Un uomo di 35 anni di origine romena, senza dimora fissa in Italia, è stato arrestato a Modena per maltrattamenti, minacce e lesioni aggravate nei confronti della sua ex compagna. La vicenda si è sviluppata tra il 2022 e il 2025, con violenze fisiche e psicologiche crescenti. Le forze dell’ordine hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta della procura, dopo aver raccolto elementi gravi a carico dell’indagato.
I maltrattamenti e le limitazioni alla libertà della vittima
Gli atti di violenza sarebbero cominciati dopo la fine della relazione tra i due, a partire dal febbraio del 2022. L’uomo avrebbe imposto alla donna un regime di controlli e umiliazioni costanti. Le avrebbe vietato di uscire liberamente o di frequentare altre persone, limitando anche i suoi contatti fuori dal lavoro.
In più occasioni avrebbe ricorso a insulti pesanti e a minacce per impedire che la donna denunciasse la situazione. Questa costrizione psicologica si è accompagnata con aggressioni fisiche ripetute. I colpi inferti spesso hanno causato ferite e lesioni visibili, che sono state accertate dagli inquirenti.
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Il controllo stretto sulle sue libertà personali ha compromesso profondamente la sua quotidianità. La donna ha vissuto un clima di terrore e isolamento, con la paura costante del prossimo episodio di violenza. I carabinieri, intervenuti su segnalazioni, hanno riconosciuto questa dinamica che si era protratta per mesi.
L’aggressione con l’asta di ferro e il ritorno forzato a casa
Ad aprile 2025, l’indagato è riuscito a riportare con la forza la donna nella sua abitazione, dopo che lei era stata temporaneamente ospitata in una struttura protetta per la sua sicurezza. Questo episodio segna un punto di svolta, perché dopo qualche momento di apparente riappacificazione, sono ripresi gli attacchi.
In particolare, l’uomo avrebbe preso un’asta di ferro e l’ha usata per colpire la donna, minacciando di farla disabile. Questo gesto ha innescato un’escalation di violenza ancora più grave, con lesioni fisiche aggravate. Le aggressioni non sono avvenute solo dentro casa ma anche negli spazi pubblici, come lungo la strada frequentata dalla vittima.
Questi fatti hanno convinto gli inquirenti a chiedere l’applicazione della custodia cautelare in carcere, ritenendo che la libertà dell’uomo rappresentasse un pericolo per la sicurezza della donna.
L’intervento dei carabinieri e l’arresto nel parco pubblico
La sera del 21 giugno 2025 i carabinieri della compagnia di Modena hanno trovato e individuato l’uomo in un parco cittadino. Era senza dimora, condizione che rendeva più difficile mantenere tracce fisse del suo spostamento.
La misura cautelare, emessa dal GIP del tribunale di Modena a seguito della richiesta della procura, ha portato all’arresto immediato dell’indagato. A suo carico sono stati formalizzati i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali aggravate e continuate.
L’uomo è stato accompagnato in carcere per rispondere di tutte le accuse, assicurando così protezione alla vittima e ai suoi eventuali contatti futuri. Questa operazione mostra una risposta decisa delle autorità contro la violenza domestica e i comportamenti persecutori.