Nelle ultime ore, la situazione in Medio Oriente ha subito un ulteriore inasprimento. Aerei israeliani hanno effettuato un attacco mirato con droni nel sud del Libano, colpendo la residenza di Mounir Maqdah, noto leader delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, l’ala militare di Fatah. Questo attacco è stato riportato da L’Orient-Le Jour ed è l’ultimo di una serie di operazioni condotte da Israele, che vede escalation di violenza e il coinvolgimento di diversi attori regionali.
Morti e devastazione a Gaza
Il bilancio delle vittime nel campo profughi palestinese di Nuseirat, situato nella Striscia di Gaza, ha raggiunto almeno tredici morti a seguito di un attacco aereo israeliano che ha colpito il centro del campo. Le informazioni, come riportato da CNN, provengono da fonti interne e sottolineano la gravità della situazione umanitaria nella regione già provata da conflitti ricorrenti. Sebbene i dettagli specifici sull’attacco rimangano poco chiari, la popolazione civile di Gaza è stata nuovamente colpita, alimentando preoccupazioni per le già critiche condizioni di vita dei rifugiati.
Stati Uniti difendono le operazioni israeliane
Le operazioni condotte da Israele sono state sostenute da un portavoce del consiglio della Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il quale ha affermato che queste azioni mirano a distruggere le infrastrutture di Hezbollah, considerate una minaccia per i cittadini israeliani. Due elementi chiave hanno caratterizzato la comunicazione statunitense: la legittimità del diritto di Israele alla difesa e l’importanza di un dialogo per risolvere le tensioni in corso. Il portavoce ha anche sottolineato la necessità di una risoluzione diplomatica per garantire una stabilità a lungo termine lungo il confine tra Israele e Libano, ribadendo i rischi associati a un’espansione dei conflitti.
Conversazioni tra i leader della difesa
Lloyd Austin, Segretario della Difesa degli Stati Uniti, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, focalizzandosi sulle operazioni militari in corso e discutendo anche le potenziali conseguenze nel caso in cui l’Iran decidesse di attaccare Israele. Durante il colloquio, Austin ha riaffermato l’importanza di una soluzione diplomatica per il ritorno in sicurezza dei civili nelle loro abitazioni. Questi scambi tra funzionari statunitensi e israeliani evidenziano la crescente interdipendenza delle politiche di sicurezza nella regione.
La questione del campo profughi Ain El-Hilweh
Il coinvolgimento di Israele nel campo di rifugiati palestinesi di Ain El-Hilweh, nei pressi di Sidone nel Libano, ha suscitato preoccupazioni significative. Secondo quanto riportato da Times of Israel, l’attacco a un edificio in questo campo è stato mirato a Mounir Maqdah. Nonostante la gravità di tali operazioni, il governo israeliano ha chiarito che l’intervento non mira a occupare il sud del Libano, ma è considerato sia mirato che limitato nel tempo e nello spazio. Queste affermazioni sono state riportate da Axios e segnalano una strategia deliberata per minimizzare l’escalation militare.
Situazione in Siria e attacchi aerei
Un ulteriore sviluppo ha visto esplosioni avvertite a Damasco, in Siria, segnalate dai media israeliani. Testimoni hanno riferito di un’attivazione della difesa antiaerea siriana, che ha risposto a “bersagli ostili”. Questo scenario riflette un contesto regionale complicato, in cui le tensioni non si limitano solo a Israele e Libano, ma si estendono anche al territorio siriano. Le operazioni israeliane nella regione continuano a provocare una risposta da parte delle forze siriane, complicando ulteriormente le dinamiche già fragili della sicurezza regionale.
Aggiornamenti delle operazioni di terra
Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane , Daniel Hagari, ha confermato l’inizio di un’operazione di terra nelle ultime ore, con le forze israeliane che si sono preparate attivamente. Questa azione viene descritta come coordinata con attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria su obiettivi militari specifici. L’operazione, denominata Northern Arrows, sta avanzando mentre le forze israeliane si confrontano con diversi scenari di conflitto, inclusi i combattimenti a Gaza e in altre aree di tensione. Le operazioni di terra sono parte di una strategia più ampia e mirata a garantire la sicurezza interna e a domare le minacce poste da milizie locali come Hezbollah.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano