La polemica scoppiata a Trieste attorno al premio giornalistico dedicato ad amerigo grilz coinvolge associazioni, enti pubblici e forze politiche. L’anpi Cgil si è schierata apertamente contro l’iniziativa, denunciando presunte ombre sul passato di Grilz e chiedendo alle istituzioni di ritirare il sostegno. Al centro del dibattito c’è il ruolo della memoria storica e il significato di dedicare un riconoscimento a un personaggio controverso della gioventù italiana.
La posizione di anpi cgil e il richiamo delle origini antifasciste
La sezione di Trieste dell’anpi Cgil ha espresso un giudizio netto contro il premio dedicato ad amerigo grilz. Pierpaolo Brovedani, presidente locale dell’associazione, ha definito l’iniziativa una vera provocazione nei confronti della tradizione antifascista e democratica della città. La critica si è concentrata soprattutto sul ruolo della regione Friuli Venezia Giulia, che ha appoggiato l’evento almeno sul piano finanziario e istituzionale. Brovedani ha rilanciato un appello perché gli enti locali revocassero ogni forma di patrocinio e ha invitato l’ordine dei giornalisti a prendere le distanze, vista l’età prevista del premio destinato a giovani under 40.
Il motivo della contrarietà, ha spiegato Brovedani, affonda le radici nella conoscenza distorta o parziale riproposta dalla biografia ufficiale di amerigo grilz presente sul sito dell’iniziativa. Secondo il presidente dell’anpi Cgil triestina, quella narrazione risulterebbe edulcorata, tralasciando aspetti importanti della vicenda personale e politica di Grilz. L’appello ha raccolto adesioni da più parti politiche, evidenziando una contrapposizione netta sul valore storico e culturale che un premio simile può rappresentare nel contesto triestino.
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I punti critici sull’intitolazione a amerigo grilz
La contestazione si concentra principalmente sul passato di amerigo grilz. L’anpi Cgil sottolinea come sia contraddittorio premiare un giornalista che durante la giovinezza avrebbe fatto parte del Fronte della Gioventù, un’organizzazione legata a episodi di violenza politica e riferimenti a ideologie di estrema destra. Nel comunicato diffuso durante la conferenza stampa, l’associazione ha scritto che un premio con questo nome “non può trovare spazio in una comunità democratica”.
La posizione espressa fa emergere un conflitto tra diversi modi di interpretare la storia e il ricordo di figure pubbliche legate a periodi di tensione politica. Il richiamo esplicito della vicinanza di Grilz al Fronte della Gioventù serve a spiegare la percezione dell’evento come una scelta che rischia di legittimare un passato controverso. La polemica coinvolge anche la regione Friuli Venezia Giulia, che secondo l’anpi Cgil dovrebbe destinare risorse a iniziative culturali più condivise e che rispettino appieno i valori antifascisti sanciti dalla costituzione.
Reazioni politiche e adesioni all’appello per il ritiro del patrocinio
L’appello contro il premio amerigo grilz ha ottenuto la firma di diversi consiglieri regionali, comunali e circoscrizionali, indicando un vasto consenso sull’opposizione al riconoscimento. Proprio la partecipazione di esponenti politici di varia provenienza segnala la delicatezza del tema e il peso delle tensioni storiche che ancora pesano nel tessuto sociale di Trieste.
Tra i firmatari si rilevano rappresentanti di diverse forze politiche, unite dalla volontà comune di evitare che un evento di questo tipo possa assumere connotati di legittimazione di episodi legati a gruppi giovanili legati all’estremismo di destra. La mobilitazione pubblica ha portato a una conferenza stampa dell’anpi Cgil che ha illustrato le ragioni del dissenso e ha chiesto chiarezza e impegno da parte delle istituzioni.
Al centro del dibattito resta la figura di amerigo grilz, giornalista scomparso giovane e considerato da alcuni come un personaggio simbolo della storia recente, ma il cui passato politico continua a dividere l’opinione pubblica. La richiesta di sospendere o annullare l’intitolazione riflette un’esigenza di rispetto verso le valenze antifasciste della città, che vuole evitare derive simboliche troppo legate a gruppi o ideologie che nel passato hanno mostrato aperture pericolose.