Arrestato a torino il 62enne serbo accusato dell'omicidio di momcilo bakal sparito nel 2016

Arrestato a torino il 62enne serbo accusato dell’omicidio di momcilo bakal sparito nel 2016

I carabinieri arrestano un uomo serbo per l’omicidio di Momcilo Bakal, il cui corpo è stato ritrovato nel 2024 a Villaretto dopo otto anni di misteriosa scomparsa nel Torinese.
Arrestato A Torino Il 62Enne S Arrestato A Torino Il 62Enne S
I carabinieri hanno arrestato un uomo per l’omicidio di Momcilo Bakal, scomparso nel 2016 e il cui corpo è stato ritrovato nel 2024 vicino a Torino; il movente è economico e l’uomo ha confessato parzialmente. - Gaeta.it

Una svolta significativa nelle indagini su una sparizione misteriosa avvenuta quasi un decennio fa ha permesso ai carabinieri di arrestare un uomo per essere responsabile dell’omicidio di Momcilo “Momo” Bakal. Il corpo della vittima è stato trovato nell’estate del 2024, quasi otto anni dopo la scomparsa, sul territorio della periferia torinese. L’uomo fermato, di origine serba, ha confessato in parte attraverso le prove raccolte dagli inquirenti coordinati dalla procura di Ivrea.

La scomparsa inspiegabile di momcilo bakal nel torinese

Nel luglio del 2016, Momcilo Bakal, piccolo imprenditore di origini bosniache residente a Leinì, nel Torinese, sparì senza lasciare tracce. Il giorno della scomparsa, Bakal aveva con sé la sua autovettura ma da quel momento nessuno riuscì più a rintracciarlo né in Italia né nei paesi dell’ex Jugoslavia legati alla sua famiglia. Le ricerche iniziarono subito ma non portarono a nulla di concreto. Per anni il caso restò avvolto nel mistero e senza alcuna pista credibile.

Questa sparizione prolungata alimentò molte ipotesi, ma nessuna trovò conferma. La famiglia e le autorità locali continuarono a interrogarsi sulle cause di quella fuga improvvisa o un possibile incidente. Nell’estate del 2024, però, è stato trovato il corpo di Bakal in un terreno isolato di Villaretto, un’area alla periferia di Torino, evento che ha rivoluzionato completamente il corso delle indagini.

Il ritrovamento del cadavere e le nuove tecnologie al servizio dell’indagine

La scoperta del corpo ha dato impulso agli inquirenti, che hanno potuto riaprire il caso con strumenti investigativi aggiornati. I carabinieri hanno utilizzato nuove apparecchiature tecnologiche e analisi avanzate, inclusi riscontri incrociati con banche dati DNA di precedenti reati. Questi elementi hanno permesso di identificare un sospettato specifico: un uomo di 62 anni, di origine serba.

Il ritrovamento del cadavere in un luogo nascosto ha fatto ipotizzare subito la presenza di un occultamento volontario. Nel luogo indicato dagli investigatori, la vittima era stata nascosta per anni. Le analisi scientifiche hanno confermato segni di avvelenamento prima della morte, escludendo un decesso naturale o causato da incidente. La scomparsa dell’auto usata da Bakal è stata infatti una mossa studiata per sviare l’attenzione degli inquirenti e simulare una fuga volontaria.

Sviluppo delle indagini: omicidio volontario e movente economico

Gli accertamenti hanno focalizzato l’attenzione tra Momcilo Bakal e il 62enne serbo arrestato. Il movente sembra legato a questioni economiche e controversie personali tra i due. Secondo gli inquirenti, sarebbero sorti dissidi importanti che avrebbero portato al gesto estremo.

L’uomo ora in custodia cautelare davanti alla giustizia dovrà rispondere non solo di omicidio volontario, ma anche di occultamento di cadavere. Sembra che l’avvelenamento sia stato il metodo scelto per causare la morte prima di nascondere il corpo e far sparire indizi. Questa sequenza è stata chiarita attraverso test tossicologici e testimonianze raccolte nell’ultimo periodo.

Le indagini proseguono per approfondire ogni dettaglio, ma il quadro che emerge appare definito e basato su prove materiali raccolte con precisione. La scoperta mette fine a un giallo che durava da anni e permette di ricostruire la vicenda tragica di Momcilo Bakal dopo molta attesa.

Change privacy settings
×