guerra tra Israele e Iran e attesa della Fed pesano sui mercati asiatici e sulle materie prime
Le tensioni in Medio Oriente legate al conflitto tra Israele e Iran spingono gli investitori a reagire con cautela, mentre gli occhi restano puntati sulla decisione della Federal Reserve americana riguardo ai tassi di interesse. Questo clima di incertezza influenza l’andamento delle Borse asiatiche e il prezzo del petrolio, con oscillazioni che riflettono il nervosismo dei mercati globali. Il movimento dei listini asiatici appare contrastato, indicativo di un momento delicato per gli operatori finanziari.
La seduta a Tokyo ha mostrato un incremento dello 0,7%, segnalando una certa fiducia da parte degli investitori giapponesi, nonostante il contesto geopolitico teso. Al contrario, la Borsa di Hong Kong ha subìto un calo netto dell’1,3%, mostrando un’esitazione più marcata in risposta alle notizie dal Medio Oriente e alle attese macroeconomiche. Le piazze cinesi hanno chiuso anch’esse in leggero ribasso: Shanghai ha perso lo 0,01%, mentre Shenzhen è scesa dello 0,07%. Questi movimenti indicano una posizione prudente diffusa tra i trader asiatici, che cercano di bilanciare rischi geopolitici e dati economici in arrivo.
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L’attesa per la decisione della fed e l’effetto sui mercati europei e americani
I futures sugli indici europei mostrano una tendenza al ribasso, segnale di una cautela generalizzata tra gli investitori del Vecchio Continente in vista della riunione della Federal Reserve. Negli Stati Uniti, invece, i futures registrano un leggero progresso, tale da indicare aspettative più positive o adattamenti anticipati rispetto alla possibile svolta della politica monetaria americana. La decisione della Fed sulle variazioni dei tassi di interesse rappresenta un nodo cruciale per l’orientamento dei mercati finanziari globali, con impatti diretti su valuta, materie prime e asset azionari.
Prezzo del petrolio vicino ai massimi e svalutazione del dollaro
Il petrolio ha continuato a salire fino a sfiorare i picchi più alti registrati negli ultimi cinque mesi. Questa tendenza riflette le preoccupazioni per l’approvvigionamento energetico, spesso legate alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. La crescente domanda di greggio si scontra con il rischio di interruzioni nelle forniture, un elemento che mantiene la pressione sui prezzi. Parallelamente, il dollaro americano ha mostrato una leggera discesa, segnale di una fase di debolezza relativa della moneta statunitense in un contesto globale di indecisione. Questo andamento influisce sulle dinamiche di cambio e sulle strategie di investimento internazionali.