Un caso di truffa ai danni di anziani ha scosso la comunità del Pollino, con implicazioni gravi e una denuncia che mette in luce l’azione di un gruppo di malviventi. Un ragazzo di diciotto anni è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari dai Carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, coadiuvati dalla Compagnia di Cassano all’Ionio e dal Reparto territoriale di Mondragone. L’operazione, avvenuta su ordine del giudice delle indagini preliminari di Castrovillari, ha rivelato un modus operandi completamente svilente, in cui la fiducia degli anziani è stata sfruttata per orchestrare due raggiri distinti.
Modalità operative del raggiro
Il diciottenne, con un passato di precedenti penali, ha orchestrato il primo episodio di truffa il 21 maggio scorso. Utilizzando un telefono cellulare, ha contattato un’anziana signora di Corigliano Rossano, spacciandosi per un maresciallo dell’Arma dei Carabinieri. La sua narrazione si è concentrata su un grave incidente stradale in cui il figlio della vittima era coinvolto, raccontando che una donna era morta e che il giovane era stato arrestato. La richiesta era chiara e pressante: per liberare il figlio, era necessario versare immediatamente la somma di 12 mila euro.
Nel frattempo, un secondo complice ha contattato l’anziana utilizzando il telefono fisso, qualificandosi come avvocato del figlio e convalidando la terribile versione dei fatti. Pertanto, la paura e la confusione hanno facilitato ulteriormente le operazioni del gruppo. Infine, un terzo collaboratore ha fatto visita a casa della signora, riuscendo a farsi consegnare soldi e gioielli mentre la vittima, sopraffatta dalla situazione, si sentiva totalmente impotente.
L’aggressione che complica il quadro
Un episodio simile si è verificato qualche giorno dopo con un’altra anziana residente a Cassano all’Ionio. Anche in questo caso, il copione adottato dai malviventi è stato simile, sfruttando le stesse tecniche manipolatorie. Tuttavia, in questa circostanza, il diciottenne ha superato i limiti, non limitandosi a sottrarre denaro e oggetti di valore. Ha infatti aggredito fisicamente la donna, un atto che ha chiaramente intensificato la gravità della situazione e ha contribuito esercitando ulteriore intimidazione.
Le denunce presentate dalle vittime hanno sfatato il silenzio in cui era rimasta avvolta la vicenda. A seguito di accertamenti approfonditi, l’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha permesso di risalire all’identità del giovane truffatore e a non trascurare eventuali collegamenti con altre persone coinvolte nel reato. Al momento, proseguono le indagini per identificare gli altri membri del gruppo criminale, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei cittadini vulnerabili e sull’efficacia dei sistemi di protezione.
Il caso ha messo in evidenza non solo la vulnerabilità degli anziani di fronte a simili inganni, ma anche l’importanza della vigilanza e della collaborazione tra i cittadini e le forze dell’ordine. Le manovre fraudolente, che utilizzano pretesti basati sulla paura e sulla manipolazione emotiva, devono essere affrontate con serietà e urgenza, per garantire che la sicurezza dei più deboli sia sempre al primo posto nell’agenda delle autorità locali.