Un’operazione della polizia di stato ha portato all’arresto di 15 persone accusate di appartenere al clan camorristico contini e di gestire traffici illeciti. L’inchiesta riguarda reati commessi tra il 2021 e il 2022, con provvedimenti cautelari eseguiti il 28 maggio 2025 su mandato del tribunale di napoli. Il controllo del territorio e la lotta allo spaccio restano al centro delle indagini antimafia.
Intervento della polizia e dettagli dell’ordinanza cautelare
Nella mattinata del 28 maggio 2025, su disposizione del procuratore della repubblica di napoli, la polizia di stato ha applicato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale del riesame di napoli. Questa misura è stata adottata dopo l’appello della direzione distrettuale antimafia contro 15 indagati accusati di gravi reati collegati alla camorra. Gli indagati risultano legati al clan contini e rispondono di associazione a delinquere di stampo camorristico, traffico di stupefacenti, porto illegale di armi e lesioni personali aggravate da modalità mafiose.
La rete criminale e il controllo sul mercato della droga
Il provvedimento giudiziario fa seguito a un’indagine che ha ricostruito come il gruppo criminale abbia messo in piedi una rete per il controllo del mercato della droga a napoli, sfruttando la violenza e il terrore tipici della camorra. Le accuse sottolineano l’uso di metodi mafiosi per influenzare il territorio e gestire rapporti con altre organizzazioni criminali. Il tribunale ha ritenuto sufficienti gli elementi raccolti per decretare la custodia in carcere, scongiurando una possibile fuga o intralcio alle indagini.
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Ruolo delle forze dell’ordine e azioni svolte a formia
Parallelamente, il commissariato di formia, in collaborazione con la squadra mobile di napoli e il reparto omicidi, ha eseguito un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare. Il destinatario è un uomo già soggetto alla misura dell’obbligo di firma per fatti accaduti durante la notte di capodanno 2021 al locale “bajamar” di formia. L’uomo viene accusato di traffico di droga aggravato dalle modalità mafiose, porto abusivo di armi e tentato omicidio con aggravante mafiosa.
Ruolo di finanziatore e controllo delle piazze di spaccio
L’indagine ha evidenziato il suo ruolo di finanziatore delle attività di spaccio connesso al clan contini e il suo coinvolgimento nel mantenimento del controllo sulle piazze di spaccio partenopee. I fatti contestati si sono protratti da settembre 2021 fino a maggio 2022. Dopo il fermo e la procedura di foto-segnalamento, l’arrestato è stato condotto al carcere di cassino per l’esecuzione della misura cautelare.
Ricostruzione dei reati e contesto temporale
Le accuse si concentrano su episodi accaduti nell’arco di quasi un anno, da settembre 2021 a maggio 2022, nel territorio di napoli e della sua provincia. Il quadro riferisce una condotta continuativa di gestione e promozione degli affari illeciti del clan contini mediante attività di spaccio, uso di armi e azioni violente. La legge italiana punisce con particolare rigore chi commette reati aggravati dalla modalità mafiosa poiché questi comportano un impatto pesante sulla sicurezza del territorio e sulla vita quotidiana dei cittadini.
Struttura organizzativa e indagini antimafia
Il coinvolgimento di più persone, ciascuna con ruoli specifici dentro l’organizzazione, denota una struttura articolata e radicata sul territorio. Gli elementi raccolti dagli investigatori hanno consentito di affrontare il grado di appello della direzione distrettuale antimafia, che ha portato al riesame da parte del tribunale per giungere a questa serie di arresti. L’inchiesta conferma ancora una volta la presenza di forti interessi criminali nella gestione del mercato della droga e dei sistemi di controllo in alcune zone di napoli.
Distinzioni legali e garanzie processuali
Questo tipo di provvedimento cautelare, come sottolinea la polizia di stato, riguarda persone indagate e non condannate. Lo status di indagato comporta la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. La custodia in carcere, in questo caso, serve a evitare il pericolo di fuga, la reiterazione dei reati o l’inquinamento delle prove.
L’autorizzazione del tribunale del riesame indica che sono stati valutati elementi concreti per adottare misure restrittive. Tutte le attività investigative si svolgono rispettando le norme procedurali. I soggetti accusati avranno modo di difendersi nelle sedi competenti, dove si esamineranno le prove e le responsabilità nel merito.
Il contributo delle forze di polizia e della magistratura
L’intervento odierno mette in rilievo un importante risultato contro la criminalità organizzata partenopea, ma resta fondamentale la prosecuzione delle indagini e il contributo della magistratura per sgominare residui di potere criminale. Il controllo del territorio e la lotta alla camorra passano anche attraverso questi passaggi processuali e il lavoro delle forze di polizia impegnate sul campo.