Assemblea coldiretti 2025: sfide su etichettatura origine, cibo artificiale e difesa della zootecnia italiana

Assemblea coldiretti 2025: sfide su etichettatura origine, cibo artificiale e difesa della zootecnia italiana

Coldiretti affronta nel 2025 le sfide dell’agricoltura italiana ed europea, puntando su lotta al cibo artificiale, semplificazione burocratica, tutela della zootecnia e valorizzazione del made in Italy.
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L'assemblea Coldiretti 2025 ha affrontato le sfide dell'agricoltura italiana, puntando sulla lotta al cibo artificiale, la semplificazione burocratica, la tutela della zootecnia e la valorizzazione del made in Italy. - Gaeta.it

Il 2025 si apre con una nuova assemblea di Coldiretti in cui si sono affrontati temi importanti per l’agricoltura italiana e europea. Tra le questioni più sentite, la lotta contro il cibo artificiale, le difficoltà legate alla burocrazia e ai costi crescenti, la tutela della zootecnia e la valorizzazione dei prodotti nazionali. Questo clima ha visto la partecipazione di figure chiave del settore agricolo, della politica e della ricerca, con un’attenzione particolare alla legislazione comunitaria e alla difesa del made in Italy.

Le battaglie contro il cibo artificiale e la difesa della carne tradizionale

Dalla relazione di Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti, è emersa con chiarezza la forte opposizione al cibo sintetico, un fenomeno che sta prendendo piede soprattutto in Europa. Le campagne di Coldiretti nel 2024 hanno portato migliaia di agricoltori a manifestare davanti a sedi istituzionali, come il Parlamento europeo di Bruxelles e la regione Trentino-Alto Adige, per fermare questa tendenza. La richiesta principale riguarda il divieto di commercializzare carne, latte e pesce prodotti in laboratorio senza un adeguato controllo e senza indicazioni chiare in etichetta.

Coinvolgimento e sostegno della cittadinanza

Il successo di queste mobilitazioni si deve anche alla raccolta di firme in oltre duemila comuni italiani, coinvolgendo tutte le regioni. Questo dato dimostra il coinvolgimento diretto della cittadinanza e il sostegno ai piccoli produttori che vedono a rischio il proprio reddito. Barbacovi ha sottolineato come “la maggioranza dei paesi europei abbia espresso un netto rifiuto nei confronti della carne sintetica, dimostrando la distanza tra la scienza e certi interessi industriali che spingono verso le proteine da laboratorio.”

Ora la parola passa alla Commissione Europea, chiamata a rispettare questa bocciatura e a fermare la diffusione di prodotti contraffatti commercializzati come italiani. Questo fronte rappresenta una delle principali battaglie che Coldiretti continuerà a portare avanti nel 2025, ribadendo la necessità di proteggere la trasparenza e la salute dei consumatori.

Le nuove sfide burocratiche e i costi che pesano sugli agricoltori

Tra gli altri temi affrontati in assemblea, uno spazio rilevante è stato dedicato ai problemi che arrivano dalla gestione burocratica e dall’aumento dei costi nel mondo agricolo. L’intervento del direttore Enzo Bottos ha evidenziato come l’andamento burocratico continui a rappresentare un ostacolo per le aziende agricole, con procedure lente e pratiche complesse che spesso si traducono in un rallentamento delle attività.

Questi fattori contribuiscono a incrementare le spese e a ridurre la competitività delle produzioni italiane. La pressione fiscale insieme ai costi per materie prime, energia e manodopera mette in difficoltà una parte consistente degli agricoltori, soprattutto quelli più piccoli. Questa situazione rischia di compromettere sia la qualità che la quantità dei prodotti, con riflessi diretti sul mercato interno ed estero.

Richiesta di semplificazione normativa

Anche l’adeguamento alle normative europee comporta oneri importanti. Coldiretti chiede quindi un approccio più concreto e meno ideologico da parte delle istituzioni, capace di sostenere chi lavora nella terra e di evitare imposizioni che appesantiscono oltre il necessario l’attività agricola. Il 2025 si presenta come un anno decisivo per stabilire nuovi criteri di semplificazione e per controllare i costi dal punto di vista legislativo.

La tutela della zootecnia e le tensioni con i grandi carnivori

Un altro nodo al centro del dibattito durante l’assemblea è stata la protezione della zootecnia, settore storico e fondamentale per l’agricoltura italiana. L’incremento della presenza di grandi carnivori, come lupo e orso, in alcune aree rurali ha generato problemi evidenti agli allevatori, che vedono minacciata la sicurezza del proprio bestiame.

Gli agricoltori hanno denunciato episodi di predazione e hanno chiesto interventi più incisivi per la tutela delle loro attività. Coldiretti ha ribadito la necessità di combinare la tutela della fauna selvatica con quella degli allevatori, adottando misure concrete di protezione e prevenzione, come recinzioni più efficaci, sistemi di allarme e disponibilità di risorse per risarcire i danni.

Dialogo con istituzioni regionali ed europee

L’attenzione verso questo tema si riflette anche nel confronto con le istituzioni regionali e nel dialogo europeo, dove si richiede un bilancio più equilibrato tra conservazione ambientale e sviluppo rurale. Il 2025 vede così la zootecnia italiana chiamata a confrontarsi con sfide complesse, in un contesto in cui la biodiversità e l’economia locale devono trovare un equilibrio.

Celebrazioni per gli 80 anni di coldiretti e il futuro delle politiche agricole

L’assemblea del 2025 ha avuto anche un momento di riflessione sulla storia di Coldiretti, che quest’anno celebra gli 80 anni dalla sua fondazione. Questo anniversario ha rappresentato un’occasione per mettere in luce i risultati raggiunti dall’organizzazione nel corso degli anni, soprattutto nel supporto agli agricoltori e nella promozione delle produzioni nazionali.

Gli interventi di figure istituzionali come Herbert Dorfmann, membro della commissione agricoltura del Parlamento europeo, e Paolo De Castro, presidente di Nomisma, hanno sottolineato l’importanza di mantenere questa rappresentanza forte e unita nel confronto con le sfide europee, specie alla luce dei nuovi regolamenti sulla PAC, le emissioni e i pesticidi.

Richieste per un’agricoltura pragmatica

Tra le richieste più forti c’è quella di un’agricoltura meno condizionata da ideologie che rischiano di danneggiare la produzione e di penalizzare braccianti e imprenditori agricoli. Viene chiesto un intervento più concreto e pragmatico che valorizzi il lavoro nei campi e il legame tra territorio e alimentazione.

Il futuro, per Coldiretti, è legato a una difesa netta dell’origine dei prodotti e alla continuità nelle iniziative che sostengono la sicurezza alimentare, la qualità e la sopravvivenza delle aziende italiane, in un contesto dove la concorrenza internazionale si fa sempre più pressante.

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