Arresti a canosa per estorsioni e traffici di armi e droga con metodo mafioso nel nord barese

Arresti a canosa per estorsioni e traffici di armi e droga con metodo mafioso nel nord barese

Un’operazione dei carabinieri coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari ha portato all’arresto di 17 persone legate al clan Boccuto per estorsioni, traffico di droga e armi da guerra a Canosa e Bari.
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I carabinieri hanno arrestato 17 persone a Canosa (Bari) per estorsioni, traffico di droga e detenzione di armi da guerra, smantellando un gruppo criminale legato al clan Boccuto. - Gaeta.it

Un vasto intervento dei carabinieri ha portato all’arresto di 17 persone coinvolte in un giro di estorsioni, traffico di droga e detenzione di armi da guerra nel nord della provincia di Bari. Le indagini, guidate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, hanno svelato un gruppo criminale radicato a Canosa e legato al clan Boccuto. Tra i reati contestati, anche la violenta intimidazione verso operatori del luna park.

La vasta inchiesta antimafia attivata nel nord barese

L’indagine è iniziata ad aprile 2022 dopo un arresto in flagranza che ha smantellato un piccolo ma pericoloso deposito di droga e armamenti. Quel fermo ha permesso di scoprire un sistema criminale che sottraeva il territorio al controllo legale, imponendo pagamenti in denaro tramite un uso sistematico della violenza. L’operazione si è protratta fino a novembre 2023, con i carabinieri che hanno raccolto testimonianze, intercettazioni e prove materiali. Il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia ha garantito che ogni passaggio investigativo fosse puntuale e concentrato sulle persone più in vista nella rete criminale.

Sono stati impegnati più di 150 carabinieri, molte unità cinofile e lo squadrone Cacciatori di Puglia, a testimonianza della complessità e della pericolosità dell’azione criminale. Le forze dell’ordine hanno agito in più posti contemporaneamente, eseguendo arresti e perquisizioni coordinate tra Canosa e Bari, zona in cui un componente del gruppo risiede.

Le accuse: estorsioni, droga e armi da guerra

Le contestazioni nei confronti degli indagati sono gravi e varie: estorsioni aggravate con metodo mafioso, traffico e vendita illegale di armi da guerra, possesso e spaccio di hascisc e cocaina. Il reato di associazione per traffico illecito di sostanze stupefacenti emerge nel corso dell’inchiesta come la base del business criminale. La produzione di denaro attraverso la droga alimentava anche una spirale di violenze e intimidazioni proprio per consolidare il controllo sul territorio.

Tra i casi più emblematici, spicca l’intimidazione verso operatori che montavano le giostre del luna park a Canosa. Queste persone venivano costrette a pagare “pizzo” sotto minaccia, in una dinamica che ha dimostrato quanto il gruppo puntasse a gestire ogni aspetto commerciale locale. L’uso di armi da guerra, seppur illegali, era invece strumento per imporre rispetto e terrore.

Il profilo del gruppo e i soggetti coinvolti

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, i 17 arrestati appartengono quasi interamente a Canosa, tranne un uomo di Bari. Sono ritenuti tutti vicini al clan Boccuto, noto per il suo radicamento nella zona e per la sua attività criminale. Due delle persone fermate sono donne, segnando come nella struttura del gruppo mafioso non ci fossero solo uomini, ma anche figure femminili coinvolte in ruoli determinanti.

Le misure cautelari dispongono 8 arresti in carcere e 9 con i domiciliari, mentre per altre due persone è stato confermato l’obbligo di dimora nel comune di Canosa. Il clamore suscitato da questa operazione mostra quanto fosse esteso il giro di affari e quanto pesante il clima di intimidazione per chi si opponeva o semplicemente voleva lavorare senza pagare.

Le operazioni dei carabinieri e il sequestro di armi e droga

L’operazione Diomede ha preso impulso dopo un episodio noto alla polizia: l’arresto in flagranza di un uomo che deteneva sostanze droganti e armi vietate. Durante l’esecuzione del provvedimento sono stati sequestrati quantitativi di hascisc e cocaina, insieme a armi clandestine e munizionamento da guerra. Questo materiale, nel contesto dell’indagine, ha rappresentato la prova concreta della pericolosità del gruppo.

I carabinieri hanno svolto perquisizioni mirate e controlli lungo l’area di competenza, concentrandosi soprattutto nella città di Canosa. Gli elementi raccolti hanno fatto emergere una rete criminale organizzata, con figure chiaramente dedite a diversi tipi di traffici e alla gestione di affari illeciti sotto la protezione della minaccia e della violenza.

Le strategie investigative hanno coinvolto unità specializzate nella ricerca di armi e droga, con un lavoro di squadra fra reparti investigativi e operativi per impedire fughe o distruzione di prove. È stato così possibile portare a termine un’azione efficace che colpisce duramente quel tipo di criminalità nel nord barese, ormai da tempo osservata dalle autorità.

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