Un episodio di cronaca giudiziaria ha coinvolto la città di Latina il 3 giugno 2025, quando i Carabinieri hanno tratto in arresto una cittadina colombiana di 34 anni, residente nel capoluogo pontino. L’arresto è avvenuto in seguito a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica di Roma. La donna deve scontare una pena detentiva per un reato commesso nell’agosto del 2023.
Dettagli sull’arresto e l’ordine di custodia cautelare
Nel pomeriggio del 3 giugno 2025, i Carabinieri della Stazione di Latina hanno eseguito un ordine di carcerazione disposto dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, Ufficio esecuzioni penali. L’interessata, già nota alle forze dell’ordine, è stata raggiunta da un provvedimento restrittivo che imponeva l’espiazione di una pena residua di un anno, tre mesi e quattro giorni di reclusione. Questo provvedimento è conseguenza di una condanna per rapina aggravata in concorso, reato che risale all’agosto 2023.
L’azione dei militari è stata rapida e mirata: dopo aver individuato la donna nel centro cittadino, hanno provveduto al fermo e alle procedure burocratiche necessarie per la custodia cautelare. L’arrestata non ha opposto resistenza e ha seguito le istruzioni delle forze dell’ordine durante l’accompagnamento.
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Reato contestato e contesto del procedimento penale
La rapina aggravata in concorso di cui la donna è stata riconosciuta colpevole fa parte di una vicenda giudiziaria proseguita fino al 2025 con l’emissione dell’ordine di carcerazione. Il reato si è consumato in agosto 2023, con modalità che hanno richiesto l’intervento degli inquirenti locali e delle autorità giudiziarie. La condivisione della responsabilità con altri complici ha fatto scattare la qualificazione aggravata dell’illecito penale, che ha influenzato la durata complessiva della pena detentiva.
La Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma ha monitorato l’iter processuale con attenzione, arrivando a definire la pena da eseguire e a disporre l’esecuzione in tempi recenti. Il caso dimostra un lavoro coordinato tra diverse sezioni giudiziarie e le Forze dell’ordine sul territorio del Lazio.
Destinazione e condizioni dopo l’arresto
Dopo i controlli e le verifiche di rito, la donna è stata trasferita e associata alla Casa circondariale femminile “Rebibbia”, situata a Roma. La struttura è destinata all’esecuzione di pene detentive per donne e prevede standard di sicurezza riconosciuti a livello nazionale. La detenuta si trova ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha richiesto la sua custodia in carcere.
La scelta di “Rebibbia” riflette anche le necessità di tutela nell’ambito dell’ordinamento penitenziario femminile. L’esperienza penale della colombiana nel capoluogo pontino si interrompe dunque con il trasferimento nel centro di detenzione romano, dove resterà fino al completamento della pena stabilita dalla sentenza.