L’assemblea annuale di confindustria cuneo ha riunito imprenditori e istituzioni per discutere temi chiave come turismo, energia e globalizzazione. Angelo Gaja, noto produttore vinicolo, ha offerto uno sguardo critico sul turismo low cost e le sue conseguenze sul territorio. A completare la mattinata, esperti e rappresentanti industriali hanno analizzato le evoluzioni del settore energetico e delle politiche commerciali globali, riflettendo sul futuro economico della provincia e dell’Italia.
Il contributo di angelo gaja sul turismo e il territorio
Angelo Gaja ha preso la parola con un approccio diretto e non convenzionale, sottolineando il rapporto complesso tra turismo e sviluppo locale. Secondo lui, “il turismo genera un volume economico importante, ma va valutato con attenzione perché può portare disagi nei luoghi sovraffollati.” L’imprenditore ha citato l’esperienza di Cuneo, spiegando come sia necessario distribuire i visitatori su più aree per evitare la saturazione e mantenere qualità della vita e attrattiva.
Ha evidenziato che il turismo low cost non deve limitarsi ai soli centri più noti, ma deve essere organizzato per valorizzare tutto il territorio. Questa distribuzione aiuta anche a prolungare i tempi di permanenza e a creare opportunità per le attività locali. Gaja ha spostato l’attenzione sull’importanza di una visione imprenditoriale che tenga conto delle peculiarità del territorio, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche culturale e ambientale.
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Domande e risposte con andrea malaguti
Nel dibattito, le sue risposte alle domande di Andrea Malaguti sono state incisive, ribadendo che l’industria turistica va gestita con strumenti diversi rispetto a una impresa tradizionale. Ha insistito sul fatto che “il turismo deve creare valore senza compromettere il tessuto locale,” stimolando una riflessione che va oltre il semplice incremento dei numeri dei visitatori.
Il ruolo di confindustria e gli interventi istituzionali a cuneo
L’assemblea si è aperta con i saluti di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Luca Robaldo, presidente della provincia di Cuneo, e Patrizia Manassero, sindaca della città. I loro interventi hanno ribadito l’importanza di sostenere le imprese locali e di rafforzare la coesione territoriale, specialmente in un periodo segnato da cambiamenti geopolitici ed economici significativi.
Mariano Costamagna, presidente di confindustria cuneo, ha presentato una relazione che ha messo a fuoco le sfide dell’anno trascorso. Ha citato l’aumento dei costi energetici, i dazi internazionali e le nuove frontiere del commercio globale, segnando quanto questi fattori influenzino l’attività imprenditoriale nella provincia. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di unità tra gli imprenditori per affrontare questi ostacoli, sottolineando come il valore delle comunità locali resti una risorsa fondamentale.
Riconoscimento a giuliana cirio
Durante l’assemblea è stato consegnato un riconoscimento a Giuliana Cirio, direttore generale di confindustria cuneo per dieci anni, che ha dato un contributo continuo alla crescita dell’associazione. Ella è intervenuta anche come presidente della Fondazione degli Industriali, riflettendo sulla complessità dei confini in senso ampio. “Questi non riguardano solo le divisioni geografiche, ma toccano anche aspetti familiari, tecnologici ed etici.” Ha invitato a pensare ai confini come strumenti per creare opportunità e non ostacoli, puntando a un futuro in cui tecnologia e diritti trovino un equilibrio sostenibile.
Innovazione energetica e il nucleare di quarta generazione
Il tema dell’energia ha occupato un posto importante con l’intervento di Stefano Buono, fondatore e CEO di Newcleo. Nel dialogo con Luca Telese, giornalista di La7 e direttore del quotidiano Il Centro, Buono ha illustrato lo stato di avanzamento di un progetto italiano legato al nucleare di quarta generazione. Ha spiegato che già nel 2026 sarà pronto un prototipo elettrico, un impianto dimostrativo che anticipa l’entrata in funzione del reattore vero in Francia, prevista per il 2031.
Buono ha insistito sull’importanza di questa tecnologia per decarbonizzare le industrie italiane, “ribaltando la percezione negativa legata al nucleare.” Ha specificato come la sicurezza non sia un punto in discussione e che la narrativa dominante sul nucleare è fuorviante. L’energia così prodotta può diventare un volano per molte imprese del territorio, facilitando il passaggio a processi produttivi meno inquinanti.
Ricerca, sviluppo e competitività
L’intervento ha anche sottolineato il valore della ricerca e sviluppo nel campo energetico come elemento cruciale per non perdere competitività internazionale, specie in un periodo in cui le politiche energetiche globali sono in trasformazione.
Globalizzazione, dazi e sfide dell’industria italiana
La mattinata si è chiusa con un confronto moderato da Maria Latella, giornalista del gruppo 24 Ore, che ha collegato le osservazioni di Gaja sul turismo con la vivacità della città di Cuneo. Latella ha notato il fermento dei locali e il cambiamento visibile in via Roma grazie all’afflusso turistico, un segnale tangibile di un’energia positiva e concreta.
Emma Marcegaglia, presidente di Marcegaglia Holding e già leader di confindustria nazionale, ha messo l’accento sulle tensioni generate dai dazi imposti dagli Stati Uniti. Li ha definiti “strumenti usati per ridurre il deficit commerciale americano,” ma che al contrario stanno aggravando le situazioni. Ha segnalato come queste misure creino conflitti e rischiano di minare la stabilità democratica e pacifica.
Questioni sociali ed economiche per l’italia
Marcegaglia ha poi parlato dei problemi italiani legati al lavoro e alla demografia. Ha sostenuto che “non è più il tema dell’articolo 18 a rappresentare la questione centrale, bensì la formazione professionale, l’integrazione dell’immigrazione e il miglioramento dell’occupazione femminile.” A preoccupare è soprattutto il calo demografico, che nei prossimi anni porterà a una forte riduzione dei giovani in età lavorativa, con ripercussioni significative sull’economia e sulla società.
L’intervento ha indicato le aree critiche su cui dovrà concentrarsi il lavoro politico e sociale, senza trascurare la capacità di rinnovamento delle imprese italiane in un contesto sempre più complesso e interconnesso.