arriva a milano la mostra "logica predicativa" di percival everett, un viaggio nell’astrazione e il potere del linguaggio

arriva a milano la mostra “logica predicativa” di percival everett, un viaggio nell’astrazione e il potere del linguaggio

Milano ospita la mostra “Logica predicativa” di Percival Everett alla Carlocinque Gallery, unendo arte e letteratura per esplorare identità, potere e linguaggio attraverso opere astratte e riflessive.
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Milano ospita alla Carlocinque Gallery la mostra "Logica predicativa" di Percival Everett, artista e scrittore vincitore del Pulitzer 2025, che unisce arte astratta e letteratura per esplorare temi di identità, linguaggio e potere. - Gaeta.it

Milano ospita una mostra che unisce arte e letteratura in modo profondo. “Logica predicativa“, prima personale italiana dello scrittore e artista statunitense Percival Everett, si svolge alla Carlocinque Gallery dal 12 giugno al 2 agosto 2025. L’evento fa parte della rassegna la Milanesiana, dando spazio a opere che intrecciano riflessioni sulla forma e sul potere del linguaggio.

Il profilo di percival everett: scrittore, artista e vincitore del premio pulitzer 2025

Percival Everett è noto come scrittore e docente universitario negli Stati Uniti. Insegna letteratura e teoria critica presso la University of Southern California, contribuendo attivamente alla scena culturale contemporanea. Nel 2025 ha ricevuto il premio Pulitzer per narrativa grazie al romanzo “James“, pubblicato in Italia da La nave di Teseo. Questo libro offre una rilettura innovativa de “Le avventure di Huckleberry Finn“, mettendo il personaggio dello schiavo Jim al centro della narrazione. Everett non si limita a scrivere, ma esplora anche il visivo, integrando la sua ricerca artistica con profonde riflessioni sul linguaggio e il potere attraverso le sue opere pittoriche.

La mostra “logica predicativa”: concezione e tema principale

La mostra “Logica predicativa” si focalizza su un’indagine visiva dove l’astrazione diventa strumento di pensiero, costruzione e dissenso. Le opere esposte, curate da Elisabetta Sgarbi e Luca Volpatti, propongono immagini non esplicite ma stratificate, cariche di contrasti e riferimenti velati. Questa dimensione astratta serve a esplorare temi cruciali come l’identità personale, la percezione soggettiva e i limiti tra visibile e invisibile. Le pitture non vogliono spiegare ma stimolare una riflessione aperta, usando la forma nell’arte come veicolo per interrogarsi sul potere insito nel linguaggio, coerentemente con le tecniche narrative di Everett.

Organizzazione e contesto della rassegna a milano

L’esposizione si tiene alla Carlocinque Gallery, uno spazio riconosciuto per ospitare iniziative culturali che attraversano diversi linguaggi artistici. “Logica predicativa” fa parte della Milanesiana 2025, evento che ogni anno promuove appuntamenti culturali in città, spaziando tra letteratura, musica, arte e spettacolo. La mostra vede la collaborazione con la Show Gallery e Margot Ross, realtà attive nel campo artistico internazionale, amplificando così la portata e la rilevanza dell’evento nel calendario milanese. La scelta di presentare opere pittoriche legate a riflessioni letterarie sottolinea il dialogo stretto tra arti visive e scrittura voluto dagli organizzatori.

Le opere esposte e il loro linguaggio visivo

Le opere di Percival Everett esposte a Milano presentano un uso dell’astrazione non convenzionale. Non si tratta di semplici forme geometriche o macchie di colore, ma di composizioni costruite con intenzione, stratificate per sovrapposizioni e contrasti che chiamano in causa la soggettività dello spettatore. La pittura diventa un campo di indagine sull’identità, interrogando ciò che spesso resta nascosto o invisibile ai nostri occhi. Il linguaggio visivo funge da metafora per certi meccanismi di potere e di percezione, invitando a osservare con attenzione ciò che non si vede subito ma che condiziona la nostra comprensione del mondo. L’approccio complesso delle opere sfida chi guarda a mettersi in gioco, evitando soluzioni semplici.

Il significato culturale dell’iniziativa milanese

Questa mostra mette a confronto in modo originale l’arte visiva con la letteratura, attraversando temi attuali come identità, potere e linguaggio. Percival Everett, sia con la sua scrittura sia con la sua arte, spinge a ragionare sulle strutture che regolano le nostre interpretazioni culturali. Milano si conferma luogo di convergenza per esperienze bilingui o multidisciplinari, capaci di raccontare storie che vanno oltre i confini tradizionali di ogni forma espressiva. Presentare un artista con profilo e sensibilità così complessi amplia lo sguardo sul dialogo fra immagine e parola, in uno scenario che coinvolge pubblico e critica. La mostra si inserisce così in una rete di riflessioni culturali che si articolano anche attraverso altri eventi della Milanesiana.

La programmazione milanese si arricchisce di questo contributo che dialoga con la cultura contemporanea e invita a misurarsi con le sfide poste dall’astrazione e dal potere insito nella parola e nella figura. Il pubblico potrà scoprire un artista che sa intrecciare immagine e racconto, aprendo spazi di pensiero attraverso un linguaggio visivo articolato e denso di significati.

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