Lo spettacolo “70” debutterà il 27 giugno alle 21 al teatro Trianon Viviani di Napoli. Scritto e diretto da Ettore De Lorenzo, con la drammaturgia di Raffaele Parisi e dello stesso De Lorenzo, offre un viaggio nel decennio degli anni Settanta, attraversando storie, musica e conflitti sociali. Sul palco ci saranno gli stessi autori, accompagnati dal gruppo The Bank, una band specializzata in American and West Coast music. Il progetto parte da un racconto intenso tra memoria personale e collettiva.
Trama e struttura dello spettacolo
“70” mette in scena un dialogo tra due versioni di un uomo divise dal tempo: da una parte il giovane idealista, dall’altra l’adulto disilluso. La narrazione si svolge in una vecchia radio abbandonata, simbolo di un’epoca ormai passata ma ancora viva nella memoria. Questa radio, un tempo centro di musica e passioni rivoluzionarie, sta per essere demolita. Qui l’adulto torna per un ultimo saluto ma la magia del passato lo travolge. I vinili si accendono, le luci tornano a risplendere e il giovane emerge dai ricordi, scontroso e provocatorio. Il confronto tra i due si trasforma in una riflessione pulsante sulle promesse, i sogni e le delusioni di un periodo storico complesso. Senza filtri, il racconto rimanda a momenti di conflitto, trasformazioni sociali ed esplosioni culturali tipiche degli anni Settanta.
Un luogo di memoria e confronto
La radio diventa così un vero e proprio luogo di memoria dove passato e presente coesistono. Le scene oscillano tra momenti di intensa nostalgia e ripensamenti amari, attraversando il tempo attraverso musiche e immagini evocative. L’incontro tra le due anime di un uomo è l’occasione per raccontare non solo una storia personale, ma anche per portare alla luce gli ideali e le lotte sociali che ancora oggi alimentano il confronto tra generazioni.
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Ruolo centrale della musica dal vivo e delle immagini proiettate
La musica dal vivo assume un peso fondamentale nello spettacolo. La band The Bank affianca gli attori con brani scelti tra i grandi interpreti del decennio americano e della west coast. Il repertorio spazia da Bob Dylan a Janis Joplin, da Crosby, Stills, Nash & Young ai Jefferson Airplane. Le canzoni rappresentano più di una semplice colonna sonora: sono il filo conduttore emotivo che ricostruisce l’atmosfera di quegli anni, tra ballate di protesta e inni di speranza.
Immagini e scenografia immersiva
Le proiezioni sullo sfondo completano il quadro, riportando in vita immagini di concerti storici, manifestazioni per i diritti civili e scene di battaglie contro la guerra, che fanno rivivere il clima di tensione e voglia di cambiamento che ha segnato quel decennio. La scenografia psichedelica aggiunge un ulteriore livello di immersione: atmosfere colorate, visioni acide e suggestioni visive trasportano lo spettatore dentro una macchina del tempo che mescola arte e cronaca.
Questo connubio di musica, immagini e parole lega passato e presente, trasformando il teatro in uno spazio capace di far rivivere un’epoca e di mettere a nudo le sue contraddizioni. L’esperienza proposta dal duo De Lorenzo e Parisi punta a far sentire lo spettatore dentro le lotte e i sogni che allora sembravano possibili, ma che non mancano di avere risonanze anche oggi.
Riflessioni sulle utopie e analogie con il presente
Lo spettacolo non vuole restare fermo al semplice racconto storico, ma si presenta come un ponte tra due epoche distanti ma simili per molti aspetti. L’attenzione si concentra soprattutto sulle utopie degli anni Settanta e su cosa di quegli ideali sia rimasto nelle società contemporanee. Il confronto tra passato e presente diventa inevitabile: dalla guerra del Vietnam a conflitti contemporanei come quelli in Ucraina e nella striscia di Gaza, passando per le battaglie per i diritti civili e la libertà.
Il dialogo tra generazioni sul palco
Sul palco, questa riflessione prende forma attraverso il confronto acceso tra il giovane e l’adulto, ma coinvolge direttamente il pubblico che è chiamato a guardare dentro se stesso e nei problemi attuali. I sogni del passato, raccontati e messi a nudo attraverso memorie e glorie musicali, riaffiorano come una radio che si riaccende per un’ultima trasmissione. “Quel che resta delle rivoluzioni, delle speranze e delle lotte viene così messo in discussione senza retorica, lasciando spazio a domande aperte sulle possibilità di cambiamento di oggi.”
L’opera di De Lorenzo e Parisi appare così come un invito a riprendere quelle voci sopite e a interrogare il presente senza dimenticare il passato. Il teatro si fa allora veicolo di memoria e stimolo, capace di muovere emozioni e pensieri attraverso un racconto energico e coinvolgente, forte della forza politica e culturale che gli anni Settanta ancora conservano.
“70” si inserisce nella scena culturale con un approccio intenso e coinvolgente sulla storia recente, restituendo spazio a una decina che ha segnato in profondità la società e la musica internazionale. Lo spettacolo al teatro Trianon Viviani di Napoli si prepara a offrire un’esperienza teatrale che richiama a riflettere, con strumenti artistici variegati e una messa in scena che unisce parola e suono in un equilibrio emozionante. La ricorrenza del 27 giugno segna così un momento per rivivere e ripensare il lungo lascito degli anni Settanta, mai realmente dimenticato.