Una donna è stata fermata oggi a Jesi dopo che la sua condanna per una rapina commessa nel 2018 è diventata definitiva. La vicenda risale a marzo di quell’anno, quando insieme a un complice, armata di taglierino e una pistola probabilmente giocattolo, aveva fatto irruzione in un ufficio postale di via Lorenzoni a Macerata.
Il fatto di cronaca: la rapina in via lorenzoni a macerata
Nel marzo 2018, due persone avevano preso di mira un ufficio postale situato in via Lorenzoni. La donna, che oggi è stata arrestata, aveva minacciato un’anziana signora con un taglierino, suscitando paura tra i presenti e mettendo a rischio l’incolumità della vittima. L’arma da fuoco usata, secondo quanto accertato, sembrerebbe essere un’arma giocattolo, ma la minaccia è stata comunque presa sul serio. A quel momento le forze dell’ordine erano intervenute per individuare i responsabili, ma la donna era rimasta latitante fino a oggi. L’episodio ha lasciato un segno nella comunità locale, spingendo attenzione a sicurezza e prevenzione nelle zone pubbliche.
L’arresto a jesi e la condanna definitiva
Oggi i carabinieri di Jesi hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti della donna, una 35enne originaria di San Severino Marche ma residente da tempo a Jesi. Le accuse a suo carico riguardano il concorso in rapina aggravata e lesioni personali. La condanna definitiva, arrivata dopo un iter giudiziario durato diversi anni, impone una pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione. La donna è stata rintracciata nella sua abitazione e portata in arresto, senza opporre resistenza. Gli investigatori hanno confermato che il procedimento è stato chiuso con sentenza definitiva e per questo è scattata la custodia cautelare.
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Il trasferimento nel carcere femminile di pesaro
Dopo l’arresto, la donna è stata accompagnata dai militari all’interno della casa circondariale femminile di Pesaro. In questa struttura dovrà scontare la pena residua stabilita dal tribunale. Il carcere di Pesaro ospita detenute con varie tipologie di condanna e garantisce accoglienza e sorveglianza secondo le norme vigenti. Il trasferimento si è svolto secondo le procedure standard, senza particolari problemi o disordini. La decisione di collocarla qui riflette la vicinanza geografica e la possibilità di un monitoraggio adeguato da parte delle autorità giudiziarie e penitenziarie nelle Marche.
Un caso chiuso dopo quasi sette anni
L’arresto segna la conclusione di una vicenda giudiziaria avviata quasi sette anni fa e ha messo fine alla latitanza di una persona coinvolta in un reato che aveva destato scalpore nella zona di Macerata. Le autorità locali continuano a monitorare situazioni simili per garantire la sicurezza nei luoghi pubblici e tutelare i cittadini.