Ogni anno, il fenomeno degli annegamenti in Italia colpisce in modo particolare i minori, con circa 400 decessi annui e una percentuale allarmante di ragazzi coinvolti. Il recente report dell’Irccs pediatrico Bambino Gesù di Roma sottolinea l’importanza della prevenzione in vista della Giornata mondiale istituita dalle Nazioni Unite. La situazione richiede un’attenzione costante, poiché dal 2014 al 2023 l’ospedale ha registrato un numero rilevante di incidenti legati alla balneazione.
La triste realtà degli annegamenti in Italia
I dati allarmanti
In base alle statistiche fornite dall’Istituto nazionale di statistica , negli ultimi dieci anni, circa 3.760 persone hanno perso la vita in Italia a causa di annegamenti, di cui ben 429 erano bambini e ragazzi, con una media annuale di 43 decessi. Il Lazio, in particolare, ha visto una media di 16 morti per annegamento ogni anno, mentre, nel Centro Italia, dal 2012 al 2021, si sono registrati 55 decessi tra i minori.
Le emergenze ospedaliere
Dal 2014 al 2023, l’ospedale Bambino Gesù ha accolto circa 76 accessi per annegamento non fatale, di cui 69 hanno richiesto ricovero urgente. La maggior parte di questi incidenti è avvenuta negli ultimi tre anni, evidenziando l’urgenza di misure di prevenzione efficaci. Per cercare di limitare il numero di incidenti, gli esperti suggeriscono di intensificare la sorveglianza e la formazione dei genitori e degli accompagnatori.
Leggi anche:
Riflessioni sull’osservatorio nazionale
Il rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione evidenzia un trend preoccupante: ogni anno in Italia vengono registrate circa 800 ospedalizzazioni legate a casi di annegamento, unite a 60.000 interventi di salvataggio solo sulle spiagge. Negli ospedali italiani, è fondamentale integrare l’assistenza medica con l’educazione alla sicurezza in acque di balneazione.
Prevenzione: la chiave per salvaguardare i minori
Sorveglianza costante
La sorveglianza è considerata una delle forme più efficaci di prevenzione. Gli esperti avvertono che la presenza attiva di un adulto accanto al bambino è cruciale: non solo si devono osservare i minori quando si trovano nell’acqua, ma è essenziale mantenere una distanza limitata per intervenire prontamente in caso di necessità . Anche brevi distrazioni possono portare a tragedie.
Utilizzo di misure di sicurezza
Innalzare barriere fisiche nei pressi di piscine e altre aree acquatiche si rivela fondamentale per prevenire accessi non controllati. Si raccomanda di chiudere porte e cancelli e di utilizzare coperture per le piscine quando non sono in uso. Inoltre, è importante educare i bambini all’uso di dispositivi di galleggiamento, come braccioli e ciambelle, e farli partecipare a corsi di nuoto fin dalla tenera età .
Educazione al rispetto delle regole
Il rispetto delle regole rappresenta un aspetto fondamentale della prevenzione. Gli adulti devono fungere da esempio: solo seguendo le normative e i divieti indicati nelle aree acquatiche, è possibile ridurre i rischi di incidenti. La segnaletica deve essere chiara anche per i più piccoli, affinché possano comprendere i pericoli legati all’acqua.
Cosa fare in caso di annegamento
Pronto intervento
In caso di annegamento, la prontezza di riflessi è essenziale. Gli esperti raccomandano di lanciare un oggetto galleggiante al bambino per aiutarlo a riemergere. Solo nuotatori esperti dovrebbero tentare il soccorso acqueo, per non mettere a rischio la propria vita. L’immediata segnalazione di un’emergenza è fondamentale.
Supporto e rianimazione
Se il bambino riesce a tornare a riva, è importante valutarne le condizioni. Se appare cosciente, invitarlo a tossire può essere utile; nel caso di segni di asfissia, deve essere chiesto aiuto per liberare le vie aeree. Se il minore è privo di coscienza o non respira, è necessaria immediatamente la chiamata a professionisti capaci di praticare rianimazione cardiopolmonare.
Formazione di adulti e bambini
Educare sia gli adulti che i bambini su come comportarsi in situazioni di emergenza può salvare vite. Formazioni specifiche e corsi di pronto soccorso rappresentano strumenti vitali per affrontare situazioni critiche e ridurre il numero di incidenti legati all’annegamento. La consapevolezza e la preparazione possono fare la differenza in momenti chiave.