Assolti 5 attivisti di ultima generazione per il blocco stradale a milano nel 2023

Assolti 5 attivisti di ultima generazione per il blocco stradale a milano nel 2023

Cinque attivisti di Ultima Generazione assolti dal tribunale di Milano per la protesta pacifica del 20 febbraio 2023 a Viale Sturzo contro i carburanti fossili, con sentenza per particolare tenuità del fatto.
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Cinque giovani attivisti di Ultima Generazione sono stati assolti dal tribunale di Milano per una protesta pacifica contro i carburanti fossili, ritenuta di particolare tenuità. - Gaeta.it

A milano cinque giovani attivisti di ultima generazione sono stati assolti dal tribunale penale dopo un’azione dimostrativa contro l’uso di carburanti fossili. L’episodio risale al 20 febbraio 2023, quando i ragazzi avevano bloccato viale sturzo sedendosi sull’asfalto con uno striscione. Il giudice ha deciso l’assoluzione con la formula che indica la particolare tenuità del fatto o perché il fatto non sussiste. Ecco cosa è successo e quali sono stati i passaggi chiave del processo.

Il blocco in viale sturzo e la protesta di ultima generazione

Il 20 febbraio 2023, cinque giovani appartenenti al movimento ultima generazione hanno scelto viale sturzo, uno degli snodi importanti della circolazione a milano, per una protesta pacifica. Si sono seduti sull’asfalto proprio in mezzo alla strada per bloccare il traffico in una delle ore di punta. Avevano con sé uno striscione dove si leggeva “non paghiamo il fossile”, un chiaro messaggio contro l’uso dei carburanti fossili e l’impatto ambientale che questi generano.

L’iniziativa era finalizzata a richiamare l’attenzione pubblica e mediatica sulla necessità di politiche più incisive per la tutela dell’ambiente. Nonostante il forte disagio alla circolazione, i manifestanti non hanno tentato di forzare situazioni di pericolo o aggressività. La manifestazione si inseriva in una serie di azioni simili che il gruppo aveva già eseguito in altre città italiane.

Il processo e la decisione del tribunale di milano

Il procedimento giudiziario è iniziato poco dopo l’azione di protesta. I cinque attivisti sono stati chiamati a rispondere di interruzione di pubblico servizio dovuta al blocco stradale. L’udienza si è svolta presso la terza sezione penale del tribunale di milano, con la giudice che ha analizzato con attenzione le circostanze, i materiali e le deposizioni.

In sede di giudizio, la difesa ha sottolineato come la protesta fosse non violenta, svolta in un momento e luogo precisi, senza danni o pericoli per le persone. I legali Gilberto Pagani e Daniela Torro hanno evidenziato la volontà dei loro assistiti di agire per un tema sociale rilevante, con uno striscione che esprimeva una critica precisa verso il sistema economico basato sui combustibili fossili.

Dopo aver valutato i fatti, la giudice ha deciso di assolvere i cinque, adottando la formula per la “particolare tenuità del fatto” o perché il fatto non sussiste. Questa sentenza ridimensiona la gravità del blocco stradale, considerando le modalità dell’azione e l’impatto reale sull’ordine pubblico. Le motivazioni che hanno portato a questa decisione saranno rese note entro trenta giorni.

Significato e ripercussioni della sentenza per le proteste ambientaliste

La sentenza che assolve gli attivisti di ultima generazione ha subito suscitato attenzione tra i gruppi ambientalisti e nel dibattito pubblico locale. In un contesto dove le proteste contro il cambiamento climatico spesso incontrano ostacoli giudiziari o contestazioni penali, questa decisione rappresenta un caso significativo.

Permette di riflettere sul confine tra l’esercizio del diritto di protesta e la tutela della mobilità cittadina. L’assoluzione per particolare tenuità del fatto indica quanto certi episodi siano visti come marginali nello sconvolgimento del pubblico ordine. Da parte loro, i gruppi di attivisti sottolineano come questo tipo di iniziative mirate contribuiscano a sensibilizzare sulla crisi ambientale senza ricorrere a forme violente.

Nuovi sviluppi attesi nelle proteste di ultima generazione

In diversi centri urbani sono attesi, nei prossimi mesi, nuovi episodi di protesta di ultima generazione e simili movimenti. La sentenza di milano potrebbe diventare un elemento di riferimento per futuri procedimenti legali. Le autorità rimangono vigili, ma anche il legislatore e la società civile osservano con attenzione come si stanno configurando le modalità di espressione civile dedicate a temi ambientali e sociali.

L’episodio del 20 febbraio 2023 resta così non solo un evento di cronaca giudiziaria, ma anche un segnale importante riguardo il confronto in corso sulle strategie di difesa ambientale e i modi di comunicazione del dissenso nelle grandi città italiane.

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