Un uomo georgiano, ricercato a livello internazionale da settembre 2023 per associazione a delinquere e evasione, è stato arrestato all’aeroporto di Ciampino. L’uomo, noto nel mondo criminale con l’appellativo “ladro della legge”, aveva un ruolo di rilievo nella criminalità organizzata, coordinando attività illecite nella zona di Odessa. L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Roma in collaborazione con la Polizia di Frontiera e il Servizio per la Cooperazione Internazionale.
Identità e posizione nel mondo criminale
L’arrestato, un quarantaquattrenne di origine georgiana, era considerato un esponente di alto rango nella gerarchia della criminalità sovietica. Nel gergo delle organizzazioni criminali di quell’area, veniva definito “ladro della legge”, titolo riservato a chi mantiene una posizione di comando e rispetto tra i membri. Si tratta di un termine usato per indicare un capo che, oltre a dirigere, impone regole rigorose al proprio gruppo.
Questa figura mantenuta nel contesto criminale ha una valenza simbolica e pratica: l’uomo coordinava attività illecite nelle aree di Odessa e dintorni, affermando la propria influenza grazie anche a una rete di fedeli. Il ruolo rivestito aveva un’importanza tale da obbligare le autorità a emettere due ordini di cattura internazionali, legati soprattutto a reati di organizzazione criminale e tentativi di fuga dalla giustizia.
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Attività criminali coordinate nella regione di odessa
Le indagini svolte dalla Polizia di Stato hanno rivelato che l’uomo era al centro di crimini mercenari e racket nell’area di Odessa. Secondo quanto emerso, agiva su mandato del “boss” della cosca, e da questo ruolo comandava delle operative finalizzate a estorcere ingenti somme di denaro tramite minacce di morte.
A titolo di esempio, nell’agosto del 2021, i suoi uomini hanno imposto un pagamento di 350.000 dollari a una vittima, usando l’intimidazione per ottenere la cifra. Questo episodio evidenzia non solo il potere esercitato, ma anche la strategia violenta che veniva applicata nel contesto criminale per mantenere il controllo sulla zona.
L’estorsione rappresenta uno dei reati più gravi che ha contribuito a far muovere le forze dell’ordine nel processo investigativo, finendo con la pianificazione di un’operazione internazionale per fermare l’uomo.
L’arresto all’aeroporto di ciampino e il coordinamento internazionale
L’arresto è avvenuto nella mattinata di ieri all’aeroporto di Ciampino, dove l’uomo è stato bloccato mentre arrivava a bordo di un’auto con targa tedesca. L’intervento è nato dalla collaborazione tra diverse unità di polizia: la Squadra Mobile capitolina, la Polizia di Frontiera e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Il collegamento tra queste forze ha permesso di prevenire la fuga del quarantenne ancora latitante dopo mesi di ricerche a livello globale. La sua presenza in Italia dimostra come certi criminali si spostino rapidamente tra paesi per eludere le misure restrittive.
Dopo l’arresto, l’uomo è stato portato al carcere di Regina Coeli, dove è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa delle procedure successive. La cattura costituisce un passo significativo nel contrasto alla criminalità di stampo organizzato, soprattutto quella legata alla mafia dei paesi dell’ex Unione Sovietica.
Implicazioni e contesto più ampio del fenomeno criminale
La figura del “ladro della legge” affonda le radici nel mondo della criminalità organizzata della Russia e dei paesi limitrofi. Questi individui hanno storicamente mantenuto una struttura molto rigida, con codici precisi e livelli di comando ben definiti. Nel caso specifico, l’uomo arrestato occupava una posizione chiave, non solo amministrando affari illeciti, ma imponendo un’autorità che si estendeva al di fuori del proprio territorio d’origine.
Le attività a Odessa racchiudono un quadro di violenze e pressioni economiche che destabilizzano il tessuto sociale. Il controllo imposto da questa organizzazione criminale si basa spesso sul timore che deriva dalla violenza organizzata, con estorsioni, minacce e crimini mercenari come strumenti di dominio.
L’arresto avvenuto a Roma offre una finestra sulle reti transnazionali della criminalità, legate sia alla mobilità di soggetti ricercati sia alla cooperazione internazionale delle forze di polizia. È un esempio di come i confini nazionali possano diventare punti di passaggio o rifugio, ma anche momenti decisivi per mettere fine a fughe e latitanze.