Arrestato a Polistena un uomo nonostante il divieto continuava a molestare l’ex compagna

Arrestato a Polistena un uomo nonostante il divieto continuava a molestare l’ex compagna

Un uomo di Polistena arrestato per aver violato il divieto di avvicinamento alla ex compagna, continuando a molestarla tramite telefonate e social; i carabinieri e la procura di Palmi hanno intensificato le misure cautelari.
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Un uomo di Polistena è stato arrestato per aver violato il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna, continuando a molestarla tramite telefonate e social. - Gaeta.it

Un uomo residente a Polistena è finito in manette dopo aver ignorato un’ordinanza restrittiva che gli vietava di avvicinarsi alla sua ex compagna. Nonostante il divieto, ha proseguito a contattarla con insistenza, usando sia il telefono che i social network, scatenando nuovi episodi di molestie prolungate per settimane. La situazione è degenerata fino a richiedere l’intervento dei carabinieri e la decisione della magistratura di inasprire le misure cautelari nei suoi confronti.

Le molestie continuative nonostante il provvedimento restrittivo

L’uomo era sottoposto a un divieto di avvicinamento verso la sua ex compagna, ma ha ignorato completamente il blocco imposto dalla giustizia. Ha cominciato a chiamarla con frequenza crescente e a scriverle messaggi sui social, vanificando l’obiettivo della misura cautelare. Questi comportamenti si sono protratti per diverse settimane, creando un clima di crescente preoccupazione nella vittima, che si è trovata a subire una vera e propria persecuzione. Le comunicazioni indesiderate non si limitavano solo a telefonate o messaggi privati, ma includevano anche tentativi di contatto attraverso profili pubblici sui social, rendendo impossibile per la donna trovare un momento di respiro.

Atteggiamenti persecutori e rischio per la sicurezza

Le azioni dell’uomo mostravano una chiara volontà di aggirare il provvedimento del giudice, mettendo in pericolo la serenità e la sicurezza della ex compagna. Gli atteggiamenti persecutori, oltre a generare disagio psicologico, potevano essere interpretati come un potenziale rischio per l’incolumità di entrambe le parti coinvolte, in particolare vista la reiterazione e l’insistenza nel comportamento. Questo ha spinto la vittima a rivolgersi di nuovo alle forze dell’ordine, confidando nella loro capacità di intervenire in maniera più decisa.

Intervento dei carabinieri e raccolta delle nuove prove

La denuncia presentata dalla vittima ha attivato subito i carabinieri della stazione di Polistena, già informati sul caso grazie alle precedenti segnalazioni. Gli investigatori hanno iniziato a monitorare con attenzione tutti i contatti tra l’uomo e la ex compagna, raccogliendo testimonianze, registrazioni telefoniche, e screenshot dai social che documentavano l’ostinata persecuzione. Questo materiale ha fatto emergere chiaramente la persistenza delle molestie, confermando il mancato rispetto del divieto di avvicinamento.

Il ruolo della procura di Palmi

L’attività dei militari ha permesso di creare un dossier dettagliato, che è stato trasmesso alla procura di Palmi. Grazie a questa evidenza, il procuratore della Repubblica Emanuele Crescenti e il sostituto procuratore Letterio De Domenico hanno deciso di adottare misure più severe per tutelare la vittima e prevenire ulteriori episodi di violenza. Hanno chiesto al giudice un provvedimento restrittivo più afflittivo, adeguato alla gravità della situazione e alla pericolosità manifestata dall’imputato.

La decisione del giudice e il destino dell’uomo

Accogliendo la richiesta della procura, il giudice del dibattimento ha emesso un’ordinanza che ha portato all’arresto dell’uomo. Ora dovrà affrontare un processo sotto regime di detenzione domiciliare. Questa scelta risponde alla necessità di evitare che possa ripetere comportamenti molesti o influenzare negativamente la vittima o altri testimoni. Il passaggio agli arresti domiciliari rappresenta un passo ulteriore rispetto al divieto di avvicinamento, mirato a garantire un controllo più stretto sull’ex compagno.

Processo e monitoraggio della situazione

Il procedimento che seguirà si concentrerà sulla natura degli atti persecutori e sulla loro reiterazione nel tempo, mettendo in luce le conseguenze subite dalla donna vittima delle molestie. L’azione tempestiva delle forze dell’ordine e l’intervento della magistratura segnalano una risposta concreta di fronte a casi di stalking che, come in questo episodio, si manifestano con insistenza anche in presenza di misure cautelari già in vigore. Le autorità continuano a monitorare attentamente la situazione per assicurare la sicurezza delle persone coinvolte.

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