La recente approvazione parlamentare ha definito un nuovo assetto per la gestione del traforo del Gran Sasso, opera fondamentale per la viabilità in Abruzzo e nel sistema nazionale. L’intervento normativo punta a unificare le competenze relative alla manutenzione e messa in sicurezza del traforo sotto un’unica autorità, con l’obiettivo di rendere più efficaci le operazioni e ridurre tempi e costi. Questo aggiornamento arriva dopo anni di attesa da parte delle comunità locali, e si colloca nel contesto degli investimenti infrastrutturali nazionali compatibili con le direttive europee.
Nuova gestione unificata per il traforo del gran sasso
Il cuore della norma riguarda il passaggio delle funzioni legate al traforo del Gran Sasso dal commissario straordinario precedente a quello già designato per le autostrade A24 e A25. Grazie a questo cambiamento, la supervisione di sicurezza si svolgerà sotto una regia unica. Questa ristrutturazione amministrativa assicura una migliore coordinazione tra gli interventi, evitando sovrapposizioni di competenze e dispersioni di responsabilità.
Dopo la modifica introdotta all’articolo 3-bis del decreto-legge 73/2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riceverà il compito di identificare e assegnare le risorse disponibili per il traforo. Questo processo garantirà continuità nelle attività di manutenzione e potenziamento infrastrutturale, permettendo di evitare ritardi causati da gestione frammentata. La presenza di un unico commissario facilita decisioni rapide e chiare, migliorando così la sicurezza per milioni di utenti che transitano ogni anno.
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Effetti attesi sull’abruzzo e sul sistema viario nazionale
La maggiore efficienza prevista dal nuovo assetto influirà direttamente sulla vita dei cittadini abruzzesi. Il traforo del Gran Sasso è una via essenziale per gli spostamenti nella regione e connette zone importanti del territorio. Il consolidamento della gestione dovrebbe ridurre i tempi tecnici legati ai lavori di manutenzione, diminuendo anche i costi per le casse pubbliche.
L’azione parlamentare si innesta negli investimenti più ampi destinati alle infrastrutture nazionali. Questi interventi sono allineati con gli obiettivi di sicurezza e modernizzazione definiti a livello europeo, favorendo quindi una rete di trasporti più affidabile e moderna. Per un territorio come quello abruzzese, che spesso ha risentito di criticità infrastrutturali, l’approvazione di questo emendamento è una risposta concreta alle necessità di ammodernamento.
Motivazioni politiche e risoluzioni della sovrapposizione istituzionale
A livello politico, il cambiamento supera una situazione problematica emersa durante il governo giallorosso, quando la figura del commissario nominata per l’autostrada ha creato confusione, applicando una competenza che si sovrapponeva a quella di un altro commissario già attivo sul traforo. La presenza di due commissari diversi complicava la gestione delle opere e rallentava i lavori necessari.
L’emendamento risolve questo nodo assegnando chiaramente le responsabilità al commissario per la sicurezza di A24 e A25. Questa soluzione nasce dalla concertazione tra il governo Meloni e la giunta regionale di Marco Marsilio, che hanno portato avanti un confronto per garantire risposte concrete all’Abruzzo, evitando ulteriori ritardi.
Il deputato Guerino Testa di Fratelli d’Italia ha sottolineato come l’accordo rappresenti un passo fondamentale, ringraziando i colleghi parlamentari per il sostegno all’emendamento. La norma, infatti, mette ordine in un quadro amministrativo troppo frammentato e offre prospettive più chiare per gli interventi futuri sulla viabilità.