La città di Ascoli Piceno si appresta a un intervento importante per riparare i danni causati dal terremoto che nel 2016 e 2017 ha colpito il territorio. Palazzo Arengo, sede del municipio e della pinacoteca comunale, riceverà un restauro finanziato con fondi dedicati al sisma. L’obiettivo è riportare la struttura a piena funzionalità e migliorarne la sicurezza.
I danni al palazzo arengo dopo il terremoto e le prime misure di sicurezza
Dal 2016, Ascoli Piceno ha dovuto fare i conti con le scosse che hanno segnato profondamente il territorio. Anche Palazzo Arengo ha subito lesioni importanti. Il municipio, insieme alla pinacoteca, sono stati danneggiati dall’evento, mettendo a rischio la continuità dell’attività istituzionale e culturale ospitata nel palazzo. Subito dopo il sisma furono messi in atto interventi urgenti per garantire l’agibilità dell’edificio e scongiurare pericoli immediati per dipendenti e cittadini. Quei lavori, però, rappresentarono solo una prima risposta. Il tempo e ulteriori verifiche hanno dimostrato la necessità di un intervento più ampio, capace di consolidare il palazzo e restituirgli piena funzionalità.
Patrimonio edilizio storico e importanza culturale
Le ferite al patrimonio edilizio storico sono destinate a richiedere interventi articolati e di una certa portata. Palazzo Arengo, oltre a contenere uffici amministrativi, ospita opere d’arte e una pinacoteca. Questi elementi accentuano l’importanza di restituire un ambiente sicuro, stabile e rispettoso per i beni custoditi.
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L’approvazione del progetto di fattibilità e i finanziamenti stanziati dal sisma
Il Comune di Ascoli Piceno ha recentemente approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la riparazione del palazzo. Questo progetto, concepito per affrontare i problemi strutturali ormai rilevati, è stato finanziato con risorse provenienti dal fondo sisma, riservate ai territori colpiti dai terremoti del 2016 e 2017.
La somma stanziata ammonta a 3,8 milioni di euro, una cifra rilevante che testimonia la volontà di puntare su un recupero solido e duraturo. Questo importo dovrà coprire interventi complessi, che riguardano la stabilizzazione del palazzo e il ripristino delle condizioni ottimali per la sicurezza di chi vi lavora e dei visitatori.
Interventi specifici e sviluppo del piano
Il progetto affronta aspetti specifici della struttura, tra cui il consolidamento delle murature lesionate e la messa in sicurezza degli spazi espositivi e degli uffici comunali. Lo sviluppo di questo piano è stato curato con attenzione, coinvolgendo i responsabili tecnici e i professionisti che hanno valutato ogni dettaglio per evitare ulteriori problemi nel futuro.
Le autorizzazioni e i pareri richiesti prima del via ai lavori
Prima di dare il via ai lavori, l’amministrazione comunale ha sottoposto il progetto agli enti competenti. Sono stati chiesti i pareri alla soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Ascoli, Fermo e Macerata, per valutare l’impatto sugli elementi architettonici e artistici dal valore storico e culturale.
Anche il comando provinciale dei vigili del fuoco ha esaminato il piano per verificare che la sicurezza antincendio fosse adeguatamente prevista nelle fasi successive. Questi passaggi sono fondamentali, perché l’intervento coinvolge un edificio di rilievo pubblico e patrimonio della comunità, che deve rispettare rigidi standard normativi.
Solo dopo aver raccolto tutti i nulla osta necessari la giunta potrà procedere con la gara e l’apertura del cantiere. Questo processo, seppure lungo, garantisce che il restauro avvenga inquadrato in tutte le tutele previste dalla legge.
Le dichiarazioni dei rappresentanti comunali sul valore dell’intervento
Il sindaco Marco Fioravanti ha illustrato chiaramente la necessità di passare da interventi emergenziali a un restauro complessivo. Ha sottolineato come il palazzo, già lesionato dal sisma, conservi un ruolo centrale sia per la funzione pubblica che per quella culturale dato che al suo interno troviamo la pinacoteca e diversi uffici comunali. Il sindaco ha anticipato l’importanza di questo lavoro per la tutela del patrimonio cittadino e per far tornare pienamente disponibile la struttura.
L’assessore ai lavori pubblici, Marco Cardinelli, ha aggiunto che l’investimento di 3,8 milioni è stato possibile grazie ai fondi della struttura commissariale per il sisma. Cardinelli ha evidenziato la complessità tecnica dell’opera, ribadendo come Palazzo Arengo sia uno degli edifici storici più significativi per la città. L’assessore ha espresso l’intenzione di portare a termine il restauro rispettando standard elevati, tenendo conto delle esigenze storiche e strutturali dello stabile.
Queste dichiarazioni confermano l’impegno dell’amministrazione nel non lasciare indietro la ricostruzione materiale e culturale post terremoto, garantendo sicurezza e conservazione nei futuri anni.