Nel contesto socio-politico odierno, segnato da crescenti tensioni e restrizioni sulla libertà di esprimere certi valori, un gruppo di associazioni studentesche delle Marche ha deciso di ribadire il proprio impegno antifascista. Le mobilitazioni si inseriscono in una provincia, quella di Ascoli Piceno, scossa recentemente da episodi che hanno messo in risalto un ritorno di simboli nostalgici del passato nazifascista. L’appuntamento pubblico, previsto per il 3 maggio, vuole essere una reazione netta a questi segnali di intolleranza.
La vicenda di lorenza roiati e il clima di intimidazione ad ascoli piceno
Il punto di partenza della mobilitazione è stata l’identificazione di Lorenza Roiati, titolare di “L’Assalto ai Forni” ad Ascoli Piceno, avvenuta dopo che era stato affisso uno striscione con chiari riferimenti antifascisti durante le celebrazioni del 25 aprile. Questo gesto, inteso a ricordare i principi fondativi della Repubblica italiana sulla base dell’antifascismo, ha generato una reazione immediata da parte dei gruppi di estrema destra della città .
In seguito all’episodio infatti, nella stessa area urbana sono comparsi striscioni con slogan inneggianti al nazifascismo, segnalati dalle associazioni studentesche come prova evidente di un clima di intimidazione e di ripresa di ideologie che la storia italiana dovrebbe aver definitivamente condannato. La vicenda testimonia una tensione palpabile che coinvolge i cittadini, in particolare i giovani, spingendoli a organizzare forme visibili di protesta e memoria.
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La risposta degli studenti e il ruolo dei luoghi di formazione culturale
Le associazioni studentesche Rete degli Studenti Medi Marche, Collettivo Metropolis, Gulliver-UdU Ancona, Officina Universitaria, UdU Urbino e ADI si sono unite in un appello sostanziale, dichiarando la propria adesione alla manifestazione organizzata dal collettivo “Caciara” di Ascoli Piceno. Questi gruppi ribadiscono la necessità di combattere le derive fasciste che sembrerebbero insinuarsi nella società , mettendo in guardia contro una crescente normalizzazione di simboli e azioni vicine al nazifascismo.
Nel loro comunicato si evidenzia la contraddizione davanti a quanto avvenuto a Milano, dove oltre duemila persone hanno liberamente manifestato con il saluto romano nei pressi di una commemorazione, senza che vi fossero interventi delle autorità . Gli studenti denunciano come in questo clima, invece di proteggere chi si schiera apertamente contro queste ideologie, si sia tentato di reprimere chi difende i valori antifascisti, valore riconosciuto dalla Costituzione stessa.
I luoghi della formazione sono indicati come spazi chiave dove si dovrebbero promuovere la memoria storica e il dibattito sull’antifascismo. Senza queste basi culturali e senza l’educazione alle radici democratiche, sostengono, diventa più difficile affrontare e respingere queste situazioni. Per questo motivo, insistono che tematiche legate alla resistenza e al ricordo debbano trovare spazio nei contesti educativi e nelle comunità studentesche.
La manifestazione del 3 maggio e le richieste delle associazioni studentesche
Gli aderenti alle associazioni studentesche indicano come momento centrale della mobilitazione la manifestazione del 3 maggio 2025, con ritrovo alle 14:45 in Porta Gemina e partenza dello spezzone studentesco da piazza Cecco d’Ascoli alle 15. L’iniziativa si propone di essere un segnale diretto contro il ritorno di slogan e simboli fascisti nella vita pubblica, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul valore dell’antifascismo.
Le richieste contenute nella mobilitazione riguardano, oltre al contrasto di atti e linguaggi gravemente lesivi della democrazia, anche la difesa dello spazio culturale ed educativo delle scuole e delle università . Questi ambienti infatti devono garantire un’istruzione libera dalle influenze e dai condizionamenti che possano distorcere la memoria storica e ridurre gli spazi di confronto democratico.
I promotori pongono quindi l’accento su un impegno collettivo, particolarmente a carico dei giovani, affinché la loro voce si faccia sentire in prima linea contro qualsiasi forma di nostalgia fascista o di repressione delle idee antifasciste. La scelta della mobilitazione pubblica, lontana dalla retorica ma ricca di registrazioni concrete di eventi recenti, rappresenta un primo passo per contrastare queste tendenze ed evitare che si diffondano ulteriormente nel territorio.