Arrestato a Viterbo 44enne per adescamento di minorenni e materiale pedopornografico in chat online

Arrestato a Viterbo 44enne per adescamento di minorenni e materiale pedopornografico in chat online

Un uomo di 44 anni della provincia di Viterbo è stato arrestato dalla polizia postale di Catania per adescamento e produzione di materiale pedopornografico, dopo denunce da genitori del capoluogo etneo.
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Un uomo di 44 anni è stato arrestato dalla polizia postale per adescamento di minorenni e produzione di materiale pedopornografico, dopo denunce di genitori di Catania; le indagini sono ancora in corso per identificare altre possibili vittime. - Gaeta.it

Un uomo di 44 anni della provincia di Viterbo è stato fermato dalla polizia postale, al termine di un’indagine coordinata dalla procura distrettuale di Catania. L’accusa riguarda adescamento di minorenni e produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Le indagini sono partite dopo le denunce di genitori di Catania, i cui figli erano stati contattati da una persona sconosciuta online con proposte sessuali.

Le denunce che hanno fatto partire l’indagine della polizia postale

La vicenda è iniziata quando due coppie di genitori del capoluogo etneo hanno segnalato alla polizia postale comportamenti sospetti rivolti alle loro figlie di 9 e 10 anni. Le bambine erano state contattate in una chat da una persona sconosciuta che, in poco tempo, aveva iniziato a trattare argomenti di natura sessuale. L’uomo ha inviato foto e video con contenuti espliciti e ha spinto le minori a fare videochiamate, oltre a inviargli immagini e video a sfondo sessuale. A rafforzare la denuncia, i familiari hanno consegnato agli agenti gli smartphone delle ragazze, nei quali erano presenti le conversazioni incriminate e i materiali scambiati.

Attenzione del centro operativo per la sicurezza cibernetica

Queste segnalazioni hanno fatto scattare l’attenzione del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale di Catania. Gli agenti hanno subito avviato gli accertamenti, analizzando i dispositivi sequestrati e monitorando le attività online per scoprire ulteriori elementi utili all’indagine.

La perquisizione e le prove raccolte contro l’indagato

Dopo le prime verifiche, la procura distrettuale di Catania ha emesso un decreto di perquisizione, personale e informatica, nei confronti del 44enne. La polizia postale ha agito nel territorio del Viterbese, recuperando computer, smartphone e altri dispositivi elettronici utilizzati dall’uomo.

L’analisi dei dispositivi ha confermato quanto segnalato dalle famiglie di Catania. Il materiale trovato comprendeva fotografie e video a contenuto pedopornografico prodotti dallo stesso indagato. Inoltre, dalle chat si è scoperto che l’uomo aveva contatti con almeno una decina di altri utenti, probabilmente minorenni, con i quali manteneva scambi simili di natura sessuale.

Prove digitali e ipotesi di reato

Le prove digitali hanno quindi rafforzato l’ipotesi di reato. Non si tratta solo di detenzione di materiale illegale, ma anche di creazione e diffusione di contenuti pedopornografici, e di tentativo di coinvolgimento diretto di bambini e ragazzi.

Il fermo e le indagini in corso per scoprire ulteriori vittime

Sulla base degli elementi raccolti, il giudice per le indagini preliminari di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 44enne. L’arresto è stato eseguito in provincia di Viterbo, in collaborazione tra la polizia postale locale e quella di Catania.

Gli inquirenti stanno comunque continuando le indagini per stabilire se altre persone, oltre alle due bambine e agli utenti già identificati, siano state vittime di forme di adescamento attraverso internet da parte dell’uomo.

Obiettivi delle operazioni di indagine

Le operazioni di indagine mirano a ricostruire con precisione la rete di comunicazioni e le attività illecite svolte in chat e social network, con l’obiettivo di bloccare ogni possibile contatto abusivo e tutelare i minorenni coinvolti o a rischio.

L’arresto di questo soggetto conferma quanto sia necessario tenere alta la vigilanza sulle piattaforme online, alla luce dei pericoli che si nascondono dietro conversazioni apparentemente innocenti ma che possono celare comportamenti criminali.

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