Arrestato a Bolzano un tagiko ricercato dal suo paese per un omicidio di oltre vent’anni fa

Arrestato a Bolzano un tagiko ricercato dal suo paese per un omicidio di oltre vent’anni fa

In Alto Adige la polizia di Bolzano ha arrestato un uomo tagiko ricercato da vent’anni per omicidio in Tagikistan, grazie a una complessa indagine internazionale con il supporto di Interpol.
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In Alto Adige è stato arrestato un uomo ricercato da vent’anni per omicidio in Tagikistan, grazie a un’indagine internazionale che ha smascherato la sua falsa identità. - Gaeta.it

In Alto Adige la polizia ha fermato un uomo di 45 anni, originario del Tagikistan, ricercato per un delitto risalente al 2000. L’arresto arriva dopo un’indagine complessa che ha coinvolto forze di polizia italiane e internazionali. L’uomo, nascosto dietro false generalità, aveva ottenuto un permesso di soggiorno grazie a una richiesta di protezione e lavorava come badante in diverse città italiane.

Persona ricercata in italia per omicidio commesso in tagikistan

L’uomo arrestato a Bolzano è risultato latitante da venti anni. Le autorità del Tagikistan avevano emesso un mandato di cattura internazionale per un omicidio avvenuto nel luglio 2000. Secondo le indagini del suo paese, il 45enne avrebbe partecipato, insieme ad un altro militare, all’uccisione di un compagno di caserma e vicino di casa, in un episodio di violenza legato a contesti militari. La vicenda non ha perso rilevanza nel tempo, portando le istituzioni tagike a cercarlo in ambito internazionale.

L’uomo, nascosto dietro una falsa identità, aveva dichiarato di essere cittadino afgano, riuscendo così a ottenere un permesso di soggiorno per protezione in Italia. Questo documento gli permetteva di svolgere lavori regolari, principalmente come badante, attività che lo aveva portato a spostarsi in varie località del paese, fino al capoluogo altoatesino.

Indagini e collaborazione internazionale per l’identificazione e il fermo

La squadra mobile di Bolzano ha condotto le indagini con l’appoggio del servizio polizia Interpol e del servizio di cooperazione internazionale, in un lavoro durato mesi. Il caso richiedeva l’incrocio di dati, l’analisi di documenti e l’accertamento delle generalità reali del sospettato. Non è stato semplice individuare la sua vera identità, anche per via delle informazioni false fornite dall’uomo.

Gli investigatori hanno concentrato le indagini anche sulle tracce lasciate nel corso degli anni e su segnalazioni raccolte sul territorio altoatesino. L’attività di cooperazione internazionale ha permesso di confermare la corrispondenza del soggetto con il ricercato dalle autorità del Tagikistan, fino al fermo nella città di Bolzano.

Procedimento dopo l’arresto e custodia in carcere

Dopo l’arresto, il 45enne è stato trasferito alla casa circondariale di Bolzano, dove resta a disposizione della corte d’appello della regione. La competenza di tale corte riguarda le pratiche di estradizione, necessarie per consegnare l’uomo alle autorità tagike che ne hanno richiesto la cattura.

Il procedimento coinvolgerà analisi e richieste formali, ma al momento l’arrestato si trova in custodia cautelare nel carcere locale, mentre si valuta l’eventuale estradizione verso il paese di origine. Il lavoro della procura proseguirà in coordinamento con il ministero della giustizia e le autorità internazionali, per assicurare la corretta applicazione delle norme e dei trattati che regolano questo tipo di procedimenti.

L’arresto dimostra come la collaborazione tra diversi corpi di polizia possa portare alla risoluzione di casi difficili, anche quando coinvolgono soggetti nascosti dietro doppie identità e situazioni complesse.

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