Annullata laurea in medicina per documenti mancanti su esami Erasmus a Valladolid: il caso di una specializzanda barese

Annullata laurea in medicina per documenti mancanti su esami Erasmus a Valladolid: il caso di una specializzanda barese

Il Consiglio di Stato annulla la laurea in medicina della studentessa barese per mancanza di prove sugli esami sostenuti durante l’Erasmus a Valladolid, obbligandola a ripetere parte degli studi.
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Il Consiglio di Stato ha annullato la laurea in medicina di una studentessa barese per mancanza di prove sugli esami sostenuti durante l’Erasmus in Spagna, imponendo la ripetizione di parte degli studi. - Gaeta.it

Il Consiglio di Stato ha cancellato il titolo di laurea in medicina di una studentessa barese, per assenza di prove sugli esami sostenuti durante un periodo di Erasmus a Valladolid nel 2008-2009. La decisione segna una svolta legale sul rilascio e la validità dei titoli accademici con esperienze all’estero, e impone alla specializzanda di ripetere parte degli studi per ottenere un nuovo diploma.

Il percorso accademico e la scoperta dell’irregolarità nei documenti

La giovane barese aveva iniziato il proprio percorso universitario con un Erasmus in Spagna tra il 2008 e il 2009, frequentando l’università di Valladolid. Dopo il ritorno in Italia, si era laureata in medicina nel 2013, poi aveva intrapreso la specializzazione in anestesia e rianimazione. La specializzanda ha proseguito la formazione fino a pochi mesi fa, lavorando presso l’ateneo di Bari.

Tutto è cambiato quando l’università ha segnalato l’assenza di documenti ufficiali che comprovassero gli otto esami superati in Spagna. Questa mancanza ha sollevato dubbi sulla validità del titolo conseguito. Le autorità accademiche hanno quindi aperto una verifica sui certificati. Nonostante la richiesta di integrare la documentazione, i dati forniti non hanno soddisfatto l’università, che ha dichiarato nulla la laurea.

Il problema principale è stata la mancata presentazione di verbali o attestazioni rilasciate dall’università spagnola. Le registrazioni digitali presenti nel sistema informatico di Bari non sono state riconosciute come prova valida, poiché erano state inserite da un tutor deceduto e senza alcun riscontro ufficiale.

La controversia giudiziaria dal tar al consiglio di stato

L’università ha stabilito la nullità della laurea a dicembre 2023. La specializzanda ha reagito impugnando la decisione al TAR di Bari. Il tribunale amministrativo, a prima vista, aveva dato ragione alla studentessa, sostenendo che non dovesse ricadere su di lei la responsabilità per la mancanza di documenti, soprattutto perché l’ateneo aveva ammesso di aver perso le informazioni inizialmente.

La sentenza del consiglio di stato

Questo verdetto non ha però messo fine alla disputa. L’università ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, che si è riunito per valutare il caso. I giudici romani hanno ribaltato la sentenza del TAR. Ha contato soprattutto la necessità di provare il superamento degli esami, che il sistema informatizzato non poteva garantire senza registrazioni ufficiali.

La corte ha sottolineato che la registrazione degli esami effettuata in modo informale dal tutor non può avere valore legale, soprattutto dato che era stato avviato un procedimento disciplinare proprio nei confronti di chi li aveva inseriti. In assenza di prove concrete da qualsiasi fonte, la nullità della laurea è stata confermata.

Le conseguenze e la possibilità di rifare parte del percorso accademico

La decisione finale del Consiglio di Stato obbliga la ex studentessa a ripetere almeno in parte i corsi e gli esami mancanti per ottenere un nuovo titolo valido. Nel provvedimento, si riconosce la complessità derivata dal tempo trascorso, oltre un decennio, e per questo la donna potrà integrare rapidamente il piano di studi.

La situazione ha un impatto diretto anche sulla specializzazione in anestesia e rianimazione che la barese stava seguendo a Bari. Di fatto, senza un titolo di laurea valido, la prosecuzione del percorso professionale è stata sospesa. Questo caso evidenzia il rischio per molti studenti che frequentano università straniere senza una documentazione rigorosa.

A livello giuridico, il fatto che i documenti siano assenti o mancanti porta alla nullità del titolo e i tribunali confermano il diritto delle università di non riconoscere lauree senza prove. Lo strascico di questa vicenda metterà in allerta altri istituti universitari, invitando a controlli più accurati sulla validità degli esami sostenuti all’estero e sull’archiviazione documentale.

Non resta che attendere come la studentessa affronterà la nuova fase del suo percorso e quali saranno le misure effettive dell’ateneo di Bari sul recupero degli studi mancanti.

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