Appello per la salvaguardia dei cinema: regista e produttori sostengono la causa in Lazio

Appello per la salvaguardia dei cinema: regista e produttori sostengono la causa in Lazio

Professionisti del cinema italiano si uniscono per opporsi a una legge regionale che minaccia le sale storiche, chiedendo misure di protezione e sostenendo l’importanza della cultura nel paese.
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Appello per la salvaguardia dei cinema: regista e produttori sostengono la causa in Lazio - Gaeta.it

L’argomento dei cinema in difficoltà tocca un nervo scoperto nel panorama culturale italiano. Con la proposta di legge regionale che prevede la trasformazione di sale cinematografiche non più in attività, molte figure di spicco del settore si sono unite per opporsi a questo provvedimento. Lo sceneggiatore e regista romano, che ha recentemente firmato un appello in difesa dei cinema, è solo uno dei tanti che sottolineano l’importanza di preservare questi luoghi per il bene della cultura collettiva.

Le adesioni all’iniziativa: un fronte unito contro la legge

L’appello per salvare i cinema ha colto l’attenzione di centinaia di professionisti del settore audiovisivo, inclusi nomi noti della scena nazionale e internazionale. Tra questi spicca il produttore Pietro Valsecchi, fondatore della Taodue, che ha formulato una proposta al presidente della Regione, Francesco Rocca. Valsecchi ha sottolineato la necessità di elevare a 30 anni il periodo di inattività prima di consentire ogni possibile riconversione. Questa proposta mira a evitare che cinema storici vengano dismessi senza adeguate valutazioni.

In aggiunta, Valsecchi ha rivolto un invito diretto al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, inteso a considerare l’adozione di misure di protezione giuridica per queste sale. Secondo giuristi, ciò garantirebbe una tutela più forte contro il cambio di destinazione d’uso. Neanche a dirlo, la situazione ha innescato un dibattito vibrante, e ci sono già progetti di cordate locali pronte a subentrare nella gestione delle sale proposte all’asta, come l’Adriano di Piazza Cavour.

L’esperienza personale di Milani e il ruolo della cultura

L’iniziativa ha trovato voce nel regista Milani, che ha motivato la sua adesione all’appello con il suo essere non solo cineasta, ma anche spettatore. “Credo che cinema, teatri, librerie e altri luoghi di cultura debbano essere protetti, oltre qualsiasi considerazione economica” ha affermato Milani. Per lui, l’obiettivo è quello di garantire il funzionamento delle sale non solo nella sua città, ma in tutto il paese.

Milani ha anche parlato dell’incontro già programmato con il presidente Rocca, suggerendo che il movimento ha iniziato a generare un cambiamento positivo. Ha enfatizzato l’importanza della pianificazione strategica in ciò che si comunica, esprimendo la necessità di agire in modo diretto per la tutela della cultura.

Ispirazione dal cinema America: un modello di rinascita

Riflettendo su come riqualificare luoghi abbandonati, Milani ha portato l’esempio del cinema America, un tempo in stato di abbandono. Oggi, grazie all’impegno di un gruppo di giovani, è stato trasformato in un punto di riferimento culturale. “Non saranno tutti miracoli, ma se riusciamo a riaprire anche solo alcune di queste sale, stiamo già facendo un passo in avanti” ha osservato.

Riguardo alla sostenibilità futura delle sale, Milani ha sottolineato che i dati stanno cambiando: durante il periodo natalizio, la frequentazione del cinema ha finalmente raggiunto i livelli pre-pandemia. Questo rappresenta un segnale positivo, ma non basta. Secondo il regista, gli investimenti nella cultura non possono essere influenzati esclusivamente da considerazioni economiche. “Settori come l’istruzione, la salute e la cultura ci devono trovare uniti nella difesa”, ha affermato, richiamando l’attenzione sull’importanza dell’aggregazione sociale, che è un tema cruciale ai nostri giorni.

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