Un attacco informatico ha coinvolto alcune strutture della provincia di Bolzano, con richieste di riscatto monetario rivolte all’amministrazione pubblica. L’episodio ha suscitato un’immediata reazione da parte dei responsabili locali, che hanno escluso ogni possibilità di cedere alle richieste estorsive. Nel frattempo, le attività di controllo e recupero dei sistemi sono in corso per prevenire ulteriori disagi.
Come si è svolto l’attacco e la risposta della provincia di Bolzano
L’attacco informatico è stato confermato direttamente dall’amministrazione della provincia di Bolzano, che ha spiegato come alcune unità interne abbiano ricevuto richieste di riscatto economico. Il contenuto del messaggio, rivolto a bloccare il sistema tramite ransomware, non ha però sortito l’effetto sperato. L’ente ha deciso di non dare seguito alle pretese dei malintenzionati, mantenendo ferma la posizione di non pagamento.
Riunione urgente e messa in sicurezza
Subito dopo l’esplosione dell’attacco, si è svolta una riunione urgente, con la partecipazione di tutti i settori colpiti dal malfunzionamento. In quell’occasione è stato possibile identificare in modo preciso il problema e mettere in sicurezza le parti di rete compromesse. La tempestività ha impedito danni rilevanti, evitando il blocco totale delle attività provinciali.
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Le indagini per risalire agli autori e alla possibile origine dell’attacco sono attive, coordinate dagli organi competenti. L’amministrazione ha sottolineato che la collaborazione tra settori ha contribuito a circoscrivere la minaccia nelle prime fasi. Attualmente gli addetti lavorano per riportare a regime tutte le funzionalità digitali, con particolare attenzione alla salvaguardia della sicurezza.
Protezione dei dati personali e effetti sull’attività quotidiana
Nel comunicato ufficiale si è chiarito che non risulta alcuna violazione dei dati personali degli utenti e dei cittadini residenti nella provincia di Bolzano. Questa specifica rassicura soprattutto coloro che utilizzano servizi online o che condividono informazioni sensibili con gli enti pubblici.
Al contempo, alcune attività sono dovute tornare a procedure manuali, rallentate dalla necessità di evitare l’uso di sistemi compromessi. In particolare, la centrale provinciale d’emergenza ha chiesto rinforzi di personale: la gestione delle chiamate, fino a nuovo ordine, richiede più attenzione e tempi più lunghi. Per la popolazione, comunque, non sono state imposte limitazioni alle chiamate di soccorso o alle segnalazioni urgenti.
Anche i servizi di informazione sul traffico, che in mattinata avevano subito criticità, sono stati riattivati. La centrale provinciale di segnalazione del traffico ha ripreso a funzionare, assicurando la comunicazione sulle condizioni viarie e gli aggiornamenti per gli automobilisti.
Indagini in corso e possibili scenari futuri dell’attacco ransomware
Le autorità coinvolte stanno ancora valutando i dati relativi all’intrusione digitale, cercando conferme sulle modalità utilizzate per hackerare le infrastrutture provinciali. L’ipotesi di un attacco ransomware trova riscontro nelle richieste di riscatto inviate e in alcuni segnali di blocco parziale dei sistemi informatici.
Non è ancora chiaro se l’attacco sia stato portato avanti da gruppi criminali organizzati nazionali o internazionali. Gli esperti stanno esaminando le tracce digitali, i tempi e i target specifici colpiti nel tentativo di ricostruire la catena degli eventi. Questo lavoro mira a predisporre misure di prevenzione più efficaci e a individuare i responsabili.
Attenzione alta per i servizi pubblici
Resta alta l’attenzione sulle possibili conseguenze per le attività pubbliche e i servizi erogati, soprattutto in situazioni d’emergenza. Il contrattacco informatico potrà richiedere ancora qualche giorno prima di una completa normalizzazione delle condizioni operative nella provincia di Bolzano.