Un giovane ventiquattrenne originario del Benin è stato fermato ieri pomeriggio dagli agenti della polizia di Stato del commissariato Vicaria-Mercato a Napoli. Il blitz è scattato durante un controllo di routine nel quartiere, che ha portato a scoprire non solo stupefacenti ma anche una grande quantità di dispositivi elettronici sospetti. Le accuse nei confronti del giovane spaziano dalla detenzione di droga alla resistenza a pubblico ufficiale, passando per lesioni e una denuncia per ricettazione.
Il fermo durante un inseguimento in città
La polizia, impegnata in un servizio di monitoraggio del territorio, ha notato un’auto che ha dato subito segni di sospetto in via Conforti. Alla vista della volante, il conducente ha tentato di fuggire, imboccando corso Garibaldi ad alta velocità, con la volontà di evitare il controllo. Gli agenti hanno inseguito il veicolo attraverso le strade strette del centro cittadino, riuscendo a bloccarlo in traversa Quarto Garibaldi. La situazione è degenerata in breve: durante il fermo il giovane ha opposto una forte resistenza, culminata in una colluttazione con gli agenti. Alla fine il 24enne è stato ammanettato e portato in commissariato per gli accertamenti.
Droga e materiale sospetto trovati durante la perquisizione
La perquisizione personale e del veicolo ha consentito agli agenti di rinvenire un involucro con circa 250 grammi di hashish nascosto addosso al ragazzo. Questa quantità di droga lascia intravedere un’ipotesi di spaccio o almeno di detenzione destinata alla vendita. Non solo, nel bagagliaio dell’auto gli agenti hanno trovato un vero e proprio deposito di apparecchi elettronici: 28 telefoni cellulari, 18 computer, un iPad e una quantità imprecisata di altro materiale informatico. Il giovane non ha fornito indicazioni convincenti sull’origine di questi dispositivi, il che ha immediatamente fatto scattare il sospetto di coinvolgimento in traffici illeciti o furti.
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Indagini in corso per ricostruire la provenienza del materiale
Le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine approfondita per verificare la provenienza di tutti i dispositivi sequestrati. L’ipotesi è che parte del materiale possa derivare da furti commessi in abitazioni o negozi, venduti poi sul mercato nero o in contesti illegali. La denuncia per ricettazione nasce da questo sospetto, mentre gli investigatori stanno cercando di incrociare segnalazioni di furti recenti nell’area con le caratteristiche dei dispositivi trovati nell’auto. Lo stesso giovane ha già precedenti specifici, segno che potrebbe essere inserito in circuiti criminali attivi nella città. Le autorità hanno sottolineato che “non verrà lasciato nulla al caso”, in attesa che sviluppi ulteriori emergano dalle verifiche in corso.