria marchigiana ha subito un calo netto dell’1,2%. Questo dato emerge dall’indagine trimestrale realizzata dal centro studi di Confindustria Marche, che monitora periodicamente le condizioni del tessuto industriale locale. Il fenomeno prosegue un rallentamento avviato alla fine del 2022, anche se con una velocità meno marcata rispetto agli anni precedenti. Il settore manifatturiero risulta caratterizzato da flessioni e stabilità variabile a seconda del comparto considerato.

Cause del calo e fattori internazionali

Le cause di questo calo includono diversi elementi, tra cui l’impatto di misure economiche adottate negli Stati Uniti, che influenzano il commercio internazionale e le catene di approvvigionamento. Inoltre, il quadro geopolitico rimane instabile e alimenta l’incertezza tra gli operatori economici. Questi fattori contribuiscono a un ambiente poco favorevole agli investimenti e alla crescita produttiva. Nonostante il rallentamento, diversi settori mantengono performance stazionarie, con sporadici miglioramenti, ad eccezione del comparto moda, che manifesta una perdita più evidente.

Commercio in crescita nel primo trimestre, sostenuto dall’export e dal mercato interno

Contrariamente alla produzione industriale, l’attività commerciale delle Marche fa registrare una crescita contenuta rispetto allo stesso periodo del 2024. Le vendite mostrano un quadro più positivo, grazie sia al mercato interno che all’export. Questo miglioramento è significativo perché sostiene le aspettative di un’inversione di tendenza nei prossimi trimestri. In pratica, le aziende riescono a collocare più prodotti sui mercati nazionali ed esteri.

Settori in risalita e dinamiche del commercio

Questo dinamismo commerciale appare importante per compensare il rallentamento produttivo. I settori del legno, mobile e meccanica mostrano segnali di risalita, anche se moderati. Il comparto alimentare conferma invece un andamento positivo e solido. Il settore moda, al contrario, continua a mostrare difficoltà significative, in particolare per quanto riguarda la domanda esterna. I segmenti gomma e plastica registrano invece una flessione meno pronunciata ma comunque presente.

L’andamento commerciale viene letto dagli industriali come un segnale di speranza per il resto dell’anno. Il miglioramento si affianca a una situazione ancora incerta ma con possibili aperture, legate a dinamiche di mercato più favorevoli e a un moderato recupero della domanda.

Criticità e opportunità secondo gli imprenditori marchigiani per il 2025

I titolari e i responsabili delle imprese marchigiane riferiscono un quadro di difficoltà, ma indicano anche una luce in fondo al tunnel per la seconda parte del 2025. La situazione resta precaria soprattutto per il settore calzaturiero, che continua a perdere terreno. Altri comparti, come alimentare, legno e mobile, mostrano una ripresa più convinta. Anche la farmaceutica registra segnali di progresso, con incrementi nelle attività produttive e commerciali.

Sfide internazionali e richieste degli imprenditori

Questa disparità riflette l’esperienza concreta delle aziende e la loro capacità di adattarsi al contesto internazionale. Lo scenario generale rimane influenzato dalle tensioni legate ai dazi doganali e alle contese politiche tra paesi. Questi elementi frenano investimenti e esportazioni, creando un ambiente complicato da gestire per molte imprese.

Gli imprenditori chiedono interventi mirati per migliorare la competitività delle imprese italiane, soprattutto contro le aziende europee. Indicano come priorità la riduzione degli oneri burocratici e il contenimento dei costi energetici, che pesano enormemente sui bilanci aziendali. Serve inoltre un sostegno concreto agli investimenti sia pubblici sia privati per rilanciare l’industria locale e affrontare le sfide globali.

Proposta e numeri alla base del rilancio dell’industria marche

Il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali, ha sottolineato la necessità di un grande piano straordinario per il rilancio industriale del paese. Questa proposta nasce dall’importanza di invertire il trend negativo e di sostenere lo sviluppo economico regionale e nazionale. Secondo il rappresentante degli industriali, i dati economici confermano la necessità di un intervento deciso.

Obiettivi e strategie per il rilancio

L’obiettivo è favorire un contesto dove le imprese possano competere in condizioni paritarie con i loro concorrenti europei. Questo significa intervenire su più fronti, oltre alla burocrazia e all’energia, anche su infrastrutture e incentivi agli investimenti. Solo così si potrà frenare la perdita di peso del settore manifatturiero nelle Marche e rilanciare le esportazioni, elemento vitale per molte aziende.

Il richiamo a un piano articolato parte dalla consapevolezza che le difficoltà emerse non si risolvono con misure isolate. Serve un’azione concertata che coinvolga enti pubblici, privati e categorie economiche per affrontare le sfide attuali. La situazione dell’industria marchigiana, benché segni qualche passo indietro, conserva un potenziale che può manifestarsi pienamente con le giuste scelte.

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