Due uomini di origine straniera sono attualmente trattenuti nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia. Sono accusati di essere coinvolti in episodi di violenza avvenuti nei giorni scorsi a Busto Arsizio. Entrambi risultano irregolari sul territorio e hanno precedenti penali. Il prefetto di Varese ha firmato un provvedimento di espulsione nei loro confronti, come confermato da una nota ufficiale del Ministero dell’Interno.
Le motivazioni dietro l’arresto
La rettifica dell’operazione di polizia è da ricondurre alla volontà del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha espresso chiaro interesse a garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle leggi. La nota del Viminale enfatizza l’impegno di rintracciare tutti gli autori di aggressioni verso le Forze dell’ordine avvenute recentemente, sottolineando l’importanza di sanzionare queste condotte in nome della sicurezza collettiva. Le parole del Ministero evidenziano un incremento della vigilanza e una risposta tempestiva da parte delle istituzioni in risposta ai crescenti episodi di violenza urbana.
Indagini in corso e collaborazione con l’Autorità giudiziaria
Le attività investigative non si fermano con l’arresto di questi due uomini. Le forze dell’ordine stanno continuando a raccogliere informazioni e indizi per risalire a ulteriori responsabilità legate agli incidenti. Grazie all’analisi di immagini e video catturati durante i disordini, si mira a identificare altri possibili autori di comportamenti violenti. Questo approccio investigativo si svolge in collaborazione con l’Autorità giudiziaria, con il chiaro obiettivo di garantire che ciascun uomo coinvolto nella violenza risponda delle proprie azioni.
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La cronaca dei disordini a Busto Arsizio
Gli eventi che hanno portato all’arresto dei due cittadini stranieri sono avvenuti sabato sera, poco prima di mezzanotte, a Busto Arsizio. L’intervento della polizia è stato richiesto in seguito a segnalazioni di disturbo pubblico a un fast food situato in piazza Garibaldi. Due giovani stavano creando problemi ai clienti e danneggiando gli arredi del locale. La situazione è rapidamente degenerata quando un gruppo di circa trenta persone ha raggiunto il luogo dell’incidente, iniziando a protestare con cori e insulti rivolti alle forze dell’ordine e alle istituzioni.
Non solo disordini; durante le manifestazioni di protesta, è stata anche espressa solidarietà al giovane Ramy, deceduto a novembre durante un inseguimento da parte dei carabinieri a Milano. L’identificazione e denuncia dei due stranieri autori dei comportamenti violenti hanno portato alla loro detenzione e alla successiva procedura di espulsione dal territorio nazionale, segnalando un chiaro segnale da parte dello Stato per il mantenimento dell’ordine pubblico.