Nel cuore delle Dolomiti bellunesi, Anas ha portato a termine una fase cruciale nel cantiere della statale 51 “di Alemagna”. Sono stati completati gli scavi delle nuove gallerie che fanno parte delle varianti di Valle di Cadore e Tai di Cadore. Questi interventi, parte di un progetto più ampio, puntano a modificare significativamente la viabilità locale. Le nuove gallerie andranno a sostituire tratti problematici della strada attuale, alleggerendo il traffico e migliorando la sicurezza nelle zone interessate. Il progetto si svolge in un contesto montano e storico con vincoli paesaggistici, necessitando quindi di interventi molto accurati.
Scavo delle gallerie: tecniche e impatti sul territorio
Lo scavo delle gallerie è stato eseguito con mezzi meccanici convenzionali come escavatori idraulici, pale meccaniche e autocarri per la rimozione dei materiali. Per la variante di Valle di Cadore sono stati rimossi circa 115.000 metri cubi di roccia mentre per Tai di Cadore il volume raggiunge circa 240.000 metri cubi. I lavori si sono svolti con turni continui, 24 ore su 24, per rispettare le tempistiche stabilite. Durante l’intervento è stato attivato un monitoraggio costante, dentro e fuori le gallerie, per assicurare la sicurezza degli operai e la stabilità delle strutture circostanti, così da prevenire danni ai fabbricati e all’ambiente naturale.
Attenzione al patrimonio storico e ambientale
La complessità dell’operazione si è accentuata considerando la presenza di edifici vincolati nel centro storico di Valle di Cadore. L’attenzione verso le caratteristiche e il valore del territorio ha imposto l’utilizzo di strategie precise. Questo tipo di scavi tradizionali ha permesso una gestione puntuale e precisa degli spazi e dei tempi, evitando impatti eccessivi sull’ambiente e sulla popolazione locale.
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Caratteristiche e obiettivi delle varianti di valle e tai di cadore
La variante di Valle di Cadore si estende per 800 metri, con una galleria di 613 metri. Serve a bypassare il centro abitato di Valle di Cadore, oggi attraversato da un tratto stretto e regolato da un semaforo, che provoca rallentamenti e pericoli vista la vicinanza a edifici storici tutelati. Con questo nuovo percorso si punta a migliorare la fluidità del traffico e la sicurezza degli utenti su strada, allontanando inoltre il traffico pesante dall’abitato.
Progetto di tai di cadore
La variante di Tai di Cadore si sviluppa su circa 1.500 metri. La nuova strada si innesta sulla statale 51 dove si trova l’incrocio con la statale 51 bis, a sud-est di Tai di Cadore, e termina vicino al bivio per la località Nebbiù. Il progetto prevede anche la costruzione di una galleria di circa mille metri e la realizzazione di svincoli per migliorare l’accessibilità. Sono previsti interventi anche sulla pista ciclabile esistente, in collaborazione con il comune, e modifiche al sistema idrografico che interferisce con la nuova infrastruttura. Questi lavori assicurano non solo una viabilità più sicura, ma anche un’attenzione al territorio e alle attività locali.
Investimenti e ruolo dei giochi olimpici invernali
Questi due interventi in provincia di Belluno si inseriscono in un piano più ampio, che comprende anche la variante di San Vito di Cadore, con un finanziamento complessivo che supera i 250 milioni di euro. Questi investimenti rispondono a esigenze di ammodernamento della rete viaria, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali. Il miglioramento delle strade è fondamentale per garantire collegamenti rapidi e sicuri verso le località delle competizioni.
Dichiarazioni delle autorità locali
La presenza di esponenti come Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto, e i sindaci locali, indica la rilevanza che queste opere hanno sul territorio. Anche l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, ha sottolineato l’importanza del momento, ricordando che “il completamento degli ultimi diaframmi rappresenta un passo deciso verso la piena operatività delle varianti”. Le nuove infrastrutture promettono un cambiamento concreto per gli abitanti e per chi attraversa questa parte delle Dolomiti, dove natura e storia si intrecciano con il progresso delle reti stradali.