L’eruzione dell’Etna nelle prime ore di oggi ha modificato le condizioni del traffico aereo nell’area di Catania. La SAC, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso, ha comunicato che la nube di cenere sprigionata dal vulcano ha costretto l’unità di crisi a chiudere gli spazi aerei a sud del vulcano. Questa misura ha ridotto i voli in arrivo all’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini, creando ritardi e limitazioni fino a metà mattina.
L’attività eruttiva e la formazione della nube di cenere
L’Etna ha manifestato un aumento dell’attività lavica e una forte emissione di cenere vulcanica nelle prime ore della mattina del 2025 nel territorio etneo. Le fontane di lava e le colate incandescenti hanno generato una nube di cenere che si è spinta verso sud, muovendosi nell’atmosfera a bassa quota. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha monitorato costantemente l’emissione, segnalando una significativa presenza di materiale piroclastico sospeso.
Pericoli della cenere vulcanica
Questo fenomeno ha reso necessario un controllo accurato degli spazi aerei sovrastanti il vulcano per garantire la sicurezza dei voli. La cenere vulcanica rappresenta un pericolo per i motori degli aerei, può provocare danni improvvisi agli strumenti e ridurre la visibilità. Per questi motivi, l’unità di crisi ha valutato la chiusura temporanea degli spazi aerei che interessano la nube a sud.
L’impatto sui voli in arrivo all’aeroporto vincenzo bellini
L’effetto immediato dell’eruzione si è manifestato nella gestione del traffico aereo all’aeroporto di Catania. La SAC ha comunicato che, in seguito alla chiusura del settore C2 a sud del vulcano, i voli in arrivo devono ridurre la frequenza per contenere il rischio di attraversare la nube di cenere. La disponibilità è scesa a un massimo di cinque voli all’ora, con conseguenti ritardi per le compagnie aeree e i passeggeri.
Lo scalo internazionale, che rappresenta uno snodo fondamentale per la mobilità nella regione siciliana, registra così un rallentamento nelle operazioni di atterraggio. Alcuni voli potrebbero essere stati deviati verso gli aeroporti di riferimento alternativi nella zona, come quelli di Comiso o Palermo, anche se la situazione resta in continua evoluzione in base all’andamento dell’attività eruttiva.
Azioni dell’unità di crisi per la gestione dell’emergenza
L’unità di crisi, composta da rappresentanti della SAC e delle autorità aeroportuali insieme a esperti dell’INGV, ha definito una serie di misure per tutelare la sicurezza dei voli e coordinare le operazioni. La chiusura dello spazio aereo nel settore C2 rimane in vigore fino alle 11, ma sarà aggiornata in base all’evolversi dell’eruzione e alla dispersione della nube di cenere.
Monitoraggio e comunicazioni
Il monitoraggio prosegue con attenzione, attraverso radar e satelliti, per valutare le condizioni atmosferiche e garantire un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. Nel frattempo, i passeggeri sono invitati a verificare lo stato dei voli con le rispettive compagnie aeree e gli aeroporti coinvolti comunicano aggiornamenti frequenti tramite i canali ufficiali.
L’eruzione dell’Etna torna a ricordare la complessità di gestire la mobilità in una zona soggetta a eventi naturali imprevedibili, mettendo alla prova la reattività e la capacità di coordinamento delle strutture locali. Gli sviluppi nelle prossime ore saranno decisivi per stabilire quando sarà possibile riprendere le normali attività senza restrizioni nel cielo catanese.