Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli in Europa, fa registrare i primi segnali di ripresa nel 2024 dopo un 2023 segnato da eventi climatici estremi e difficoltà di mercato. I dati approvati dall’assemblea dei soci mostrano una crescita significativa dei conferimenti e un aumento del fatturato consolidato. Questa fase offre nuovi margini per consolidare l’attività, ma resta alta la sfida di adattarsi a condizioni impreviste e a problemi fitosanitari.
L’andamento produttivo nel 2024 dopo l’annus horribilis del 2023
Il 2023 aveva messo a dura prova il sistema produttivo di Apo Conerpo. Alluvioni, gelate e una riduzione drastica dei conferimenti avevano creato il minimo storico per l’organizzazione. Nel corso del 2024 però si è registrato un recupero consistente. I conferimenti complessivi sono aumentati del 34% rispetto all’anno precedente, riportandosi addirittura oltre i livelli del 2018, anno preso come riferimento per una situazione “normale” pre crisi climatica e fitosanitaria.
Riprese per frutta e ortaggi
Il settore del prodotto fresco ha segnato una ripresa netta, con un +65% nel comparto frutta e +23% per gli ortaggi. Particolarmente evidenti sono i balzi nelle produzioni di pere e ciliegie, che hanno registrato incrementi rispettivamente del 140% e 160%. Albicocche, pesche, nettarine e kiwi hanno anch’essi mostrato recuperi importanti, a dimostrazione che l’effetto delle calamità del 2023 è stato parzialmente superato. Questi numeri, evidenzia il presidente Davide Vernocchi, “restituiscono una base di partenza su cui costruire strategie di sviluppo e protezione delle aziende agricole associate.”
Leggi anche:
Crescita del fatturato e rafforzamento finanziario del gruppo
Parallelamente all’aumento dei conferimenti, il gruppo ha fatto registrare un fatturato consolidato superiore a 489 milioni di euro, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. La crescita in volume è stata del 12,6%, favorita soprattutto dall’andamento positivo del comparto orticolo e del pomodoro da industria. Un dato che testimonia anche l’attività commerciale delle business unit interne come Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco, che hanno mantenuto risultati stabili nonostante la riduzione della disponibilità economica tra i consumatori.
Solidità finanziaria e investimenti
Sul fronte patrimoniale, il direttore generale Daniele Maria Ghezzi ha sottolineato come il gruppo abbia mantenuto oltre il 75% delle proprie risorse investite all’interno del sistema, nelle filiali e nelle cooperative socie. La restante parte è destinata a partecipazioni allineate alla missione del gruppo stesso. Questo livello di patrimonializzazione è visto come garanzia di continuità e solidità in un contesto di mercato sempre più complesso, permettendo di affiancare i produttori nel mantenere la redditività e la crescita delle loro aziende.
Filiere resilienti ma sfide fitosanitarie e climatiche ancora aperte
Nonostante i segnali di ripresa, il contesto rimane complicato. La diffusione di fitopatie aggressive come maculatura bruna, sharka, batteriosi del kiwi e glomerella, unitamente alla pressione della cimice asiatica, crea un’area di rischio elevata per le produzioni ortofrutticole. Gran parte degli agrofarmaci disponibili è sottoposta a restrizioni crescenti, limitando le possibilità di difesa.
Contestualmente si aggiungono i costi in aumento per energia, logistica e materiali, e le richieste stringenti della distribuzione riguardo i limiti sui residui chimici, fattori che pesano sulle aziende agricole europee. In questo quadro, come evidenzia Vernocchi, “permettere una produzione continua richiede strumenti di difesa attiva, selezione varietale adeguata e un modello di gestione orientato all’insieme della filiera.”
Investimenti in protezione e ricerca per sostenere le aziende agricole
Il gruppo ha messo in campo soluzioni concrete per fronteggiare i rischi. Lo scorso anno è stato rifinanziato il fondo di mutualizzazione CMC 2020 con oltre un milione di euro, per coprire i danni provocati dalla cimice asiatica. La collaborazione con la Regione Emilia-Romagna ha portato all’installazione di sistemi di difesa attiva, strumenti essenziali per la protezione delle coltivazioni sul territorio.
La ricerca resta la leva chiave per affrontare le sfide in atto: entro il 2029 sono previsti investimenti superiori ai 10 milioni di euro attraverso l’Associazione Organizzazioni di Produttori F.In.A.F, con progetti dedicati alla difesa integrata, alla sostenibilità ambientale, al contenimento degli effetti climatici e all’innovazione varietale. Questi sforzi interessano tutte le filiere ortofrutticole del sistema Apo Conerpo, con l’obiettivo di fornire agli agricoltori strumenti e conoscenze in grado di migliorare la tenuta economica e ambientale delle aziende.