Due persone sono finite in manette nei pressi del confine tra Bologna e Modena, al termine di un controllo stradale che ha portato al sequestro di una massiccia quantità di cocaina. L’operazione, condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Bologna Centro, ha permesso di interrompere il trasporto di un carico di droga destinato probabilmente al mercato locale o regionale.
Il controllo al confine tra bologna e modena e il sospetto dei carabinieri
Il fatto è avvenuto in una zona di confine tra i territori di Bologna e Modena, dove una pattuglia dei carabinieri stava effettuando verifiche di routine. L’attenzione dei militari è stata richiamata da un’auto con targa francese, un particolare che ha suscitato qualche perplessità visto il traffico abituale dell’area. La reazione insolita dei due uomini a bordo ha alimentato ulteriori dubbi: un atteggiamento nervoso e movimenti agitati hanno portato gli agenti a decidere per un’ispezione approfondita del veicolo.
Durante il controllo, i carabinieri hanno trovato nascosti all’interno dell’auto 18 panetti di cocaina, per un peso totale di circa 21 chili. La scoperta ha confermato i sospetti e ha innescato l’arresto immediato di entrambe le persone coinvolte. La presenza di un quantitativo così rilevante di droga spinge a pensare a un’operazione organizzata, non a un semplice possesso personale destinato a uso individuale.
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Profilo degli arrestati e la dinamica dell’arresto
I due uomini arrestati risultano italiani, con residenza nel modenese e precisamente nelle località di Vignola e Guiglia. Il più giovane ha 26 anni, mentre l’altro è di 52. Entrambi viaggiavano insieme a bordo della vettura fermata dai carabinieri. I nomi e dettagli precisi al momento non sono stati diffusi per ragioni di privacy e per esigenze investigative.
L’arresto è avvenuto subito dopo il ritrovamento della droga. I militari hanno proceduto a bloccare i due uomini, che sono stati trasferiti in carcere in attesa di ulteriori disposizioni. L’auto con la targa francese è stata posta sotto sequestro per accertamenti, mentre la droga è stata catalogata e messa sotto custodia come prova per le successive fasi processuali.
Le misure cautelari decise al termine dell’udienza di convalida
Subito dopo l’arresto è stata celebrata l’udienza di convalida, momento nel quale un giudice ha valutato le circostanze del caso e ha deciso le misure restrittive da adottare per i due indagati. Al 26enne è stata assegnata la custodia cautelare in carcere, sulla base degli elementi raccolti durante le indagini preliminari e per il rischio di reiterazione del reato.
Diverso destino per il 52enne, uomo di mezza età considerato con minor pericolosità, che ha ottenuto gli arresti domiciliari con l’applicazione di un braccialetto elettronico. Questo dispositivo permette di monitorare i suoi spostamenti e impedisce qualsiasi allontanamento non autorizzato, mantenendo così il controllo da parte delle autorità mentre si attende lo svolgimento delle indagini.
Il trattamento differenziato è comune in casi dove si valutano profili personali e ruoli nella vicenda, così da modulare la restrizione della libertà secondo necessità o pericoli effettivi. Entrambi restano comunque sotto la supervisione giudiziaria, con il procedimento penale in corso.