Antonio Ricci e Renzo Piano: lezione al Politecnico di Milano sulla creatività e la passione

Antonio Ricci e Renzo Piano: lezione al Politecnico di Milano sulla creatività e la passione

Antonio Ricci, ospite al Politecnico di Milano, ha condiviso la sua visione sulla creatività e l’importanza di un’informazione corretta, invitando a sfidare le convenzioni con passione e divertimento.
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Antonio Ricci e Renzo Piano: lezione al Politecnico di Milano sulla creatività e la passione - Gaeta.it

Antonio Ricci, noto autore e ideatore di programmi televisivi, ha avuto l’opportunità di parlare al Politecnico di Milano durante un evento organizzato all’interno del ‘Laboratorio Arte del Costruire’, ospitato dalla ‘Fondazione Renzo Piano’. Questa lezione è stata un momento significativo non solo per gli studenti, ma anche per tutti gli appassionati di creatività e innovazione. Ricci ha condiviso le sue esperienze e riflessioni sul mondo della televisione, dell’architettura e della cultura, invitando i partecipanti a riflettere sulla necessità di affrontare le sfide con un approccio ludico e appassionato.

La sfida alla gravità: creatività senza limiti

Antonio Ricci ha esordito parlando della sua capacità di sfidare le convenzioni. “Renzo sfida la gravità e anche io ho sfidato la gravità delle persone. Se una cosa non è possibile, io cerco di farla”, ha commentato Ricci, evidenziando il suo approccio audace alle idee e ai progetti. Ha fatto riferimento ai suoi successi con Striscia la Notizia, un programma che inizialmente suscitò scetticismo. “Su Striscia nessuno ci credeva, ma io sapevo che poteva funzionare”, ha affermato, esprimendo la convinzione che, a volte, è necessario rischiare per ottenere risultati significativi.

Ricci ha messo in risalto l’importanza di divertirsi nel lavoro, un messaggio forte rivolto agli studenti presenti nella sala. La sua affermazione che “non c’è lavoro più schifoso di quello che fai senza divertimento e passione” raccoglie l’essenza di una carriera dedicata alla creatività. Secondo Ricci, la passione non è solo una motivazione personale, ma qualcosa che deve essere condiviso con gli altri, un aspetto fondamentale per vivere appieno l’esperienza lavorativa.

L’anti-retorica nella cultura: un approccio pragmatico

L’argomento della lezione si è spostato sulla figura di Renzo Piano, descritto da Ricci come un “sconfinatore putiniano”. Questa espressione, sebbene provocatoria, rappresenta la capacità di Piano di insegnare senza apparire didattico e di trattare la cultura in modo non convenzionale. Ricci ha dichiarato che “la cultura è essere bastardi, non è la purezza”, rimarcando l’idea che l’arte e l’architettura devono sfuggire agli schemi rigidi per esprimere la complessità della realtà.

Secondo Ricci, le professioni creative richiedono un approccio critico, evitando di cadere nelle mani di ideologismi estremi. Ha paragonato l’architettura a un processo che non può essere gestito da “fondamentalisti”, suggerendo che la creatività vera non dovrebbe mai essere rigida o dogmatica. Ha anche scherzato dicendo: “per certi monumenti vorrei avere un telecomando, come per la tv: faccio clic e cambio il monumento”, evidenziando la frustrazione verso opere che, secondo lui, non rispettano il buon senso.

La battaglia contro la cattiva informazione

Ricci ha concluso il suo discorso affrontando un tema scottante: l’importanza di una corretta informazione nel mondo mediatico. Ha affermato che la sua reputazione è stata costruita con dedizione, lontano da conflitti e controversie, affermando di aver affrontato 400 cause legali senza mai perderne una. “Se non c’è un’informazione corretta, crollerà tutto”, ha sottolineato con fermezza, segnalando quanto sia cruciale combattere contro la cattiva informazione e l’ipocrisia.

Nonostante riconosca che combattere contro certe ingiustizie possa sembrare, a volte, come una “guerra persa”, Ricci è convinto che la battaglia debba essere condotta. La responsabilità di informare con verità e coerenza, secondo il suo punto di vista, è un compito imprescindibile per ogni professionista del settore, che deve sempre tenere a mente l’impatto delle proprie parole e azioni.

L’incontro con Antonio Ricci al Politecnico di Milano ha quindi offerto spunti di riflessione che vanno oltre la creatività individuale, invitando tutti a un impegno collettivo per un’informazione più responsabile e una cultura più aperta e inclusiva.

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