Annullate le misure cautelari nella maxi frode carosello a Milano, la mafia e la camorra al centro dell’indagine

Annullate le misure cautelari nella maxi frode carosello a Milano, la mafia e la camorra al centro dell’indagine

Il Tribunale del Riesame di Milano annulla 43 misure cautelari legate a una maxi frode “carosello” sospettata di finanziare attività mafiose, complicando ulteriormente la situazione giudiziaria degli indagati.
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Annullate le misure cautelari nella maxi frode carosello a Milano, la mafia e la camorra al centro dell’indagine - Gaeta.it

Recentemente, il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato senza possibilità di rinvio un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari il novembre scorso, in seguito a richiesta della Procura Europea . Al centro di questa vicenda vi è una maxi frode conosciuta come “carosello”, presumibilmente architettata per sostenere finanziariamente attività riconducibili alla mafia e alla camorra. Dopo il provvedimento, che aveva portato all’emissione di ben 43 misure cautelari nei confronti di indagati, ora tutte le misure sono dichiarate nulle.

Le linee d’azione del Tribunale

L’ordinanza annullata si riferiva a 43 dei più di 150 indagati accusati di far parte di un’associazione per delinquere. Questa organizzazione si era dedicata alla realizzazione di frodi carosello e a una varietà di reati tributari, superando le centinaia di casi accertati. In particolare, il Tribunale ha dovuto considerare le obiezioni presentate dai legali degli imputati riguardo all’inutilizzabilità delle intercettazioni, che costituivano la base dell’impianto accusatorio.

L’operato della Procura Europea mirava a dimostrare come le attività di questa associazione non avessero soltanto impatto a livello locale, ma avessero ramificazioni estese anche in altri paesi europei, rendendo l’organizzazione capace di generare profitti considerevoli. Nel merito della questione, si stima che il frutto della frode raggiungesse la somma di 520 milioni di euro.

La ricostruzione dell’accusa

Secondo le indagini, alla base di tale raggiro vi sarebbe stata una rete di movimenti finanziari intricata, con il sospetto che parte dei guadagni ottenuti dalle frodi fosse destinata al sostegno di cosche mafiose. Questo ha portato a contestare anche l’aggravante di agevolare diverse organizzazioni criminali operanti sul territorio. L’accusa di favorire questi gruppi ha reso le misure cautelari più pesanti, comprendendo non solo carcerazione, ma anche arresti domiciliari.

Questa azione ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra enti giuridici nazionali ed europei nel contrasto alle frodi fiscali e all’organizzazione mafiosa. Oggi, con l’annullamento delle misure cautelari, la situazione giudiziaria di molti indagati si complica ulteriormente, ponendo interrogativi sul futuro delle indagini e le eventuali ripercussioni legali.

La posizione dei legali degli imputati

Gli avvocati difensori, tra cui Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo, hanno commentato favorevolmente la decisione del Tribunale, evidenziando che sono state accolte numerose questioni di diritto, tra cui quelle relative all’inutilizzabilità delle intercettazioni. Questa asserita illegalità delle prove ha rappresentato un punto cruciale nella difesa, annullando l’impianto accusatorio principale. Anche altri avvocati difensori, come quelli di imputati del calibro di Simone Liparulo e Massimo Noviello, hanno sostenuto la validità delle loro argomentazioni.

L’annullamento delle misure cautelari non segna necessariamente la fine della battaglia legale per gli indagati, ma segna indubbiamente una nuova fase in cui è più probabile che si riapra il dibattito sui metodi delle indagini e sulla portata delle prove presentate. L’inasprimento delle conseguenze legali potrebbe ancora essere all’orizzonte, mentre si esplorano ulteriori sviluppi nel corso delle indagini.

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