apre "arcana: il leone del nuovo orizzonte" la mostra di andrea da montefeltro nel castello della porta a frontone (pesaro urbino)

apre “arcana: il leone del nuovo orizzonte” la mostra di andrea da montefeltro nel castello della porta a frontone (pesaro urbino)

a frontone nelle marche il castello della porta ospita la mostra arcana dedicata allo scultore andrea da montefeltro, unendo arte contemporanea, filosofia e archeologia in un percorso tra simbolismo e rinascimento neoplatonico
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La mostra "Arcana: il Leone del Nuovo Orizzonte" a Frontone unisce arte contemporanea, filosofia e archeologia attraverso le sculture simboliche di Andrea da Montefeltro, valorizzando il legame tra tradizione rinascimentale e innovazione nel suggestivo Castello della Porta. - Gaeta.it

Nel cuore delle Marche, il piccolo borgo di Frontone, in provincia di Pesaro Urbino, ospita una nuova iniziativa artistica che unisce archeologia, filosofia e arte contemporanea. Dal 7 giugno e fino a settembre, il Castello della Porta apre le sue sale alla mostra “Arcana: il Leone del Nuovo Orizzonte“, dedicata allo scultore Andrea da Montefeltro. L’evento richiama l’attenzione su un artista insignito del Premio mondiale della pace nell’arte conferito dall’Onu, sottolineando un legame vivo tra tradizione e innovazione nel contesto culturale marchigiano.

Il castello della porta: un luogo ricco di storia per un evento d’arte contemporanea

Il Castello della Porta si affaccia sul crinale appenninico e domina la vallata circostante. Edificato secoli fa come presidio militare, oggi rappresenta uno spazio ideale per mostre che intrecciano passato e attività culturale contemporanea. La scelta di questo sito per ospitare “Arcana” non è casuale: il castello conserva un’atmosfera di segreto e protezione, perfetta per una mostra che investiga le connessioni tra arte, simbolismo e conoscenze esoteriche.

Le sale si trasformano in un percorso sensoriale e mentale dove il visitatore si confronta con le opere di Andrea da Montefeltro. L’architettura del castello, con mura spesse e ambienti raccolti, funge da cornice adatta per valorizzare sculture che giocano su spazi e luci, facendo emergere dettagli meccanici e forme geometriche complesse. Si tratta di un invito a vivere l’arte non solo come oggetto estetico ma come esperienza immersiva.

Andrea da montefeltro e l’alchimia della scultura tra meccanica e simbolismo

Andrea da Montefeltro si presenta come uno scultore che lavora sulla pietra con una sensibilità particolare, quasi da alchimista. Le sue opere affrontano temi legati al tempo, alla meccanica e ai territori impalpabili dello spirito. In mostra emergono figure enigmatiche, che evocano strumenti celesti e architetture organiche, combinando riferimenti alla geometria sacra, alla cultura rinascimentale e a un’estetica che richiama lo steampunk.

Le sculture parlano una lingua complessa, fatta di simboli e meccanismi nascosti, invitano lo spettatore a interpretare ogni dettaglio come un segreto da svelare. L’artista si inserisce nel solco della tradizione neoplatonica, sposando il rigore matematico con la poesia visiva. Accanto all’aspetto materiale, ogni pezzo di Montefeltro invita a riflettere sulla relazione tra corpo, anima e universo, come se la materia potesse diventare veicolo di un messaggio spirituale più ampio.

Un percorso curatoriale che attinge a leonardo da vinci e al rinascimento neoplatonico

La direzione artistica della mostra è affidata ad Annalisa Di Maria, studiosa riconosciuta per i suoi approfondimenti su Leonardo da Vinci e il pensiero neoplatonico nel Rinascimento. Il suo approccio ha selezionato opere capaci di dialogare con quel momento storico e intellettuale, enfatizzando la continuità tra ricerca artistica e riflessione filosofica.

La narrazione curatoriale si sviluppa tra le opere come un filo che lega passato e presente. Le sculture vengono messe in relazione con idee di geometria, cosmologia e simbolismo, proprio come faceva Leonardo nelle sue opere e nei suoi studi scientifici. Questo inserimento nel contesto rinascimentale rende la mostra un’occasione per osservare l’arte contemporanea attraverso una lente culturale definita e per scoprire connessioni nascoste tra temi antichi e pratiche moderne.

Il sostegno istituzionale e il valore culturale della mostra a frontone

L’evento si tiene grazie al contributo del Comune di Frontone e di Opera Coop, con il patrocinio di organizzazioni locali come Provincia, Pro Loco, Unpli, e realtà nazionali come il Club per l’Unesco di Firenze e Enit. Il borgo di Frontone, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, rappresenta una cornice di valore turistico e culturale, pronta ad accogliere visitatori interessati non solo all’arte ma anche alla scoperta del territorio.

La mostra è più di un’esposizione: è un progetto culturale che rafforza l’identità della zona, valorizzando risorse storiche e artistiche. L’interazione tra scultura contemporanea e ambiente storico propone un modello di fruizione che si rivolge a un pubblico variegato, dagli studiosi agli appassionati d’arte, fino ai viaggiatori curiosi di conoscenze profonde e simbolismi antichi.

Un invito a esplorare il legame tra arte, scienza ed esoterismo nelle marche

Entrare nel Castello della Porta tra giugno e settembre significa affrontare un viaggio inedito tra scultura, filosofia e formazione intellettuale che si nasconde dietro forme apparentemente enigmatiche. L’esperienza porta a un confronto diretto con opere che sfidano la percezione ordinaria, facendo emergere riferimenti a conoscenze esoteriche e a strutture meccaniche concepite come metafore di un universo complesso.

La mostra propone l’arte come un linguaggio universale, capace di attraversare epoche e discipline diverse. Andrea da Montefeltro, con la sua ricerca, amplia lo spettro visivo dello spettatore, invitandolo a considerare la scultura non solo come elemento materiale ma come veicolo di significati nascosti e di un dialogo senza tempo tra uomo e cosmos. In questo modo, arcana si inserisce nel panorama culturale marchigiano con una voce originale e affascinante.

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