Un uomo di 28 anni è stato fermato a Torre del Greco con l’accusa di lesioni personali e violenza privata. L’arresto segue una serie di eventi iniziati con il furto di una moto e culminati in un’aggressione violenta, con il fine di costringere la vittima a ritirare una denuncia. La vicenda ha coinvolto la polizia locale, che ha svolto indagini dettagliate e raccolto prove fondamentali e testimonianze.
Il furto della motocicletta e i primi accertamenti della polizia
Il caso prende forma a metà novembre 2024, quando la persona offesa ha denunciato il furto della propria motocicletta, una Honda SH. Grazie a un dispositivo di localizzazione installato sul veicolo, gli agenti del commissariato di Torre del Greco sono riusciti a tracciare la posizione della moto rubata. L’indagine ha portato all’individuazione dell’abitazione del sospettato, che si trovava nei dintorni.
Durante la perquisizione domiciliare, la polizia ha sequestrato un paravento appartenente alla motocicletta sottratta, riconosciuto senza dubbi dalla vittima. Questo ha spinto a procedere con una denuncia formale per ricettazione nei confronti del 28enne. La presenza di un oggetto evidente della moto rubata ha fornito una prima prova concreta che legava il sospettato al reato.
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La violenta aggressione per intimidire la vittima
I fatti si sono aggravati pochi giorni dopo il sequestro degli oggetti. Il 19 dicembre 2024 la vittima ha riportato un’aggressione brutale da parte di un uomo che ha preteso il ritiro della querela per il furto. L’episodio si è concluso con gravi lesioni per la parte offesa, che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso Maresca. La prognosi medica ha indicato un periodo di guarigione di trenta giorni, certificando la gravità dell’attacco.
L’aggressore ha usato minacce e violenza, trasformando l’azione in un tentativo di costrizione e intimidazione. La polizia ha affrontato la complessa dinamica dell’aggressione, concentrandosi sull’identificazione precisa del responsabile.
Le indagini e l’arresto con braccialetto elettronico
Le forze dell’ordine hanno raccolto elementi fondamentali per chiarire l’aggressione. Sono state esaminate le immagini delle telecamere di videosorveglianza comunali e si sono ascoltati testimoni che hanno assistito all’evento. Il quadro investigativo ha confermato che il 28enne già denunciato per ricettazione risultava l’aggressore.
Grazie a questo insieme di prove, la procura della Repubblica di Torre Annunziata ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di misure cautelari. Il magistrato ha emesso un’ordinanza di arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. Questo dispositivo permette di monitorare i movimenti dell’indagato, assicurando che resti presso la propria abitazione.
Le procedure dopo l’arresto e la tutela della vittima
Dopo aver eseguito il provvedimento, la polizia ha accompagnato il 28enne a casa per l’esecuzione della custodia cautelare. Il braccialetto elettronico segna il rispetto degli obblighi imposti, evitando fughe o comportamenti non autorizzati. Nei confronti della vittima si è cercato di garantire una protezione adeguata, tenendo conto del rischio di ritorsioni o nuove intimidazioni.
Il caso dimostra, ancora una volta, come le complesse indagini della polizia possano portare al riconoscimento delle responsabilità anche in situazioni delicate, come quella delle violenze intimidatorie post denuncia. Torre del Greco resta al centro di questo episodio di cronaca che ha visto l’impegno delle forze dell’ordine per la sicurezza dei cittadini.