Una casa di riposo vicino al Santuario di Divino Amore a Castel di Leva ha avviato un progetto rivolto agli anziani senza fissa dimora ospitati nella struttura. L’iniziativa, parte del servizio sociale “Stazione di Posta”, propone laboratori di pizzica e danze popolari del sud Italia per favorire l’inclusione e migliorare la qualità di vita degli ospiti.
Un laboratorio per riaccendere il ritmo vitale degli anziani senzatetto
La casa di riposo situata nella zona del Divino Amore ha accolto da qualche mese un gruppo di anziani senza fissa dimora provenienti dalla casa di accoglienza Santa Giacinta. Per loro è stato avviato un percorso di animazione che prevede lezioni di ballo tradizionale, con particolare attenzione alla pizzica, danza popolare salentina. Gli strumenti come il tamburello hanno riempito i corridoi della struttura, risvegliando un’atmosfera di festa e partecipazione.
Il progetto, chiamato “Ritmo vitale”, ha preso il via da poco e accompagnerà gli anziani nel corso dei prossimi mesi. L’obiettivo è quello di fornire un’opportunità concreta per stimolare la socializzazione e rompere la monotonia delle giornate. La zona in cui si trova la casa è isolata, fattore che limita la vita sociale degli ospiti. L’attività di ballo permette di creare momenti di condivisione e di espressione personale, favorendo il senso di appartenenza.
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Caritas Roma, coinvolta nell’organizzazione, sottolinea come l’iniziativa spinga gli anziani a “mettersi in gioco, recuperando un proprio ritmo interiore e rafforzando i legami con gli altri partecipanti.” Questo tipo di attività rappresenta un modo per dare valore alle capacità residue e contrastare la solitudine, spesso pesante in contesti di marginalità.
La maestra francesca trenta e il valore del ballo popolare
A dirigere le lezioni di danza è Francesca Trenta, riconosciuta per la sua esperienza e passione per le danze tradizionali. È presidente del gruppo “Passi della Tradizione” e guida il corpo di ballo popolare presso l’auditorium Parco della Musica Ennio Morricone a Roma. La sua presenza garantisce un approccio tecnico e rispettoso delle radici culturali della pizzica e delle danze del sud Italia.
Francesca Trenta accompagna i partecipanti con pazienza e attenzione, adattando i passi e i tempi alle capacità degli anziani. La lezione non si limita all’aspetto fisico ma punta a coinvolgere emotivamente i ballerini, stimolando ricordi e sensazioni legate alle tradizioni popolari.
Le danze a ritmo di tamburello, strumento simbolo di molte feste popolari, creano un legame diretto con la cultura e la comunità di origine della pizzica. Questi momenti diventano un’occasione per conservare e tramandare un patrimonio culturale, offrendo allo stesso tempo un modo concreto per migliorare la salute psicofisica degli anziani. La musica e il movimento agiscono come strumenti per superare isolamento e disagio.
Il progetto stazione di posta e il sostegno alle persone senza fissa dimora
L’iniziativa “Ritmo vitale” si inserisce nel contesto del servizio “Stazione di Posta”, dedicato al supporto e all’animazione sociale per persone senza dimora a Roma. Questo progetto vede la collaborazione tra Caritas, la cooperativa Roma Solidarietà e il Dipartimento Politiche sociali e Salute di Roma Capitale. Mira a offrire interventi integrati per migliorare le condizioni di vita, promuovere la partecipazione e favorire il reinserimento nella società.
“Stazione di Posta” propone diverse attività, dal sostegno abitativo alla formazione, passando per momenti ricreativi come quello del ballo. L’obiettivo è alleggerire la quotidianità spesso segnata da difficoltà, creando occasioni di socialità e benessere.
Caritas evidenzia l’importanza del tamburello che scandisce un ritmo energizzante, capace di risvegliare emozioni e favorire l’espressione corporea. “La musica diventa così un canale terapeutico che libera ciò che resta nascosto dentro ciascuno, trasformandolo in movimento e libertà.”
Questa esperienza dimostra come interventi semplici e radicati nella cultura locale possano offrire un sollievo concreto a chi vive in condizioni precarie. La casa di riposo Divino Amore si conferma un punto di riferimento per promuovere dignità e partecipazione, attraverso l’arte e la condivisione.