L’estate 2025 a roma sarà segnata da un’inchiesta importante su appalti per la manutenzione stradale. Mirko Pellegrini, noto nel settore come “Mister Asfalto”, è stato arrestato con pesanti accuse relative a presunti comportamenti illeciti nella gestione di lavori pubblici. Le indagini della procura della capitale hanno messo in luce una rete di imprese collegate che avrebbero condizionato appalti favorendo una qualità dei lavori sotto gli standard previsti. Il coinvolgimento delle autorità comunali e una commissione tecnica istituita dal sindaco Gualtieri cercano ora di far chiarezza su quanto accaduto.
Arresto di mirko pellegrini e il contesto dell’inchiesta sugli appalti stradali
Il 26 maggio 2025 la procura di roma ha fermato mirko pellegrini, imprenditore legato a diverse aziende attive nei lavori stradali. L’accusa principale riguarda la gestione illegale di appalti pubblici che gli avrebbero consentito di ottenere milioni di euro in modo fraudolento. I magistrati parlano di una rete di società apparentemente indipendenti ma collegate, che partecipavano ai bandi condizionando gli esiti a proprio vantaggio. La vicenda è già al secondo round, dopo un primo intervento della guardia di finanza a novembre 2024, che aveva evidenziato un sistema consolidato con funzionari pubblici e appaltatori.
Il problema della qualità dei materiali utilizzati
Il motivo principale dietro agli arresti è la scarsa qualità dei materiali e delle tecniche usate nei lavori. L’accusa più grave riguarda lo spessore insufficiente dello strato d’asfalto messo in strada, inferiore a quello previsto dai capitolati. I controlli, condotti in punti prestabiliti, evitavano le aree peggiori dei cantieri. Ciò ha generato un allarme in municipio, portando il sindaco Gualtieri a intensificare i controlli per tentare di ristabilire trasparenza e correttezza negli appalti. L’indagine tocca direttamente la gestione delle manutenzioni stradali, una questione delicata per la città.
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La commissione ispettiva tecnica e la verifica dei lavori di manutenzione da parte di roma capitale
Dopo le prime denunce e i sospetti emersi nel 2024, il comune di roma ha deciso di istituire una commissione ispettiva tecnica. Il sindaco Gualtieri ha firmato un’ordinanza che affidava a tre esperti il compito di controllare la qualità e la correttezza dei lavori di pavimentazione e manutenzione, eseguiti fin dal 2021. I tecnici scelti rappresentano diversi enti: Antonio D’Andrea, docente alla Sapienza di ingegneria civile; Andrea Capuani, direttore generale del MIT per le strade; e Stefano Bella, responsabile delle infrastrutture a roma capitale.
Sfide nella valutazione tecnica
Il compito della commissione è stato lungo e complesso. Tra le difficoltà maggiori ci sono state la quantità di asfalto posato e la varietà delle tecniche e spessori previsti dai capitolati. Ad esempio, in manutenzione ordinaria lo spessore dell’asfalto può essere di soli 4 centimetri, mentre per interventi più profondi può raggiungere 50 centimetri. La commissione ha effettuato carotaggi a campione, prelevando campioni dai luoghi interessati dai lavori delle imprese legate a Pellegrini. Originariamente la durata prevista per le ispezioni era di 60 giorni, ma le numerose proroghe hanno esteso l’attività a oltre 180 giorni.
Proroghe e risultati della commissione: analisi dei materiali e rilievi sulle pavimentazioni stradali
A marzo 2025, la commissione ha chiesto una proroga per completare le analisi contribuendo a ricostruire con maggiore precisione l’effettiva entità di eventuali irregolarità. Stefano Bella, uno dei membri, ha sottolineato la necessità di ulteriori prelievi e approfondimenti per valutare la qualità delle pavimentazioni realizzate dal gruppo Pellegrini. Solo attraverso carotaggi e test di laboratorio si poteva risalire ai materiali usati e allo spessore delle asfaltature.
Le verifiche non si sono limitate ai cantieri conclusi, ma hanno riguardato anche i lavori in corso. Questo ha permesso di monitorare in tempo reale la situazione e raccogliere dati aggiornati. La complessità degli interventi effettuati ha richiesto attenzione particolare alle modalità d’impiego dei materiali e al rispetto delle norme tecniche. Il rapporto finale, atteso entro la fine di maggio, conterrà i risultati dettagliati, accompagnati dai test di laboratorio che chiariranno se i lavori rispondono agli standard previsti.
Risposta istituzionale e prospettive dopo gli arresti e le verifiche sulla manutenzione stradale a roma
Il 27 maggio, l’assessora ai lavori pubblici di roma, Ornella Segnalini, ha annunciato che la commissione ha completato le attività. Il rapporto verrà reso pubblico per garantire trasparenza agli occhi dei cittadini. Il tema centrale rimane la necessità di comprendere gli errori e le responsabilità che portano a scandali ricorrenti legati a corruzione o malaffare negli appalti pubblici. Il sindaco Gualtieri ha già avviato, nei mesi scorsi, azioni per riorganizzare gli uffici comunali e rimuovere i funzionari responsabili delle irregolarità.
La vicenda evidenzia come la manutenzione delle infrastrutture a roma non sia solo una questione tecnica, ma anche politica e sociale. La città deve confrontarsi con problemi radicati che coinvolgono imprenditori e funzionari pubblici. L’arresto di mirko pellegrini segna una tappa rilevante in questa battaglia, mentre la commissione conclude una verifica che potrebbe influenzare futuri criteri di appalto e controllo. Nel frattempo, la città si prepara a gestire le sfide infrastrutturali di un’estate importante, con manifestazioni e pellegrinaggi che richiedono strade sicure e affidabili.