Il dibattito sulla riorganizzazione della reumatologia in Italia si fa sempre più acceso. In occasione della Giornata mondiale del malato reumatico, l’Anmar, Associazione nazionale malati reumatici, insieme all’Osservatorio Capire, ha sottolineato l’urgenza di approvare il ddl 946. Grazie a questa legge, si potrebbero garantire risposte significative alle necessità socio-sanitarie di oltre 734mila pazienti affetti da forme gravi di malattie reumatologiche nel nostro Paese. Durante un convegno tenutosi a Roma, vari rappresentanti dei pazienti, esperti del settore e istituzioni hanno espresso il loro sostegno a questa iniziativa legislativa.
La situazione attuale delle malattie reumatologiche in Italia
Silvia Tonolo, presidente dell’Anmar, ha evidenziato come il Disegno di legge presentato a marzo rappresenti un’opportunità importante. Negli ultimi tempi, infatti, sono stati identificati notevoli deficit nell’assistenza a chi vive con malattie reumatiche. “Da tempo denunciamo carenze strutturali e soprattutto la mancanza di integrazione tra ospedale e territorio,” ha dichiarato Tonolo. Il problema è particolarmente acuto per patologie come l’artrite reumatoide, la fibromialgia e il lupus sistemico, e la pandemia ha amplificato queste criticità senza, però, trovare soluzioni concrete.
L’avvocato Patrizia Comite, responsabile legale dell’Osservatorio Capire, ha ricordato che la mozione sull’assistenza reumatologica, approvata nel marzo 2022, prevedeva la creazione di Tavoli di lavoro regionali con la partecipazione dei pazienti. Attualmente, questi Tavoli sono stati istituiti solo in Umbria, Toscana e Veneto, con la Campania che dovrebbe seguirne l’esempio a breve. “I Tavoli regionali sono fondamentali per trovare soluzioni concrete e permettere ai pazienti di esercitare i propri diritti,” ha affermato, sottolineando l’importanza dell’accesso alle terapie innovative e ai farmaci del prontuario dell’Agenzia italiana del farmaco.
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L’importanza della continuità nella cura delle malattie reumatologiche
Le malattie reumatologiche hanno un decorso cronico che varia da paziente a paziente, ha spiegato Mauro Galeazzi, responsabile scientifico dell’Osservatorio Capire. Ogni paziente necessita di un piano di cura che assicuri continuità e accessibilità alle prestazioni sanitarie. “È essenziale sviluppare percorsi diagnostici e terapeutici assistenziali che tengano conto delle ultime evidenze scientifiche,” ha aggiunto. Le Reti reumatologiche regionali sono cruciali per ottimizzare le risorse e garantire assistenza su tutto il territorio.
Tuttavia, anche in questo caso le Reti non sono uniformemente distribuite in Italia, con molte di esse solo progettate senza essere attivate. Tonolo ha quindi ribadito l’importanza di andare avanti con l’implementazione dei punti stabiliti dalla mozione di marzo 2022 e dell’approvazione del ddl 946, il quale potrebbe veramente cambiare le vite di milioni di italiani.
Riconoscere l’impatto delle malattie reumatologiche
Le malattie reumatologiche colpiscono più di 5,4 milioni di persone in Italia. Gian Domenico Sebastiani, presidente della Società italiana di reumatologia, ha fatto notare che nonostante le buone terapie disponibili, ci sono ancora ritardi notevoli nella diagnosi. “A volte passano anche 9 anni prima che una malattia venga formalmente riconosciuta,” ha spiegato. Questi ritardi complicano il trattamento e il recupero dei pazienti, rendendo cruciale una maggiore attenzione da parte del personale medico e della popolazione.
Claudia Pietropoli, membro del Consiglio di presidenza di Federfarma nazionale, ha sottolineato il ruolo fondamentale che i farmacisti possono avere nel promuovere diagnosi precoci per malattie reumatologiche, invitando le persone a non ignorare sintomi come il mal di schiena persistente. In Veneto, grazie a progetti pilota, sono stati ottenuti risultati significativi per aumentare la consapevolezza della popolazione. La comunità sanitaria si dimostra sempre più alert anche per quanto riguarda le vaccinazioni, visto l’aumento dei contagi da Covid-19.
Il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, ha rimarcato l’importanza di proteggere le persone fragili, esortando pazienti e caregiver a mantenere aggiornate le coperture vaccinali. “Vista la difficile stagione influenzale che ci attende, è fondamentale non abbassare la guardia,” ha concluso.
Questo momento rappresenta un’occasione decisiva per garantire ai pazienti reumatici in Italia le risposte e le cure necessarie. L’attenzione e il lavoro congiunto della comunità medica e delle istituzioni sono ora più che mai indispensabili.